Ο παγκοσμοποιημένος καπιταλισμός βλάπτει σοβαρά την υγεία σας.
Il capitalismo globalizzato nuoce gravemente alla salute....
.... e puo' indurre, nei soggetti piu' deboli, alterazioni della vista e dell'udito, con tendenza all'apatia e la graduale perdita di coscienza ...

(di classe) :-))

Francobolllo

Francobollo.
Sarà un caso, ma adesso che si respira nuovamente aria fetida di destra smoderata e becera la polizia torna a picchiare la gente onesta.


Europa, SVEGLIA !!

Europa, SVEGLIA !!

giovedì 27 dicembre 2012

Quel che occorrerebbe dire, ma non si dice


Di Zag(c) ·      - miogiornale -

Draghi è molto soddisfatto dei conti italiani e Monti , chiaramente, sprizza ottimismo da tutti i pori, a patto però che sia ancora lui a condurre la baracca. Entrambi affermano che la bilancia dei pagamenti è migliorata di 21% dal 2009 ad oggi. E sono previsti ulteriori miglioramenti per il 2013.
Naturalmente i giornali che si dicono finanziari o che si vantano di sapere di economia si son ben guardati dal verificare questa affermazione. Eppure le fonti non mancano, per fortuna. Allora vediamo di fare in casa quel che i mass media non fanno, ne i politici . Persino( si fa per dire) Grillo ha affermato che l'Italia dal 1980 al 2011 era stata virtuosa se non fosse stata per i malefici gnomi della finanza. ( discorso a Pescara)
La verità ( prendendo i dati un pò più in profondità) però è che l'Italia presenta una bilancia commerciale pessima e il trend è al ribasso. Dal 2000 al 2012 mancano quasi 100 miliardi di euro cumulativi. Tutto punti PIL che si spostano all'estero.( dati Istat)
Cioè ricchezza prodotta in Italia e spostata all'estero. Quando si parla di ricchezza prodotta, detto in linguaggio marxista più aderente alla realtà si intende non genericamente ricchezza, ma salario( plusvalore) spostato dalle tasche dei lavoratori in quella dei capitalisti esteri.
Ma specificatamente il massimo export dell'Italia risiede nel più grande mercato nazionale che è quello della Germania ( grafico preso da dati ISTAT )
Dal grafico e dai dati risulta la Germania non solo il mercato dove più esportiamo , ma anche quello da cui importiamo di più. Doppia perdenza quindi. E facendo una semplice somma del disavanzo della bilancia siamo per il 2011 a -137.000.000.000. -137 miliardi di euro. Ora qualcuno potrebbe arrivare ad una semplice equazione e conclusione di logica. Ma aspettiamo un po. Per adesso il tarlo è introdotto aspettiamo che cresca, ossia se altri dati analitici e statistici , empirici, possano farlo crescere o smontarlo.
Dal grafico seguente si vede come dal 1971 le due linee rossa Import e blu export viaggiavano sostanzialmente appaiate, . Cresceva l'uno e di pari passo cresceva anche l'altro. Nonostante che la struttura industriale economica della Germania fosse notevolmente più strutturate e più forte. Ma l'Italia si sorreggeva attraverso la sua politica fiscale, politica delle tariffe e salariale, di tassi di interesse, di aiuti statali all'industria e sopratutto attraverso politiche monetarie di svalutazione( la Banca d'Italia per essendo autonoma dal potere statale purtuttavia agevolava le politiche di sviluppo e di aiuto all'economia)
Lo stop, o meglio la divaricazione fra le due curve si è avuto a partire degli anni 2000 . L'introduzione dell'Euro ha fatto si che l'import dalla germania continuasse a prendere una ripidità ascendente, mentre l'esportazione , sempre da quel paese una discesa. E le due curve hanno continuato a viaggiare con gli stessi trend , ma con una forbice sempre più accentuata.
