Ο παγκοσμοποιημένος καπιταλισμός βλάπτει σοβαρά την υγεία σας.
Il capitalismo globalizzato nuoce gravemente alla salute....
.... e puo' indurre, nei soggetti piu' deboli, alterazioni della vista e dell'udito, con tendenza all'apatia e la graduale perdita di coscienza ...

(di classe) :-))

Francobolllo

Francobollo.
Sarà un caso, ma adesso che si respira nuovamente aria fetida di destra smoderata e becera la polizia torna a picchiare la gente onesta.


Europa, SVEGLIA !!

Europa, SVEGLIA !!

domenica 13 gennaio 2013

Per fare chiarezza: ecco cos'è la produttività, e quali sono le forze

Fonte: il manifesto | Autore: Paolo Palazzi
          
Nel dibattito pre-elettorale si parla molto di produttività e della necessità di aumentarla per uscire dalla crisi e innescare la crescita. Non a tutti è chiaro quali siano le condizioni e i meccanismi della crescita della produttività e dei suo effetti sul sistema economico. (...) Si deve premettere che si parla di produttività del lavoro: i concetti di produttività del capitale o produttività totale, anche se ancora utilizzati, non hanno nessun senso teorico. Parliamo quindi del rapporto omogeneo fra produzione e input di lavoro (...) Le variazioni nel tempo sono legate al confronto fra la dinamica del numeratore (la produzione) e il denominatore (l'input di lavoro) (...).
È utile qui far riferimento all'analisi della produttività sviluppata da Paolo Sylos Labini, che si rifà a Smith, Ricardo e Marx (...). Marx sottolinea come ciò che più ha portato i cambiamenti tecnologici siano state le lotte operaie salariali e normative, ad esempio la normativa contro il lavoro minorile all'interno delle miniere, avversata e considerata come una tragedia dalle società minerarie, che ha portato all'uso della trazione a vapore. Questo processo è connaturato al funzionamento del sistema capitalistico, anzi ne rappresenta la forza (...). Sono le diverse condizioni dei conflitti tra capitale e lavoro che spingono le imprese a innovare, pena la scarsa crescita o la stessa sopravvivenza (...).
L'apertura dei mercati e la liberalizzazione del movimento di capitali negli ultimi tempi ha introdotto, da una parte uno stimolo a innovare costituito dalla concorrenza internazionale, dall'altra l'opzione della delocalizzazione in aree o paesi nei quali sia possibile mantenere basso il costo di produzione senza innovare. (...).
Alla luce di queste considerazioni penso che la discussione corrente sul tema del calo di produttività in Italia sia teoricamente limitata e debba essere modificata completamente, anche riprendendo gli studi di Sylos Labini.
In conclusione, mi sembra che gli aspetti più rilevanti di questa impostazione siano:
1. La crescita della produttività è un effetto della crescita, difficilmente e soltanto in misura molto minore, attraverso l'aumento di competitività estera, ne può essere la causa. Ne consegue che uno stimolo della domanda, anche attraverso politiche di spesa pubblica, è una condizione necessaria per una crescita della produttività.
2. I conflitti di fabbrica, salariali e normativi, spingono e costringono nel lungo periodo a introdurre mutamenti nell'organizzazione del lavoro e nella tecnologia che aumentano la produttività.
3. Le interpretazioni che vedono nell'aumento dell'intensità del lavoro, delle ore lavorate e di normative meno garantiste la possibilità di aumento della produttività sono quantomeno limitate se non drasticamente sbagliate.
4. Una interpretazione attendibile vede una delle cause della scarsa dinamica della produttività in Italia, nella moderazione salariale e di conflittualità sindacale degli ultimi decenni, cioè esattamente il contrario di quello che correntemente si legge.
5. L'ipotesi di eliminare la contrattazione centralizzata e legare la dinamica salariale ad accordi aziendali, legando tendenzialmente la dinamica salariale a quella della produttività interna, avrebbe un effetto immediato di abbassamento del costo del lavoro nelle imprese meno efficienti, ma un effetto depressivo, di "impigrimento" delle aziende, nella spinta a innovare e quindi sui ritmi di aumento della produttività attraverso innovazione e nuovi investimenti.
La versione completa di quest'articolo è sul sito www.sbilanciamoci.info

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