Ο παγκοσμοποιημένος καπιταλισμός βλάπτει σοβαρά την υγεία σας.
Il capitalismo globalizzato nuoce gravemente alla salute....
.... e puo' indurre, nei soggetti piu' deboli, alterazioni della vista e dell'udito, con tendenza all'apatia e la graduale perdita di coscienza ...

(di classe) :-))

Francobolllo

Francobollo.
Sarà un caso, ma adesso che si respira nuovamente aria fetida di destra smoderata e becera la polizia torna a picchiare la gente onesta.


Europa, SVEGLIA !!

Europa, SVEGLIA !!

sabato 21 agosto 2010

In Europa qualcosa si muove - Appello dei sindacati europei contro le politiche d'austerità.


In Europa qualcosa si muove - Appello dei sindacati europei contro le politiche d'austerità
Fonte Controlacrisi
20/07/2010
11:34 LAVORO - INTERNAZIONALE
Pubblichiamo l'appello dei sindacati europei per la giornata di mobilitazione europea contro le politiche di Austerity che i governi di centro destra e centro sinistra stanno attuando indistintamente in tutto il continente.

E' questo un segnale importante perchè individua il vero mandante che detta ai governi le politiche antipopolari, l'Europa di Mastricht.

Le misure di austerità mettono l'Europa a rischio di recessione e aumento della disoccupazione. Il conto deve essere pagato dalle banche, non dai lavoratori!
La crisi finanziaria ha messo l'Europa nella peggiore situazione da noi conosciuta a partire dagli anni 30. 23 milioni di lavoratori in Europa, milioni di cittadini europei resi vulnerabili ed insicuri, con tensioni sociali in crescita quasi dappertutto.

In questa situazione estrema, l'unica risposta da parte dei governi europei sono misure di austerità e tagli alla spesa pubblica, che incidono sui meccanismi di protezione sociale.
Nate come terapie d'urto per uscire dalla stagnazione, queste misure rischiano, al contrario, di portarci direttamente nella recessione, come nel 1931. Avranno l'effetto opposto a quanto auspicato.

Il potere d'acquisto diminuirà e le prospettive di ripresa si allontaneranno.

Le misure di austerità sono ingiuste, poiché la crisi ha indebolito milioni di persone che ora saranno costrette a stringere ulteriormente la propria cintura. I governi sono rimasti insensibili a tutto questo.

Nel panico, hanno ceduto alle richieste del mercato. Essi penalizzano per la seconda volta coloro i quali stanno già pagando i costi della crisi. Lontani dal rasserenare i mercati, i tagli della spesa pubblica rischieranno di uccidere la debole crescita di oggi, incrementando ulteriormente i già alti livelli della disoccupazione.

Parlando dal punto di vista sociale, stiamo per affrontare un inverno veramente molto duro.

La situazione è estremamente seria e l'Europa deve assumersi le proprie responsabilità. L'Europa sociale è sottoposta a pressioni che aumenteranno se i governi ricorreranno a strategie di uscita dalla crisi premature, causando serie conseguenze sociali. I governi hanno speso centinai di miliardi per salvare le banche, mentre il denaro deve supportare la crescita sostenibile e il lavoro.

Siccome la crisi non è causata da noi, la CES va all'attacco per un'Europa più sociale e più unita per i suoi cittadini.

Di seguito le nostre richieste:

1. Sviluppare ulteriormente la governance economica europea elaborando nuovi criteri per il reperimento dei fondi, in particolare attraverso una tassa sulle transazioni finanziarie e sui bonus, l'emissione di bonds europei e la realizzazione di politiche pubbliche di investimento per una crescita sostenibile.

2. L'Europa si deve ora concentrare sulla diminuzione della disoccupazione, specialmente tra i giovani, con un nuovo piano di ripresa equivalente all'1% del suo prodotto interno lordo.

L'Europa è nella urgente necessità di sviluppare strategie industriali dinamiche e sostenibili basate sulle politiche a basso contenuto di carbonio.

3. Implementare una governance economica europea proteggendo i lavoratori ed i servizi pubblici essenziali, combattendo l'evasione fiscale dei ricchi e privilegiati così come le inaccettabili procedure di alcune banche e agenzie di rating come Goldman Sachs.

L'Unione europea deve progettare nuovi metodi per rafforzare il proprio coordinamento fiscale ed incrementare la trasparenza fiscale.

4. La Ces chiede all'UE di predisporre un protocollo sociale per garantire un migliore equilibrio tra mercato unico e diritti sociali.

5. Velocizzare l'implementazione di regolamentazioni fiscali efficienti, sia in Europa che a livello internazionale.

6. Sviluppare un approccio politico europeo integrato per le relazioni con i paesi emergenti e per migliorare la cooperazione internazionale. E' urgente lottare per un'Europa più sociale, in cui le negoziazioni sociali non siano più soggette alle regole del mercato.

Vogliamo il progresso sociale e diciamo stop ai tagli alla protezione sociale e al dumping sociale. Siate parte attiva della giornata d'azione europea della Ces il 29 settembre 2010, nella grande manifestazione dei sindacati europei a Bruxelles e nelle altre azioni in ogni paese.

Siamo contro:

- Le misure di austerità in Europa, - L'insicurezza dell'occupazione e la disoccupazione,

- La deregolamentazione degli standard del lavoro e la regressione sociale,

- La povertà e l'esclusione sociale.

Lottiamo per:

- L'accesso ad occupazioni di qualità, lavoro stabile e potenziamento della formazione per tutti, - La garanzia di un salario dignitoso,

- La protezione e lo sviluppo del potere di acquisto,

- La garanzia di pensioni migliori,

- Il rispetto e lo sviluppo degli standard sociali in tutti i paesi, nonché degli strumenti per il dialogo sociale in tutta l'Unione europea,

- L'accesso a servizi pubblici e sociali di qualità.

No all'Europa dell'austerità Si all'Europa del lavoro, della giustizia sociale e della solidarietà!

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