Ο παγκοσμοποιημένος καπιταλισμός βλάπτει σοβαρά την υγεία σας.
Il capitalismo globalizzato nuoce gravemente alla salute....
.... e puo' indurre, nei soggetti piu' deboli, alterazioni della vista e dell'udito, con tendenza all'apatia e la graduale perdita di coscienza ...

(di classe) :-))

Francobolllo

Francobollo.
Sarà un caso, ma adesso che si respira nuovamente aria fetida di destra smoderata e becera la polizia torna a picchiare la gente onesta.


Europa, SVEGLIA !!

Europa, SVEGLIA !!

mercoledì 30 marzo 2011

Non è la guerra che salva i popoli, ma la solidarietà attiva.


di Francesco Bellina. Fonte: sinistraeuropea

E’ trascorsa poco più di una settimana dall’invasione neocoloniale in Libia e già possiamo renderci conto delle prime disastrose conseguenze. Non bastano le fantasie belligeranti dei padroni dell’Europa e del mondo, non si sono ancora stancati delle scuse e degli eufemismi utili a classificare una sporca guerra come “missione di pace” o “aiuto alla resistenza del popolo libico”. I veri motivi di questa guerra e li conosciamo tutti: petrolio, gasdotto, leadership internazionale, Total. Eppure si continua, anche nel centro-sinistra, a dividere le guerre in buone e cattive o giuste e ingiuste, dimenticandosi che una guerra non può mai essere né giusta né necessaria.

Ci si dimentica anche, a pochi giorni dal famoso 17 Marzo (giorno in cui in tanti si sono ricordati della Costituzione italiana), l’esistenza e il contenuto dell’articolo 11 della Costituzione.

E così, un giorno parte del centro-sinistra manifesta con la Carta Costituzionale in mano e, pochi giorni dopo, vota l’intervento in Libia. Ma l’obiettivo del Governo Berlusconi e delle destre, in questo caso, è più becero del solito: non è solo la guerra nella sua accezione propria, intesa come intervento militare; questa volta c’è di più!

Questa volta si sta alimentando una terribile guerra tra poveri, tra cittadini italiani e migranti, tra Nord e Sud, nonché una corsa a scegliere il male minore: o si sta con Gheddafi o si sta con la Nato. Lo dimostra la posizione della Lega, contro la guerra solo perché ha paura dei clandestini e dei richiedenti asilo e lo dimostra ancor più ciò che sta accadendo in Sicilia: a Lampedusa, a Mineo, a Trapani.

Alla Sicilia, infatti, non bastavano la mafia, la disoccupazione e il Padrino di turno alla Presidenza della Regione, questa volta il Governo Berlusconi ha pensato in grande, trasformando la Sicilia in una enorme portaerei e in un grande centro di “accoglienza” per i migranti, vere vittime dei giochi sporchi della Nato e dei dittatori di ogni Paese, occidentale e non. Dopo aver visto masse di disperati approdare sulle coste lampedusane e dopo aver sentito i pianti di chi, scappando dalla guerra e dalla miseria, ha cercato un nuovo mondo attraverso un barcone, adesso ci tocca ascoltare la malefica realizzazione del disegno leghista: la costruzione della paura, la degenerazione nel razzismo.

Così, gran parte del popolo italiano, invece di urlare “No alla guerra!”, preferisce scendere nelle strade e urlare “No all’immigrato!”, ignaro del fatto che il povero migrante in questione si trova qui proprio a causa nostra e di secoli di sfruttamento operato da noi sulle loro terre e sulla loro forza lavoro. Sempre in Sicilia, per la precisione a Trapani, a pochi chilometri dalla base Nato e dall’aeroporto civile di Birgi “chiuso per guerra”, per cui centinaia di famiglie rischiano il posto di lavoro, il Ministro Maroni decide di far allestire una grande tendopoli in un vecchio aeroporto abbandonato.

Lì, il Governo vuole “ospitare” i migranti in esubero di Lampedusa, facendoli gentilmente accomodare in una sorta di megacentro di accoglienza a cielo aperto, dove non c’è traccia delle più elementari norme igieniche degne di qualsiasi essere umano. In questo scenario, però, il centro-destra siciliano fa un’operazione clamorosa: fomenta la paura dei cittadini contro l’immigrato, invita i siciliani a mobilitarsi contro “l’invasione dei clandestini”, o, come fa il Senatore Antonio D’Alì del PDL, prima vota a favore dell’intervento in Libia e per l’utilizzo delle basi Nato in Italia nella nuova avventura bellica, e poi chiede la riapertura dell’aeroporto civile di Birgi, chiuso proprio a causa della guerra che lui stesso ha votato.

Nulla da aggiungere a questo meraviglioso doppio volto delle destre, che riesce a dimenarsi nel consenso popolare essendo causa del problema e principale contestatore di sé stesso. Per fortuna le Brigate di solidarietà attiva, sono già al lavoro per l’emergenza a Lampedusa e in Sicilia, pronte a rispondere a crisi, guerre e razzismo con la solidarietà che contraddistingue la parte migliore del nostro popolo e della nostra storia. Avanti Brigate!

Francesco Bellina – Brigate della Solidarietà Attiva Trapani

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