Ο παγκοσμοποιημένος καπιταλισμός βλάπτει σοβαρά την υγεία σας.
Il capitalismo globalizzato nuoce gravemente alla salute....
.... e puo' indurre, nei soggetti piu' deboli, alterazioni della vista e dell'udito, con tendenza all'apatia e la graduale perdita di coscienza ...

(di classe) :-))

Francobolllo

Francobollo.
Sarà un caso, ma adesso che si respira nuovamente aria fetida di destra smoderata e becera la polizia torna a picchiare la gente onesta.


Europa, SVEGLIA !!

Europa, SVEGLIA !!

domenica 13 giugno 2010

Un video anticonformista

di Claudia Capone

Gli amici di Atene mi hanno rimandato a un servizio sulla loro città presentato da `Annozero` , Rai2 , il 3/ 06/ 2010, nella trasmissione con il titolo “ l`Ombrellone”. Sono rimasti meravigliati dal modo in cui è stato fatto quel reportage. A prima vista, sembra che sull`autore di quel servizio abbia avuto grande influenza il naturalismo francese di fine Ottocento, alla Balzac e Zola tanto per intenderci, oppure si ha l` impressione che, prima di partire per Atene, quello si sia andato a rivedere le atmosfere del film “ Noi, ragazzi dello Zoo di Berlino”. Ci manca solo la musica di Bowie...
Il servizio presenta una realtà di Atene che non è ne` più e ne` meno la stessa realtà di spacciatori , drogati, ricettatori e prostitute che si ritrova nei sobborghi e nelle zone degradate delle maggiori capitali europee. Atene, con i suoi cinque milioni di abitanti,ha in analogia al numero della popolazione, la sua brava dose di degrado. E` tuttavia ingiusto ed eccessivo presentare al pubblico italiano, che spesso non conosce bene la situazione locale , quell`aspetto di miseria e disperazione propinandolo quale realtà che attanaglia soprattutto i giovani. Quei giovani, che il signore ha intervistato e sulle cui parole ha fatto fare una traduzione riassuntiva e approssimativa (non si sente quello che dicono: perchè non ha usato i sottotitoli?), rappresentano le frange più estremiste, permeate da idee anarchiche e fanatiche, che trovano ricovero nei magazzini e sottoscala di Exarchia. Sono quelli che, cappucci e fazzoletti sul volto, hanno distrutto mezzo centro a colpi di spranga (lo dicono loro nel servizio!), hanno buttato le molotov dentro la banca che ha restituito poi quattro morti e hanno gridato “ bruciateli, bruciateli tutti!”. Li abbiamo sentiti con le nostre orecchie innalzare tali inni alla vita attraverso i video trasmessi dalle televisioni private.
Il giornalista sembra volerne fare l` apologia anzi, sembra voler metterne in evidenza le ‘giuste ragioni’, senza ricordarsi che in una società democratica chi per le proprie rivendicazioni usa violenza contro gli altri e se stesso, parte con il piede sbagliato. Per fortuna i giovani qua, ad Atene, quelli `conformisti` , per la maggioranza si impegnano, studiano, si divertono, cercano di lavorare quando possono, non hanno nessuna intenzione di suicidarsi per i problemi sociali (il tipo greco? ma quando mai???), sono arrabbiati, protestano nei cortei perchè i problemi ci sono , eccome, ma sono liberi da quella miseria morale che il signore ha voluto mettere in evidenza.
Un ultimo appunto,facendo riferimento alle parole del giornalista Santoro nella sua anteprima di Annozero del 9/06/ 2010. Ha detto che le telecamere registrano la realtà nella quale vengono posizionate, che il problema non è la camera, il mezzo, ma chi la porta o non la porta ( o riceve ordini a tal proposito) in quel determinato posto a filmare. Ha parlato dei bambini afgani morti nelle buche scavate dalle bombe e mai filmati , ci ha fatto meditare sulla manipolazione delle immagini e delle notizie attuata dai mezzi di comunicazione di massa. Giustissimo. Ma la stessa cosa ha fatto quel giornalista che ha presentato il servizio proprio nella sua trasmissione: ha messo la camera in un immondezzaio e ha voluto spacciarne la puzza per aria di Atene. Il messaggio che ha passato non rende giustizia ai bisogni dei giovani greci, è irrispettoso nei confronti del pubblico italiano che si crea immagini non esatte, è cattivo perchè spinge i più impressionabili a non venire ad Atene che è una città nella quale, a dispetto di tutto , ancora si vive bene, è insensibile nei confronti della numerosa comunità italiana ivi residente che, in prima persona, deve rispondere ai greci di giudizi avventati e di certi exploit presuntuosi che si pronunciano in Patria.

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