La coincidenza fra la divaricazione è l'introduzione dell'Euro non può essere solo una coincidenza. Ma forse la causa scatenante , o meglio il vincolo che ha cosentito alla Germania, avendo una struttura economica.industriale più robusta e dinamica di approfittare del vincolo introdotto dell'Euro per prendere le distanze e al contempo a impedito all'Italia di utilizzare di tutti quegli strumenti finanziari , fiscali ed economici di cui ho accennato sopra( ma si potrebbe parlare qui di tutti gli altri paesi europei etichettati sotto il tag di PIGS, ma su questo occorrerebbe una analisi dei dati macroeconomici per singolo paese)Pertanto l'Italia è stata costretto a guerreggiare con la Germania ad armi impari , partendo dagli stessi blocchi di partenza e quello che avrebbe dovuto essere strumento di unione ( una sola valuta in combinazione con tassi di interesse diversificati per coprire gli svantaggi iniziali) è finito per essere strumento di maggior vantaggio per chi partiva già con metri di distanza avanti.
Adesso quel tarlo detto all'inizio comincia a crescere ancora di più e molte cose cominciano ad essere più chiare ma il debito pubblico è proprio pubblico? è proprio dovuto ai lavoratori italiani cicale che hanno consumato più di quel che producevano?)
Ma non arriviamo ancora a conclusioni affrettate
Ma l'Italia è quindi fanalino di coda in Europa?
La Francia importa dal 1993 più di quanto esporta l'Italia. Le due curve viaggiano parallele se non per un leggera divaricazione intorno agli anni 2004 , ma ben al di là dall'introduzione dell'Euro. Il differenziale è intorno agli 83 miliardi , non sufficiente comunque a sanare il deficit con la Germania
Purtroppo quei 85 miliardi cumulativi non mitigano tanto la situazione.
Da questi dati si può trarre come summa il dato che non solo non è l'Euro la causa del debito pubblico , ma che il debito pubblico è debito privato che poi si è scaricato sul pubblico. La medicina quindi non è tagliare la spesa pubblica, ma questa viene utilizzata solo come moneta sonante per poter risanare il defici della bilancia commerciale. Tagliare pensioni, welfare , stato sociale non cura la malattia, ma solo serve come medicina per poter , sperare di sanare il male che ha altre radici, ed altre cause.
L'altro dato è che , ancora, non è l'Euro la causa che ha dato origine ma solo una concausa.Ossia è stata una concezione esclusivamente monetarista dell'Euro che ha portato al generare l'aumento delle disparita economiche fra paesi europee. Invece di essere strumento di unione e di omegenizzazione dei paesi europei è stato strumento di disomogeinizzazione e di aumento delle disparità fra i paesi.
MA il dibattito politico o meglio che i partiti e uomini politici propongono è esattamente sfuggire la vera ragione della crisi europea. Da un lato vi sono i convinti europeisti e della attuale politica europea. Continuare su questa concezione, con al massimo qualche aggiustamento. Sono i prodiani più o meno convinti fino ai liberisti monetaristi alla Monti. Questa politica non ci porterà che ad aumentare la miseria e l'impoverimento delle nazioni più in crisi ed ad aumentare il divario fra i paesi ricchi e quelli poveri. Come i dati dal 2000 ad oggi hanno dimostrato e che il trend conferma Fino a che il baratro non colpirà tutta l'Europa. Perché la crisi dei mercati PIGS finirà per intaccare anche la Germania Poi vi sono i populisti demagogici, irresponsabili .Quelli che parlano di una fuoriuscita dall'Euro con un semplice referendum. Sono dei demagogici irresponsabili. che raccontano frottole per racimolare un po di consenso. Sanno benissimo che un referendum di questa natura non potrà mai essere indetto, non solo, ma anche ammesso, uscire dall'euro così sic et simpliciter non farebbe che aggravare la crisi non intacca le cause , ma solo gli effetti.
E come ai tempi della rivoluzione industriale i luddisti propagandavano la distruzione delle macchine che a loro dire avevano procurato miseria e disoccupazione. Certo! ma non era quella la vera ragione, ma come era stata utilizzati quelle macchine per chi, per quale scopo. Così per l'Euro. L'uscita dell'Euro senza al contempo quelle politiche fiscali, politiche dei redditi, spostare la disparità distributiva delle ricchezze prodotte servirà solo passare dalla padella alla brace. Ma per questo occorrerebbe parlare con i dati di fatto e con la conoscenza e non solo con battute o demagogia.

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