Ο παγκοσμοποιημένος καπιταλισμός βλάπτει σοβαρά την υγεία σας.
Il capitalismo globalizzato nuoce gravemente alla salute....
.... e puo' indurre, nei soggetti piu' deboli, alterazioni della vista e dell'udito, con tendenza all'apatia e la graduale perdita di coscienza ...

(di classe) :-))

Francobolllo

Francobollo.
Sarà un caso, ma adesso che si respira nuovamente aria fetida di destra smoderata e becera la polizia torna a picchiare la gente onesta.


Europa, SVEGLIA !!

Europa, SVEGLIA !!

mercoledì 19 settembre 2012

Il 15 settembre, da tutta Europa, i cittadini del continente protesteranno contro la nuova Gestapo.

Ecco il chinotto che vogliono farci bere. - sergiodicorimodigliani -




di Sergio Di Cori Modigliani

Si chiama “Chinotto” ed è la bibita che la finanza oligarchica planetaria, con la totale complicità della cupola mediatica italiota, intende farci bere, anzi ingoiare a forza. Che ci piaccia o non ci piaccia.

Com’è noto, il chinotto è una bibita nostrana, siamo l’unico paese a produrla (mia madre l’amava tanto, a me personalmente non piace) ma in questo caso parliamo d’altro.

CHINOTTO è il nome della caserma nella Regione Veneto che ufficialmente è diventato il centro strategico e comando generale della superpolizia europea, la nuova Gestapo friedmaniana.

Intendiamoci, il tutto ben ordito dal punto di vista legale e istituzionale, perché 34 burocrati europei (nessuno dei quali è stato eletto nei loro rispettivi paesi) sotto la adorabile e materna protezione del comando generale della Nato in Europa, nella primavera del 2007, ha “inventato” un super ente poliziesco extra-istituzionale, che è la fotocopia dello statuto della Gestapo del Terzo Reich. A questo punto, ogni cittadino italiano, sano di mente, non tifoso, moderato ma attento, è autorizzato ad avere la giusta reazione di buon Senso “suvvia, saranno quatro beceroni con ansie militariste, l’Europa è piena di gente così”.

Anche io reagirei così.

E invece si tratta di ben altro, ragione per cui scrivo questo post.

Quei 34 burocrati hanno fatto le cose per bene.

Hanno inviato il loro memorandum ai rispettivi ministri della difesa e ministri degli interni di quattro nazioni dell’Unione Europea, chiedendone la immediata approvazione (e quindi aggirando il parlamento, in quanto non è stata data alcuna notifica ai cittadini votanti); una volta ricevute tutte le firme –per quanto riguarda l’Italia le firme sono state quelle di Giuliano Amato e Arturo Parisi nel 2007 e poi riconfermate nel 2010 da Roberto Maroni e Ignazio La Russa- hanno redatto un trattato firmato dagli stati membri considerati quelli più “a rischio di rivolta” (Italia, Spagna, Portogallo e Paesi Bassi) con la “automatica possibilità di estensione a tutti i paesi memberi dell’Unione Europea”. Dopodichè (avendo cura, grazie alla complicità della cupola mediatica, che la notizia non venisse diffusa sulla stampa e sulla tivvù mainstream) hanno provveduto affinchè tale trattato venisse presentato, discusso e approvato nei singoli parlamenti. Evento che in Italia (così come negli altri quattro paesi europei) si è regolarmente verificato.

Voi tutti, cittadini votanti della Repubblica Italiana, avete dato vita alla costituzione di una organizzazione militare con poteri extra-giudiziali, extra-istituzionali, con lo specifico obiettivo “di avere pronta una squadra di reparti speciali militari per affrontare e fronteggiare in qualunque momento azioni di ribellione sociale tali da essere ritenute pericolose per la tenuta legale delle singole nazioni”.

L’avete votata, va da sé, a vostra insaputa.

Nessuno ve l’ha mai detto.

Nessuno ve l’ha mai spiegato.

Nessuno ve l’ha mai raccontato.

