Ο παγκοσμοποιημένος καπιταλισμός βλάπτει σοβαρά την υγεία σας.
Il capitalismo globalizzato nuoce gravemente alla salute....
.... e puo' indurre, nei soggetti piu' deboli, alterazioni della vista e dell'udito, con tendenza all'apatia e la graduale perdita di coscienza ...

(di classe) :-))

Francobolllo

Francobollo.
Sarà un caso, ma adesso che si respira nuovamente aria fetida di destra smoderata e becera la polizia torna a picchiare la gente onesta.


Europa, SVEGLIA !!

Europa, SVEGLIA !!

mercoledì 15 dicembre 2010

La rabbia e le manifestazioni dei giovani rompono un “incantesimo maledetto”.



di Roberto Vignoli in ListaSinistra.
(Segue replica di Zag.)

Berlusconi – afferma il Financial Times - ha portato a casa la pelle ottenendo una risicatissima maggioranza che si configura come un contratto a termine.
Con queste carte va al vertice europeo che deciderà i criteri con cui i vari paesi dovranno governare il debito pubblico e le reazioni sociali alle conseguenti misure antipopolari che dovranno adottare.
E’ evidente che sulla base di questi dati si andrà rapidamente alle elezioni.
Il voto parlamentare rivela chiaramente due cose:
1) la fragilità e l’inadeguatezza del ceto politico espresso dalla classe dominante sia nella sua versione berlusconiana che in quella della sua composita opposizione.
2) L’enorme e crescente divaricazione tra le istanze e i riti del Palazzo e la società, soprattutto sul versante dei giovani e delle nuove generazioni a cui viene negato pubblicamente e strutturalmente un futuro.
La rivolta sociale esplosa martedi 14 dicembre a Roma, dopo aver covato per settimane nelle scuole e nelle università di tutto il paese, afferma chiaramente che l’incantesimo su cui si era retto l’equilibrio sociale in questi anni si è rotto in più punti.
Di fronte ad una realtà conflittuale e socialmente pesante, non sono pochi – a destra come a sinistra – che la leggono con la testa rivolta all’indietro.
Ci sono coloro che si nascondono dietro la ridicola tesi dei black block per impedirsi di vedere come stanno le cose e ci sono coloro che evocano lo spettro degli anni ’70 – che avevano creduto rimosso e sconfitto – per impedirsi di vedere la dimensione europea assunta da una rivolta sociale dentro e contro la crisi della civilizzazione capitalistica. Lo confermano le dure manifestazioni che avvengono contemporaneamente in Grecia o in Gran Bretagna e negli altri paesi dell’Eurozona.
Se è vero che alcune delle forme del conflitto possono somigliare a quelle più dure di trenta anni fa, è soprattutto vero che è nuova la sostanza del conflitto stesso.
Questo movimento di giovani proletarizzati dalla crisi esprime nitidamente l’esplosione della contraddizione tra aspettative e realtà. Se il ’68 o la Pantera degli anni ’90 ambivano a diventare classe dirigente, questo movimento del primo decennio del XXI° Secolo – in ciò più simile a quello del ’77 – vede chiudersi ogni mobilità sociale e prospettiva sul futuro.Sono ormai 18 anni – da quel maledetto 1992 che avviò i governi subalterni ai Trattati Europei - che uomini di governo, industriali, economisti, giornalisti, dirigenti sindacali vanno ripetendo alle nuove generazioni che devono scordarsi un lavoro o un salario dignitosi, devono rassegnarsi a vivere in una precarietà totale sul piano complessivo, devono scordarsi una pensione o una abitazione a prezzi abbordabili o una istruzione accessibile.
Non solo. Hanno provato a giocare questa prospettiva contro i diritti acquisiti dalle generazioni precedenti sulle quali però si sono abbattuti gli effetti antisociali della crisi e delle misure adottate dai governi europei.
Come potevano pensare che la maggioranza sociale – e non quelle parlamentari – potessero accettare questo massacro sociale e questa negazione del futuro senza reagire duramente?Questo movimento segna una forte discontinuità con un recente passato imbrigliato dai giochetti della politica e crea le condizioni per una nuova stagione del conflitto sociale a dimensione europea.
Da questo occorre partire per una forte mobilitazione di segno apertamente anticapitalista e con una seria e attiva soggettività comunista al suo interno.
15 dicembre 2010 - La Rete dei Comunisti http://www.contropiano.org/
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Replica di Zag
Si a ben cercare una somiglianza con quello che è accaduto ieri a Roma rispetto agli anni della rivolta sessantottina c'è. io la intravedo.
La vedo nella perdita di innocenza che perdemmo noi a Valle Giulia. Li in quel luogo perdemmo la verginità di giovani che credeva che potevamo cambiare i mondo solo a volerlo. Che la sola forza della volontà solo la forza compatta ed unita di tutti quello che lo desideravano o lo volevano fortemente avrebbe cambiato il mondo, i nostri padri, la politica.
Che la forza delle idee poteva muovere il mondo.
CI accorgemmo a Valle Giulia che così non era, Che quelli che avevamo di fronte era l'arroganza del potere e della forza. Ieri v'era questo, e ci è stata la perdita di innocenza. Il movimento dell'Onda si è trasformato è cresciuta in Tsunami.
Ora niente sarà più come prima. Ora quell'Onda non potrà più tornare. Un sintomo era già accaduto con i fatti di Piazza Navona.
Vi ricordate?. Noi non facciamo politica, noi siamo altro. siamo oltre. Gridavano i giovani. Non siamo ne fascisti ne antifascisti, vogliamo il nostro futuro. Gridavano dalle università. Dopo quel giorno capirono che bisognava schierarsi, O si è con i fascisti o si è antifascisti.
Una via di mezzo non v'era. Avevano dimenticato la lezione del passato. L'avevano sporcata quella lezione, infangata e quindi sepolta nel fango, ora resuscitava, veniva rispolverata.
Alla Sapienza si aprirono i seminari, invitati queli dell'ANPI, quelli che il sessantotto l'avevano praticato.
Hanno ascoltato disincantati. Hanno capito che la strada la loro strada era antifascista Da quel giorno mai più con quelli di Blocco Studentesco, Mai più con quelli di CasaPound.
Ieri hanno capito che le cose si prendono. che se non ce le danno e nessuno mai ce le dare gratis, le citta si prendono, si conquistano.
Ora arriverà il '77. Capire che è la rottura con il passato, con i vecchi schemi. Ora vi dovranno esserci i fischi alla Sapienza di Lama.
Il futuro è nelle loro mani. Ora dipende da loro.
Zag(c) http://vecchia-talpa.blogspot.com/

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