Ο παγκοσμοποιημένος καπιταλισμός βλάπτει σοβαρά την υγεία σας.
Il capitalismo globalizzato nuoce gravemente alla salute....
.... e puo' indurre, nei soggetti piu' deboli, alterazioni della vista e dell'udito, con tendenza all'apatia e la graduale perdita di coscienza ...

(di classe) :-))

Francobolllo

Francobollo.
Sarà un caso, ma adesso che si respira nuovamente aria fetida di destra smoderata e becera la polizia torna a picchiare la gente onesta.


Europa, SVEGLIA !!

Europa, SVEGLIA !!

mercoledì 6 ottobre 2010

La questione statunitense.

di Miguel Martinez. Fonte Kelebek
Ieri ho pubblicato un post sulla nomina di tre dirigenti della Raytheon a funzioni chiave nell'amministrazione Obama.
La Raytheon, ricordiamo, è un'impresa che da quasi settanta dei suoi quasi novant'anni di vita si dedica alla preparazione di tecniche sempre più ingegnose per uccidere sempre più esseri umani.Uno dei tre dirigenti nominati da Obama, che nella Raytheon si occupava proprio di creare i più sofisticati sistemi di omicidio, è una transessuale.
Persino tra i commenti al mio post - alcuni di altissimo livello - si sente che è quest'ultimo dettaglio che colpisce di più.
Non so quanti abbiano letto le (diverse) Leggi di Parkinson, che - a differenza delle giocose ma infondate Leggi di Murphy - sono autentiche opere di sociologia. Tra i tanti episodi, Northcote Parkinson racconta della riunione del consiglio di amministrazione di una grande azienda, con due temi all'ordine del giorno: l'investimento della somma di dieci milioni di sterline (cito a memoria) in un fondo bancario speciale, e la costruzione di una nuova rastrelliera per le biciclette dei dipendenti nel parcheggio aziendale, per il valore di ottocento sterline.
Sul primo tema, ci capiscono qualcosa solo due partecipanti alla riunione: un signore che ha tutto da guadagnare dall'investimento e un altro che è contrario, ma sa che i presenti non potrebbero mai capire le astruse motivazioni economiche che lo rendono sconsigliabile.
L'investimento viene approvato quindi nel giro di pochi minuti, tra l'indifferenza generale. Sulla rastrelliera, invece, tutti hanno opinioni chiare, e si accende un acceso scontro tra sostenitori della bicicletta e sostenitori dell'automobile, che dura fino a notte fonda.
Chiaramente, per la maggior parte di noi, entità come la Raytheon sono del tutto misteriose. Oltretutto, è una società per azioni, dove i manager cambiano e i cui proprietari effettivi sono altri manager che gestiscono i fondi di innumerevoli milioni di anonimi investitori: non ci sono volti umani con cui identificare l'azienda. Mentre è facile identificarsi, in un senso o nell'altro, in una vicenda come quella personale della Simpson. Mettendo da parte le persone direttamente coinvolte in cambi di genere (e che sono forse più numerose di quanto si pensi), l'investimento emotivo è forte per tutti. Da una parte, l'impressione che suscita il pensare a modificazioni o mutilazioni al proprio corpo e alla propria immagine; dall'altra, l'insofferenza verso i giudizi altrui sui fatti propri.
Ora, il sistema mediatico è congegnato in modo da rendere il prodotto-notizia interessanti per chiunque. Dove interessante significa due cose: la notizia deve essere immediatamente comprensibile e deve essere eccitante; e tutto ciò che ha a che fare con il corpo, il sesso e il genere è insieme comprensibile ed eccitante.
Già qui vediamo un fatto importante: una volta, lo Stato si reggeva in piedi perché aveva il controllo delle informazioni; perso questo controllo, il potere di definire i fatti è passato in mano all'industria mediatica. I politici, oltre a rendere conto al potere economico, sono costretti a rincorrere incessantemente i media: anche in Italia, le leggi si fanno ormai per "dare un segnale", cioè per generare titoli al telegiornale.