Tutto ciò è avvenuto nel 2010, sotto l’amorevole custodia dell’allora comandante della Nato in Europa, ammiraglio Di Paola (attuale ministro della Difesa del governo Monti) e porta il nome di TRATTATO DI VELSEN.

Quanti di voi ne hanno mai sentito parlare?

A quanti di voi è stato detto che il parlamento stava votando l’approvazione di questo trattato?

A quanrti di voi, sia la fortissima maggioranza politica di allora (PDL, Lega Nord e AN) sia la fortissima opposizione (PD, UDC, IDV e altri) hanno spiegato per esteso, argomentando ed elaborando, il Senso dell’articolo 23 del Trattato di Velsen che il parlamento stava per approvare e che recita così: “ogni membro di tale corpo, non è sottoponibile ad alcun controllo di comunicazione da parte di nessuna forza dell’ordine nazionale; le loro conversazioni non possono legalmente essere intercettate e non sono passibili di nessuna forma di verifica”?

A quanti di voi è stato spiegato il Senso, in maniera elaborata e argomentata, dell’articolo 22 e 28 e 29 che recitano rispettivamente “l’istituzione di locali inviolabili, beni e archivi che non possono essere sottoposti ad alcun controllo giudiziario”, “il divieto di qualsivoglia forma di intercettazione telefonica degli ufficiali membri della forza” e “qualunque danno a proprietà o persone, non potrà essere mai indennizzato”?

Voi lo sapevate che avete votato per l’approvazione di tale Legge? Vi risulta che ci sia stata una discussione parlamentare? Vi risulta chei responsabili dei gruppi parlamentari dei partiti da voi eletti abbiano provveduto ad informare i loro cittadini votanti su tale evento? Vi risulta che ci siano stati talk show o discussioni televisive su quest’argomento? (già, dimenticavo, allora l’Italia era tutta presa da Belen Rodriguez, e poi Ruby, ecc.).

Quanti di voi sono al corrente di tutto ciò?

Questa forza di polizia europea ha un nome, si chiama Eurogendfor.

Questa forza è stata isitutita dal Trattato di Velsen che viene firmato nell’ottobre del 2007 da Italia, Paesi Bassi, Spagna e Portogallo, “a totale disposizione di altri paesi membri dell’Unione Europea, dell’Onu e dell’Ocse”.

Questo Trattato è stato votato e approvato nel parlamento italiano in data 14 maggio 2010.

Presenti, quel giorno in aula 443 deputati.

442 hanno votato a favore, uno si è astenuto.

L’Italia, per volontà di Roberto Maroni e Ignazio La Russa, ha ottenuto che il quartiere generale della polizia militare europea fosse sul territorio nazionale nella zona d’Italia più sicura e coperta dalla Nato, a Vicenza, nella caserma, per l’appunto, chiamata “Chinotto”.

In Germania la “Eurogendorf” non c’è.

Angela Merkel, a suo tempo, con garbo, ha spiegato a italiani e spagnoli che il parlamento tedesco non avrebbe mai, ma proprio mai, approvato una cosa del genere. La stessa Merkel, allora, fece sapere che ricordava troppo la Gestapo per poterla dare a bere ai parlamentari tedeschi, e lei voleva evitare guai a casa propria. “Per noi la salvaguardia dello Stato di Diritto è essenziale. Dopole lezioni del secolo scorso, noi tedeschi abbiamo due ossessioni che ci terrorizzano: l’Inflazione e il Dirittto Civile”. Nobile e saggia argomentazione che merita rispetto. Angela Merkel è finita più a sinistra di Bersani e Vendola.

Questa breve notazione per spuntare le armi a quella parte della destra populista e demagogica che cavalca la protesta anti-oligarchica in funzione anti-tedesca: questa è stata una idea forte del governo di destra italiano. In Germania, il dibattito parlamentare democratico esiste eccome. E’ da noi che è stato abolito negli ultimi 15 anni. Questa è’ stata una idea di Maroni e La Russa in pieno accordo con la destra razzista xenofoba olandese, quella che ieri è uscita trombata per sempre dalle urne elettorali. Sapevano, già da allora, sia in Spagna che in Italia, che di lì a breve sarebbe partito il grande piano di de-industrializzazione delle nazioni, che avrebbero costruito la crisi e che era possibile prevedere forse delle forme di ribellione e protesta sociale; quindi, bisognava prima premunirsi militarmente e soprattutto “legalmente e istituzionalmente” per poter poi, in seconda istanza, passare alla fase economica e, infine, a quella politica.

