Ο παγκοσμοποιημένος καπιταλισμός βλάπτει σοβαρά την υγεία σας.
Il capitalismo globalizzato nuoce gravemente alla salute....
.... e puo' indurre, nei soggetti piu' deboli, alterazioni della vista e dell'udito, con tendenza all'apatia e la graduale perdita di coscienza ...

(di classe) :-))

Francobolllo

Francobollo.
Sarà un caso, ma adesso che si respira nuovamente aria fetida di destra smoderata e becera la polizia torna a picchiare la gente onesta.


Europa, SVEGLIA !!

Europa, SVEGLIA !!

lunedì 5 novembre 2012

Grecia in vendita.


Patrimonio all’incanto

(fonte, Eureka di Novembre)

 

Una serie di spiagge, il secondo casinò del

Paese, uffici pubblici, varie autostrade. E diversi

aeroporti, fra cui quello internazionale

di Atene, più il quartier generale della polizia

nella capitale. Tutto in vendita. Tutto in via di

privatizzazione. La crisi della Grecia passa

anche attraverso l'Hellenic Republic asset development

fund (www.hraf.gr), lo strumento attraverso

cui Atene sta cercando di piazzare i

propri gioielli. Ed è una costante corsa al

ribasso. Se oltre un anno fa l'obiettivo era

quello di raccogliere circa 50 miliardi di euro

dal 2012 al 2015, nello scorso agosto le stime

sono state più che dimezzate. Se va bene, si

rastrelleranno circa 19 miliardi di euro. In realtà,

è possibile che il fondo ne ottenga anche

di meno.

Chi non ha mai sognato di possedere una

penisola paradisiaca come quella di Astir Vuliagmenis?

O chi non ha mai desiderato diventare

un magnate dei casinò? Ora si può.

Basta venire ad Atene e rivolgersi al fondo di

privatizzazione degli asset pubblici.
Non

basta mandare una mail all'indirizzo indicato

sul sito per ricevere i dettagli sulle vendite.

«Ci spiace, ma vogliamo avere degli incontri

di persona con i potenziali compratori. Ci sono

state spiacevoli situazioni in passato»,

fanno sapere dallo Hradf. Probabilmente, il

riferimento è a tutti coloro i quali hanno cercato

di contattare gli uffici del fondo, salvo

poi tirarsi indietro dopo breve tempo. «In ogni

caso, ogni singola opportunità di investimento

è trattabile», ci tengono a sottolineare.

In effetti, non c'è che l'imbarazzo della scelta.

Sul sito di Hradf si possono scegliere le

proprietà immobiliari che più interessano.

Comodamente da casa. Come una sorta di e

Bay della Grecia, ogni investitore può controllare

cosa più può soddisfare i propri desideri.

Vuoi un aeroporto? Ce ne sono 38 in

vendita, per la precisione. Oltre a quello di Atene,

c'è anche quello di Thessaloniki, più

quelli di Rodi, Corfù, Kos, Santorini e Mykonos.

E, come sottolinea il fondo, tutti sono

supervisionati dalla Hellenic Civil Aviation

Authority. Per averne uno basta chiedere all'Hellenic

Republic asset development fund o

rivolgersi a Citigroup Global Markets e Eurobank

Efg Equities Investment, i due advisor

finanziari per gli aeroporti. Oltre a questo, si

ha bisogno di un porto? Nessun problema:

ce ne sono più di dodici, fra piccoli e grandi.

E come se non bastasse, c'è anche il Casinò di

Parnasso, il secondo più grande del Paese.

Il processo di privatizzazione dei vari asset

pubblici ellenici è iniziato oltre un anno fa.

Per la precisione, il primo luglio 2011. Prima

quindi dell'attivazione del secondo pacchetto

di salvataggio, discusso per la prima volta nel

Consiglio europeo del 21 luglio 2011 e conclusosi

con l'introduzione del Private sector

involvement (Psi), cioè la partecipazione dei

creditori privati nella ristrutturazione del debito

ellenico, ultimata nel marzo di questo

anno. Infatti, la dismissione di questi asset è

stata una delle soluzioni individuata dal governo

ellenico, di comune accordo con la troika

per risanare i conti pubblici. Ma non solo.

Uno degli altri obiettivi del fondo è quello di

porre fine alla spirale di corruzione locale che

negli ultimi 30 anni ha demolito il Paese.

Come hanno spieg ato più volte fonti governative

elleniche le privatizzazioni vanno a

rilento. Strano, dato che da Hradf non hanno

avuto troppi scrupoli a specificare che i prezzi

sono trattabili. Eppure, come ha ricordato

il premier Antonis Samaras a fine agosto, il

problema del mancato appeal dei beni pubblici

ellenici potrebbe dipendere dalla girandola

di voci che si rincorrono da mesi nell'eurozona.

«Come si fa a privatizzare i nostri

asset quando i politici europei e gli investitori

stranieri affermano che la Grecia abbandonerà

l'euro e tornerà alla dracma?», si è

chiesto Samaras. Non è errata questo visione.

Finora, nonostante i «prezzi trattabili» sono

stati raccolti circa 1,8 miliardi di euro. Troppo

poco rispetto al target del luglio 2011. Troppo

elevati i timori di scioperi o disordini sociali

per comprare un aeroporto in Grecia.

In compenso, qualcosa si sta muovendo. Secondo

le indiscrezioni i funzionari di Ue, Bce

e Fmi vogliono spingere per un miglioramento

delle offerte fatte dal fondo di privatizzazione

ellenico. In altre parole, il governo

deve fare di più per rendere appetibili

agli occhi degli investitori stranieri i propri

beni.

E non è un caso che siano state introdotte

nuove opportunità sul sito dell'Hellenic

Republic asset development fund. Fra queste l'area

di Kassiopi, a Corfù, più le spiagge di A-fantu,

a Rodi e la penisola, sopracitata, di Astir

Vouliagmenis. Chissà che non ci faccia un

pensierino anche il cancelliere tedesco Angela

Merkel, sarebbe un affare da non lasciarsi

scappare, specie in vista dell'estate

2013.

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