Questa è una delle chiavi per capire una notizia come quella riguardante Amanda Simpson, e le stesse scelte di Obama, che ha avuto l'intelligenza di presentarsi come mito mediatico vivente e sorridente, all'interno dell'archetipo statunitense che stabilisce che chiunque può vincere alla lotteria.Ragionare in questo modo è impopolare: sono matematicamente sicuro che ci sia qualcuno che stia borbottando, Kelebek non vuole schierarsi con (o contro) i diritti civili di Amanda Simpson. Ergo, Kelebek è un blog reazionario (o progressista), lo abbiamo smascherato!Gli stessi commenti al mio post - che, come ho notato più volte, sono in genere a un livello molto alto - dimostrano come la questione dell'identità di genere della signora Simpson abbiano una forza di attrazione incredibile.
Ma questa forza di attrazione rende invisibile la realtà che c'è dietro. E rende incomprensibile anche la stessa questione personale della Simpson, ridotta al buon Obama/l'antisociale Obama che aiuta i discriminati/diffonde la perversione.
La Questione Statunitense - la prima questione dei nostri tempi - è resa invisibile dalla sterminata quantità di simpatiche notiziole a contenuto umano che producono gli Stati Uniti. Non perché gli abitanti degli Stati Uniti siano più umani di quelli del Ciad, ma perché gli Stati Uniti sono più mediatizzati, e i media sono tutto un cinema - come si dice - di volti e di personaggi.
Questa visione "umana" degli Stati Uniti nasconde la Questione Statunitense dietro illusioni come la presunta cattiveria della famiglia Bush, ampiamente promossa dai pacifisti.
La Questione Statunitense consiste, nella sua essenza, in un particolare sistema che si fonda sulla fusione inestricabile tra grandi investitori, imprese militare, esercito e politica estera, e che Obama (qualunque siano le sue intenzioni soggettive) non può nemmeno pensare a intaccare.
Il potere politico assicura che il nucleo dell'economia statunitense sia costituito da un piccolo gruppo di imprese cui si garantisce da sempre insindacabili commesse statali, per cifre inimmaginabili. Le commesse vengono finanziate dallo Stato, non tramite impopolari tasse, ma attraverso il debito estero, che ha conseguenze gigantesche sul sistema mondiale. Un esempio: la Cina può arricchirsi con i soldi dei cittadini statunitensi, a patto che investa la rendita nello stesso sistema militare statunitense che la può annientare in ogni momento.
Solo una parte del sistema militare è costituita dalle spese ufficialmente denominate militari: l'autostrada costruita per servire una base militare, l'università privata finanziata affinché produca esperti di lingua araba da mandare in missione in Oriente, la deportazione delle popolazioni civili dalle zone dei poligoni nucleari, i tecnici della Apple che si dedicano a sviluppare in contemporanea iPhone civili e militari, la costruzione di giganteschi sistema di controllo dell'immigrazione sono solo esempi di qualcosa che ci riporta sempre allo stesso giro di aziende.
Quel sistema produce unicamente mezzi di sterminio e di controllo e non ha altre finalità.
E quindi, anche ammessa un'altissima percentuale di puro spreco, deve prima o poi sterminare e controllare.
Quel sistema, per perpetuarsi, ha bisogno di costanti emergenze planetarie, di un clima di perenne terrore e "reazioni preventive". Il sistema funziona in parallelo con quello mediatico e quello accademico, nel paese di punta dei media e della ricerca; e quindi determina anche la maniera in cui noi in Italia percepiamo il mondo.
Quel sistema ha la potenza economica, mediatica, tecnologica e militare per decidere le sorti del mondo.Tutta questa drammatica realtà ci viene svelata anche dalle nomine di Obama nei tre settori cruciali dell'esercito, del commercio e dell'Arabia Saudita.
E allo stesso tempo ci viene mascherata e resa invisibile dai fattacci personali e mediatici della signora Simpson.
