Ο παγκοσμοποιημένος καπιταλισμός βλάπτει σοβαρά την υγεία σας.
Il capitalismo globalizzato nuoce gravemente alla salute....
.... e puo' indurre, nei soggetti piu' deboli, alterazioni della vista e dell'udito, con tendenza all'apatia e la graduale perdita di coscienza ...

(di classe) :-))

Francobolllo

Francobollo.
Sarà un caso, ma adesso che si respira nuovamente aria fetida di destra smoderata e becera la polizia torna a picchiare la gente onesta.


Europa, SVEGLIA !!

Europa, SVEGLIA !!

venerdì 24 agosto 2012

"Una cosa seria a sinistra" intervista a Matteo Pucciarelli

- controlacrisi -
Matteo Pucciarelli noto blogger di Micromega è uno dei 6 firmatari dell'appello " Una cosa seria per la sinistra" che oggi è rimbalzato in rete un pò ovunque provocando un acceso dibattito dentro SEL sul tema delle alleanze. Controlacrisi lo ha intervistato.

CLC: L'appello che tu hai firmato sta viaggiando moltissimo in rete e molti giovani di SEL lo condividono. Tu però sei un "livornese sciolto" della sinistra diffusa, cosa ti ha spinto a sottoscrivere un appello con gli iscritti di SEL che però parla a tutta la sinistra?

MP: Più che «sottoscriverlo», lo abbiamo «scritto» in sei. E di sei, gli iscritti a Sel sono tre. Però condividiamo una visione aperta, direi d'area, della sinistra. Una volta si sarebbe chiamata radicale, adesso non saprei. O anzi, la chiamerei sinistra del buonsenso. Il buonsenso oggi sta nell'andare nella direzione opposta rispetto al montismo, di destra e di sinistra. I fatti stanno dimostrando che le ricette tecniche, che non sono tecniche ma liberiste e basta, lo stesso liberismo che ha causato la crisi, stanno fallendo. Com'era ovvio che fosse. Far finta di nulla, non è buonsenso, ma miopia.

CLC: A differenza di altri Paesi, come ad esempio in Olanda dove la questione del Fiscal Compact è al centro del dibattito della campagna elettorale, in Italia si parla di altro. Eppure saranno questi vincoli a condizionare la politica per i prossimi decenni. E' questa la miopia di cui parli?
MP: Il fiscal compact è un provvedimento di destra. Non lo dico io, né una cellula comunista combattente, ma un premio Nobel dell'Economia come Paul Krugman. Secondo il quale esso altro non è che un modo per realizzare il totem ideologico della dissoluzione del welfare. Che in Italia i "tecnici", o il Pdl, o l'Udc ne vadano orgogliosi, lo trovo assolutamente normale. Ma che lo stesso faccia il Pd, spacciandolo per un provvedimento intoccabile, mi sembra non miope: suicida. Ha fallito la Terza Via blairiana? Fa niente, adesso tentano la Quarta Via montiana. L'importante è ignorare la propria ragione sociale...


CLC: Il "montismo" sembra aver ottenuto l'obbiettivo che si era prefissato senza nessuna opposizione, leggendo l'appello si capisce chiaramente che secondo voi il centro sinistra dovrebbe allearsi con la sinistra ed i movimenti sulla base di una visione alternativa. Questa è una cosa positiva, ma la legge elettorale che arriverà a breve e l'ultimo scontro sulla giustizia sembrano aver costruito ancora più distanza tra il PD ed i non allineati. Come la mettiamo?
MP: Io sono convinto, o almeno voglio esserlo, che una buona fetta dell'elettorato del Pd abbia a cuore le cose elencate nella nostra lettera-appello. Parlare esclusivamente alla dirigenza sarebbe una sconfitta in partenza. Detto questo, da alcuni dirigenti ci aspettiamo un sussulto di coraggio e di rottura col recente passato. Anzi, con il presente. E sono convinto che sia il Pd ad aver bisogno della sinistra, non il contrario. Il successo del Movimento 5 Stelle dovrebbe far riflettere: l'elettorato non è mai stato così mobile. Vince l'alternativa, non la conservazione.

CLC: Il successo del vostro appello dimostra che la rete può essere uno strumento per costruire a sinistra uno spazio comune per discutere collettivamente senza farsi dettare l'agenda dai "padroni" della comunicazione. So che è difficile rispondere ma secondo te come possiamo fare?
MP: Devo essere sincero. Spesso a sinistra facciamo un po' di vittimismo sulla questione creando un corto circuito fatto di incomprensioni. I padroni della comunicazione sono pochi in Italia. Quelli che lavorano nella comunicazione, invece, sono migliaia. Sono persone normalissime, come noi, che non ordiscono complotti contro nessuno. A meno che non si chiamino agente Betulla ovviamente... Le idee serie, concrete, supportate dai fatti, attente a ciò che si muove nella società trovano sempre spazio. Magari faranno più fatica, magari non finiscono sulla prima del Corriere della Sera. Però se Luciano Gallino, per fare un esempio, scrive i proprio editoriali su Repubblica professando una visione completamente alternativa rispetto a quella "generale", allora è segno che se siamo all'altezza l'agenda potremo cominciare a modificarla anche noi. E personalmente sono convinto che sia così. Che sarà così

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