Quella attuale.

Tutto ciò era noto, ahimè da molto tempo.

Ci tengo a sottolineare (dato che, com’è noto, aborro i ladri del web e i beceri da copia e incolla che si appropriano dell’ingegno altrui) come i primi a informare l’opinione pubblica italiana, raccontando per filo e per segno ciò che stava accadendo, siano stati il giornalista free lance Gianni Lannes (l’ha detto, scritto e diffuso alla fine del 2010) e Alessio Mannino in un sito che si chiama ilribelle.com dove ha descritto l’evento con particolari razionali, in un articolo apparso sul web in data 28 febbraio del 2011 (e che qui sotto riporto per intero; è giusto che il credito spetti al primo che ha diffuso con argomentazioni informative la notizia) allora passato sotto silenzio, non potendo sollecitare la curiosità italiota.

Personalmente avevo scelto di non parlarne perché ritenevo (e avevo ragione) che non esistessero le condizioni in Italia per affrontare simile argomento, essendo il paese, allora, vittima di uno stato perdurante di completa narcolessia collettiva. Una sorta di idiozia stupefacente generalizzata.

Oggi, la situazione è diversa.

Anche perché c’è una scadenza immediata.

E’ il 15 settembre del 2012, cioè tra tre giorni.

Arriveranno da tutta l’Europa.

I cittadini europei che intendono protestare vigorosamente contro la creazione di un simile obbrobrio giuridico, davvero molto pericoloso, vengono a manifestare davanti al quartiere generale di questa superforza poliziesca a Vicenza. Ecco l’annuncio come è stato diffuso sul web in tutta Europa:

