Ο παγκοσμοποιημένος καπιταλισμός βλάπτει σοβαρά την υγεία σας.
Il capitalismo globalizzato nuoce gravemente alla salute....
.... e puo' indurre, nei soggetti piu' deboli, alterazioni della vista e dell'udito, con tendenza all'apatia e la graduale perdita di coscienza ...

(di classe) :-))

Francobolllo

Francobollo.
Sarà un caso, ma adesso che si respira nuovamente aria fetida di destra smoderata e becera la polizia torna a picchiare la gente onesta.


Europa, SVEGLIA !!

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sabato 15 gennaio 2011

Il premier senza impedimento.


di Francesco Scommi. Fonte paneacqua

La Corte costituzionale ha deciso con una sentenza che, sebbene di bocciatura parziale nella forma, rappresenta l'affossamento del legittimo impedimento, norma studiata per sottrarre temporaneamente il premier ai processi. Cade, infatti, l'automatismo del rinvio del processo ogni sei mesi e la discrezione di Palazzo Chigi nel valutare l'impegno che doveva costituire la causa del differimento, senza che il giudice potesse opporsi. La Corte costituzionale, in sostanza, ha "riaffermato il principio" che spetta al giudice valutare l'impegno addotto dall'imputato come legittimo impedimento a comparire in udienza.
"Bocciatura parziale" nella forma, ma totale nella sostanza: può sintetizzarsi così la decisione presa dalla Corte Costituzionale sulla legge relativa al legittimo impedimento dei membri del governo, sia il presidente del Consiglio che i ministri, ad essere presenti nelle aule giudiziarie alle udienze che riguardino processi dove risultano imputati.
Con 12 sì e 3 no la Consulta ha rilevato questione di illegittimità sul comma 4 dell'articolo 1 (relativo all'"impedimento continuativo") e, in parte, l'incostituzionalità del comma 3 nella parte in cui il legittimo impedimento non poteva essere valutato dal giudice. In altre parole i magistrati devono poter valutare realmente se sussistano motivi di legittimo impedimento.
La Corte costituzionale, in sostanza, ha "riaffermato il principio" che spetta al giudice valutare l'impegno addotto dall'imputato come legittimo impedimento a comparire in udienza. Viene quindi a cadere l'automatismo del rinvio dell'udienza di sei mesi in sei mesi così come viene giudicato incostituzionale l'impedimento continuativo e l'attestazione auto - certificata dalla presidenza del Consiglio, cioè il comma 4 dell'articolo 1 della legge: è stata considerata infatti illegittima la parte della legge in cui "non si prevede in concreto la valutazione del giudice sul legittimo impedimento".
Questa lettura è rafforzata dalla parte della legge che invece è stata interpretata. La Corte ha riletto il comma 1, ritenendolo legittimo solo se, nell'ambito dell'elenco di attività indicate come impedimento per premier e ministri, il giudice possa valutare l'indifferibilità della concomitanza dell'impegno con l'udienza, nell'ottica di un ragionevole bilanciamento tra esigenze della giurisdizione, esercizio del diritto di difesa e tutela della funzione di governo, oltre che secondo un principio di leale collaborazione tra poteri.
Il punto è che, una volta che dalla legge è cancellato l'automatismo del rinvio di sei mesi in sei mesi (fino a un limite massimo di diciotto) a cui il giudice non poteva opporsi, il provvedimento è demolito. Diventa, per il premier, inutile: il legittimo impedimento per chi ha cariche istituzionali e di governo è infatti già regolato dal nostro ordinamento. La novità di questa legge era che costruiva uno scudo totale pur se temporaneo per il premier, dato che qualsiasi attività di governo (il Consiglio dei ministri, la conferenza Stato-Regioni, impegni internazionali, per fare qualche esempio) e le "relative attività preparatorie e consequenziali, nonché ogni attività comunque coessenziale alla funzioni di governo" (tanto per essere sicuri che ogni pretesto poteva essere buono), veniva a costituire un impedimento buono per sei mesi, per di più vagliato da Palazzo Chigi a cui bastava riconoscerlo con un certificato che il giudice non poteva contestare: doveva prenderne atto e rinviare l'udienza di sei mesi.
Che l'affossamento sia totale è evidente, lo rileva il Partito democratico con molti suoi esponenti. Tra questi il senatore Felice Casson, che legge la sentenza come "bocciatura completa nella sostanza della linea del governo e dei consigliori del premier".
Donatella Ferranti, capogruppo della Camera in commissione Giustizia: "Tutto viene riportato nell'alveo dei principi costituzionali riattribuendo ai giudici la valutazione concreta del legittimo impedimento anche per chi ricopre incarichi di governo e bocciando il meccanismo di automatico di rinvio che era stato introdotto con questa legge e che mascherava forme di insostenibile immunità. E' l'ennesimo colpo a quel modo di legiferare ad personam che ha caratterizzato questa legislatura ed è la conferma che i motivi della nostra opposizione erano fondati, ragionevoli e costruttivi. Se la maggioranza avesse tenuto conto delle argomentazioni che avevamo inserito nella pregiudiziale di costituzionalità alla Camera si sarebbe evitata questa brutta figura".
D'accordo la capogruppo al Senato Anna Finocchiaro: "Mi sembra chiaro che a saltare è l'impianto complessivo della legge. Cosa succederà sul piano politico ora? Non so, certo mi aspetto dal premier e dai suoi consiglieri qualche reazione sopra le righe".
In effetti il coordinatore del Popolo della libertà Sandro Bondi già attacca a testa bassa: "Oggi la Consulta ha stabilito la superiorita' dell'ordine giudiziario rispetto a quello democratico, rimettendo nelle mani di un magistrato la decisione ultima in merito all'esercizio della responsabilita' politica e istituzionale. Siamo di fronte al rovesciamento dei cardini non solo della nostra Costituzione, ma dei principi fondamentali di ogni ordine democratico".
Il presidente del Consiglio aveva promesso che per lui, in ogni caso, non sarebbe cambiato nulla: vuole continuare a governare. Vedremo se la linea, già nelle prossime ore, se la linea terrà.

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