Ο παγκοσμοποιημένος καπιταλισμός βλάπτει σοβαρά την υγεία σας.
Il capitalismo globalizzato nuoce gravemente alla salute....
.... e puo' indurre, nei soggetti piu' deboli, alterazioni della vista e dell'udito, con tendenza all'apatia e la graduale perdita di coscienza ...

(di classe) :-))

Francobolllo

Francobollo.
Sarà un caso, ma adesso che si respira nuovamente aria fetida di destra smoderata e becera la polizia torna a picchiare la gente onesta.


Europa, SVEGLIA !!

Europa, SVEGLIA !!

mercoledì 27 ottobre 2010

In Francia e Grecia non si ferma la rivolta, in Italia si manifesta di sabato.


Fonte: Controlacrisi

CRISI: GRECIA, CONTINUANO SCIOPERI, PAPANDREOU VA IN TV (ANSA) - ATENE.
- Non si fermano gli scioperi in Grecia contro il piano di austerità e le riforme: i ferrovieri incrociano da oggi le braccia per quattro giorni mentre le tensioni sociali restano alte e si attende lo sciopero generale del settore privato per il 15 dicembre.
Di fronte a questa pesante situazione - mentre Eurostat rivede al rialzo il deficit del 2009 ed incombono le elezioni amministrative del 7 novembre considerate un referendum sulla politica del governo - il premier George Papandreou si fa intervistare questa sera in TV e rassicura i greci che non ci saranno nuovi tagli a salari e pensioni.
Il concreto timore è infatti che l'annunciata revisione del deficit dello scorso anno, che dovrebbe salire dal 13,6% al 15% del Pil e oltre, abbia conseguenze anche sui bilanci del 2010 e 2011 con la necessità quindi di «nuove misure».
Ma il premier dice che le ripercussioni saranno modeste e i fondi necessari proverranno da riduzioni delle spese statali e recupero dell'evasione e non peseranno sui cittadini. Anzi Papandreou sostiene che la situazione, pur difficilissima, mostra segni di alleggerimento ed ha annunciato un bonus da 100 a 300 euro a Natale per i pensionati a più basso reddito e un piano da 2,6 mld per combattere la disoccupazione soprattutto giovanile.
Il leader socialista approfitterà dell'intervista, secondo gli osservatori, anche per confermare quanto sostenuto dall'opposizione e ammesso da lui stesso, e cioè che il voto del 7 novembre sarà un referendum sul piano di austerità e sulle riforme necessarie a far uscire il paese dalla crisi. Insomma una sconfitta del Pasok, che appare in leggero calo nei sondaggi, rimetterebbe in gioco gli equilibri politici e potrebbe preludere persino ad elezioni anticipate.
Dopo lo sciopero dei dipendenti pubblici il 7 ottobre scorso, si fermano questa settimana per quattro giorni, da lunedi a mercoledi e poi ancora venerdi, i treni. La protesta avviene in concomitanza con l'arrivo in parlamento del disegno di legge sulla privatizzazione delle Ferrovie di stato Ose che dovrebbe essere approvato domani e che prevede la cessione di una quota non di maggioranza per far fronte a passivi miliardari.
Il governo ha assicurato che gli esuberi saranno riassorbiti in altri servizi dello stato, ma senza soddisfare i sindacati che chiedono di bloccare la riforma ed hanno annunciato che le proteste continueranno anche dopo l'approvazione del ddl. Lo sciopero dei ferrovieri avviene in mezzo ad una persistente tensione in molti strati sociali, dagli statali ai medici ai professori, dai portuali ai camionisti fino agli agricoltori e ai vigili del fuoco; senza dimenticare il mondo studentesco in fermento a causa dei tagli e dell'annunciata riforma delle università, mentre si attende il nuovo sciopero generale il 15 dicembre prossimo del settore privato, travolto da una crisi che chiude imprese e negozi.
FRANCIA: PENSIONI, ANCORA DISAGI, 35-40% DISTRIBUTORI A SECCO (ANSAmed) - PARIGI. - Il 40% delle stazioni di servizio sono ancora prive di carburante nell'Ovest della Francia, il 35% nell'Ile-de-France, la regione di Parigi: questa la situazione sul terreno dopo il blocco dei rifornimenti di ieri, che ha ancora aggravato la situazione.
Gran parte delle raffinerie sono ancora bloccate e non si annunciano miglioramenti per oggi alle pompe di benzina, nonostante i francesi siano numerosi sulle strade per le vacanze di Ognissanti. La situazione più grave resta quella di sette dipartimenti, Eure, Calvados, Loira Atlantica, Indre-et-Loire, la Val de Marne, l'Oise e l'Allier. Stamattina i manifestanti hanno nuovamente bloccato il deposito petrolifero di Fos-sur-Mer (Marsiglia), che era stato liberato dalla polizia alcuni giorni fa. Circa 200 lavoratori e camionisti impediscono da stanotte alle 4 il rifornimento dei camion. Si tratta del deposito più importante della regione, capace di uno stoccaccio di 860.000 metri cubi di prodotti chimici e raffinati e fonte primaria di rifornimento per le pompe di benzina dell'intera regione. Sbloccato invece stanotte dalla polizia, senza incidenti, il deposito di Saint-Pierre-des-Corps, vicino a Tours, nel centro, paralizzato da una settimana.(ANSAmed).

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