IL 15 SETTEMBRE TUTTI A VICENZA PER DIRE NO ALLA POLIZIA EUROPEA

https://www.facebook.com/events/273654596073214/

Qui di seguito, ecco l’articolo uscito –nella totale indifferenza- in data 28 febbraio 2011, a firma Alessio Mannino
La ratifica di Camera e Senato è avvenuta all’unanimità. Praticamente stiamo per finire nelle mani di una superpolizia dai poteri pressoché illimitati.
Che sulla carta è europea, ma che nei fatti è sotto la supervisione statunitense. Tanto è vero che la sede centrale si trova a Vicenza, la città diCamp Ederle. Due articoli che ne parlano diffusamente.
Alzi la mano chi sa cos'è il trattato di Velsen. Domanda retorica: nessuno. Eppure in questa piccola città olandese è stato posto in calce un tassello decisivo nel mosaico del nuovo ordine europeo e mondiale. Una tappa del processo di smantellamento della sovranità nazionale, portato avanti di nascosto, nel silenzio tipico dei ladri e delle canaglie.
Il Trattato Eurogendfor venne firmato a Velsen il 18 ottobre 2007 da Francia, Spagna, Paesi Bassi, Portogallo e Italia. L’acronimo sta per Forza di Gendarmeria Europea (EGF): in sostanza è la futura polizia militare d’Europa. E non solo. Per capire esattamente che cos’è, leggiamone qualche passo. I compiti: «condurre missioni di sicurezza e ordine pubblico; monitorare, svolgere consulenza, guidare e supervisionare le forze di polizia locali nello svolgimento delle loro ordinarie mansioni, ivi comprese l’attività di indagine penale; assolvere a compiti di sorveglianza pubblica, gestione del traffico, controllo delle frontiere e attività generale d’intelligence; svolgere attività investigativa in campo penale, individuare i reati, rintracciare i colpevoli e tradurli davanti alle autorità giudiziarie competenti; proteggere le persone e i beni e mantenere l’ordine in caso di disordini pubblici» (art. 4). Il raggio d’azione: «EUROGENDFOR potrà essere messa a disposizione dell’Unione Europea (UE), delle Nazioni Unite (ONU), dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE), dell’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico (NATO) e di altre organizzazioni internazionali o coalizioni specifiche» (art. 5). La sede e la cabina di comando: «la forza di polizia multinazionale a statuto militare composta dal Quartier Generale permanente multinazionale, modulare e proiettabile con sede a Vicenza (Italia). Il ruolo e la struttura del QG permanente, nonché il suo coinvolgimento nelle operazioni saranno approvati dal CIMIN – ovvero - l’Alto Comitato Interministeriale. Costituisce l’organo decisionale che governa EUROGENDFOR» (art. 3).
Ricapitolando: la Gendarmeria europea assume tutte le funzioni delle normali forze dell’ordine (carabinieri e polizia), indagini e arresti compresi; la Nato, cioè gli Stati Uniti, avranno voce in capitolo nella sua gestione operativa; il nuovo corpo risponde esclusivamente a un comitato interministeriale, composto dai ministri degli Esteri e della Difesa dei paesi firmatari. In pratica, significa che avremo per le strade poliziotti veri e propri, che non si limitano a missioni militari, sottoposti alla supervisione di un’organizzazione sovranazionale in mano a una potenza extraeuropea cioè gli Usa, e che, come se non bastasse, è svincolata dal controllo del governo e del parlamento nazionali.
Ma non è finita. L’EGF gode di una totale immunità: inviolabili locali, beni e archivi (art. 21 e 22); le comunicazioni non possono essere intercettate (art. 23); i danni a proprietà o persone non possono essere indennizzati (art. 28); i gendarmi non possono essere messi sotto inchiesta dalla giustizia dei paesi ospitanti (art. 29). Come si evince chiaramente, una serie di privilegi inconcepibili in uno Stato di diritto.
Il 14 maggio 2010 la Camera dei Deputati della Repubblica Italiana ratifica l’accordo. Presenti 443, votanti 442, astenuti 1. Hanno votato sì 442: tutti, nessuno escluso. Poco dopo anche il Senato dà il via libera, anche qui all’unanimità. Il 12 giugno il Trattato di Velsen entra in vigore in Italia. La legge di ratifica n° 84 riguarda direttamente l’Arma dei Carabinieri, che verrà assorbita nella Polizia di Stato, e questa degradata a polizia locale di secondo livello. Come ha fatto notare il giornalista che ha scovato la notizia, il freelance Gianni Lannes (uno con due coglioni così, che per le sue inchieste ora gira con la scorta), non soltanto è una vergogna constatare che i nostri parlamentari sanciscano una palese espropriazione di sovranità senza aver neppure letto i 47 articoli che la attestano, ma anche che sia passata inosservata un’anomalia clamorosa. Il quartiere generale europeo è insediato a Vicenza nella caserma dei carabinieri “Chinotto” fin dal 2006. La ratifica è dell’anno scorso. E a Vicenza da decenni ha sede Camp Ederle, a cui nel 2013 si affiancherà la seconda base statunitense al Dal Molin che è una sede dell’Africom, il comando americano per il quadrante mediterraneo-africano.
La deduzione è quasi ovvia: aver scelto proprio Vicenza sta a significare che la Gestapo europea dipende, e alla luce del sole, dal Pentagono. Ogni 25 Aprile i patetici onanisti della memoria si scannano sul fascismo e sull’antifascismo, mentre oggi serve un’altra Liberazione: da questa Europa.
Alessio Mannino www.ilribelle.com 28.02.2011

Buona giornata a tutti.

Ragionate con la vostra testa, state accorti e fate ciò che vi detta il cuore civile.

P.S. In Usa sta accadendo la stessa cosa. Ci conforta sapere che una importante voce istituzionale, in questi giorni, di là oltreoceano, si è levata forte e vigorosa per ammonire tutti: è l’ex presidente Jimmy Carter.

Noblesse oblige.

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