Ο παγκοσμοποιημένος καπιταλισμός βλάπτει σοβαρά την υγεία σας.
Il capitalismo globalizzato nuoce gravemente alla salute....
.... e puo' indurre, nei soggetti piu' deboli, alterazioni della vista e dell'udito, con tendenza all'apatia e la graduale perdita di coscienza ...

(di classe) :-))

Francobolllo

Francobollo.
Sarà un caso, ma adesso che si respira nuovamente aria fetida di destra smoderata e becera la polizia torna a picchiare la gente onesta.


Europa, SVEGLIA !!

Europa, SVEGLIA !!

giovedì 30 gennaio 2014

Lista Tsipras, nuove pratiche all’orizzonte

Fonte: micromega | Autore: Alessandro Gilioli        

Per carità, ragazzi: nessun'autoesaltazione e nessun trionfalismo. La strada verso una possibile lista per un'altra Europa - in appoggio alla candidatura di Alexis Tsipras alla presidenza Ue - è ancora un sentiero di alta montagna: di quelli così scoscesi che possono strozzarti il fiato da un momento all'altro.

Però la quantità e la qualità delle adesioni al progetto - questo possiamo dirlo - sta andando oltre ogni ottimistica previsione: si va verso le 13 mila firme, tra cui quelle di alcune delle migliori persone di questo Paese. E già molto oltre i confini di quella che per semplicità viene chiamata “sinistra radicale”.

Anche tra i partiti che di quest'area fanno tradizionalmente parte si sta affermando la consapevolezza della generosità come “fattore igienico”, prodromico e indispensabile per ogni possibile risultato: perché gli errori del passato sono certo dolorosi, ma alla fine anche preziosi.

Quello che più sta cambiando rispetto agli anni scorsi, in questo difficile lavoro, sono dunque le pratiche.

Stiamo iniziando a capire che sono i mezzi a qualificare il fine, non è il fine a giustificare i mezzi.

Stiamo iniziando a capire che la nostra antica litigiosità diverte solo i nostri avversari.

Stiamo iniziando a capire ciò che prima di tutto non vogliamo: un futuro in cui i nostri figli ci chiederanno perché sono precari senza futuro e noi saremo costretti a rispondergli che è anche colpa nostra, perché eravamo troppo occupati a guardarci l'ombelico per far cambiare strada alla realtà.

Generosità, quindi.

Capacità di mettere gli obiettivi del progetto (storico, se funzionasse: possiamo dirlo senza paura della retorica) davanti a ogni vanità e ogni interesse personale o di gruppo. Senza risse, frazioni, gelosie. E anche senza permalosità o ditine alzate di chiunque è convinto di avere la ricetta giusta in tasca.

Invece: ascolto, umiltà, capacità di autocorrezione. Proposte che ognuno regala agli altri e che con gli altri possono essere discusse perché siano elaborate, cambiate, migliorate. O cestinate, se non funzionano: e in questo caso avanti altre idee.

Con questo spirito mi pare stia nascendo questa cosa e con questo spirito suggerisco a chi vuole farne parte di implementare queste pratiche nella quotidianità e nei processi decisionali che verranno: i più scivolosi, i più delicati.

Ad esempio, con la trasparenza completa del dibattito: il minor numero possibile di riunioni a porte chiuse, il massimo possibile di confronti aperti sulla Rete. Meglio ancora se il maggior numero possibile delle riunioni avviene in live streaming e con conservazione online del contenuto, commentabile.

Ad esempio con la maggior dose possibile di metodo “bottom-up”: le migliaia di persone che hanno firmato l'appello – lasciando il loro indirizzo mail - potrebbero essere coinvolte nella scelta del nome e del simbolo, così come più avanti nelle definizione delle eventuali candidature. Non è solo un “database”: è proprio una base. Una base di cittadine e cittadini che hanno aderito dal primo momento a questo progetto. Evitiamo, se possibile, di dirgli “grazie, ma adesso lasciateci lavorare”. No?

Ad esempio, ancora, con la creazione di una piattaforma web che consenta a chiunque voglia candidarsi pari opportunità di presentarsi: un curriculum con tutti i link che crede, un numero stabilito di video, un tot di caratteri di idee/programma, un’area nella quale può pubblicare quello che crede o embeddare quello che scrive sul suo blog, interagire con gli elettori e, ovviamente, fornire i collegamenti ai suoi canali sociali; meglio ancora se il candidato organizza sulla piattaforma confronti live con gli elettori e – se vogliono - con altri candidati.

Ad esempio, chiedendo a ogni candidato di rendere disponibili online tutti i contenuti che lo riguardano purché di interesse pubblico.

Ad esempio, stabilendo le regole erga omnes per eventuali incandidabilità senza aver paura di mutuarle da altre forze politiche che hanno case history virtuose in questo senso.

Ad esempio, chiedendo ai candidati di impegnarsi ad utilizzare, se eletti, una funzionalità della piattaforma con la quale consultarsi e confrontarsi con i propri elettori durante il loro mandato, magari anche con sessioni di question time online ogni settimana (meglio ancora se il question time è trasmesso in live streaming e archiviato con adeguati strumenti di indicizzazione).

Tutte piccole cose, forse, e quasi prepolitiche.

Tutte da discutere, appunto: sicuramente da approfondire, da migliorare e chissà se da questo verrà davvero qualcosa di buono.

Ma sono le azioni che contano: i nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false fintanto che non vengono trasformati in azioni.

Mica lo dico io, lo diceva il Mahatma Gandhi.

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