Ma se non si comprende il sistema nel suo complesso, diventa incomprensibile anche il caso privato della Simpson, che viene invece spiegato con assoluta chiarezza nella citazione che compare in fondo al mio post, e che ripeto qui:
“nei prossimi dieci anni avremo bisogno di qualcosa come 30.000 o 40.000 nuovi dipendenti", spiega Hayward Bell, il principale diversity officer della Raytheon. "Non ci possiamo permettere di respingere nessuno che sia dotato di talento". Già prevedono le crisi di cui avranno bisogno perché la nazione abbia bisogno di loro...
Questo non è un invito a fare il contrario dei tifosi di Obama, dicendo magari che l'emancipazione personale sarebbe una losca manovra del capitalismo. Internet, che mi permette di scrivere queste cose, è anch'esso un sottoprodotto del sistema militare statunitense e comunque è monitorato da quel sistema; ma questo non vuol dire che io sia un agente della CIA.
Però è un fatto che nel paese a capitalismo avanzato, si cercano individui e non i loro rapporti sociali: in alto, il "talento" per far funzionare la macchina, in basso il consumatore. Ne abbiamo parlato a lungo qui, trattando del concetto di Jeune-Fille.
Questo processo contemporaneamente permette maggiori libertà individuali e abolisce ogni forma di associazione su basi umane, con l'eccezione particolare della lobby.
Infatti, non possiamo comprendere il caso di Amanda Simpson, senza capire la struttura delle lobby in un paese costituito tutto da minoranze in perenne conflitto tra di loro, organizzate in corporazioni finalizzate a promuovere gli interessi dei propri associati. Storicamente, è dagli anni Venti ad esempio che i sindacati, assolutamente settoriali, sono organizzazioni che garantiscono ai propri iscritti (e a nessun altro) aumenti di stipendio e la difesa dal licenziamento. Oppure, la lobby dei pensionati, la singola lobby più potente del paese, che opera per assicurare il massimo rendimento agli investimenti dei fondi pensione. Le chiese etniche, ma anche le gang - spesso notevoli imprese finanziarie sul mercato alternativo - non sono diverse.Anche le lobby gay operano pagando politici e scatenando i più potenti studi di avvocati, perché assicurino i diritti ai propri associati, al di fuori di ogni contesto di emancipazione generale. Le lobby devono solo assicurarsi di non pestare i piedi ad altre lobby: ecco che la lobby dei gay è contenta se vengono introdotti dei diversity officer nelle imprese che producono missili, e la lobby del petrolio sta attenta a non avere problemi con la lobby israeliana; la lobby dei pensionati assicura investimenti miliardari sia nel settore militare che in quello petrolifero; e la lobby mediatica - che è certamente più indipendente che da noi - permette la convivenza di tutti gli interessi.
Questo sistema è profondamente ideologico, ma non si percepisce come tale, perché si tratta di un'ideologia emotiva, priva di rigidezze strutturali: tutti devono esprimere lo spirito americano, con relativa bandiera.
Guardare questa realtà come sistema, senza tifare per buoni e cattivi, significa litigare con quasi tutti. Chi fa politica con le viscere, tanto a Destra quanto a Sinistra, grida, "ma tu ce l'hai con gli americani!". Che è una pura e semplice menzogna, viste sia le mie origini personali, sia l'amicizia e la stima che mi legano a tanti ottimi esseri umani statunitensi. Ma chi giudica il mondo con le viscere è costretto a mentire, per far quadrare la sua realtà.
Credo che sia la cosa più importante che possiamo dal marxismo. Non inteso come una formula magica che permette a fanatici ottusi di spiegare tutta la realtà; né come una pseudoreligione progressista che legittima dei regimi politici. Ma come la volontà di andare alle cause delle cose e di cercare di capire il senso dietro i singoli fatti, senza moralismi ma con una radicale capacità critica.

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