Ο παγκοσμοποιημένος καπιταλισμός βλάπτει σοβαρά την υγεία σας.
Il capitalismo globalizzato nuoce gravemente alla salute....
.... e puo' indurre, nei soggetti piu' deboli, alterazioni della vista e dell'udito, con tendenza all'apatia e la graduale perdita di coscienza ...

(di classe) :-))

Francobolllo

Francobollo.
Sarà un caso, ma adesso che si respira nuovamente aria fetida di destra smoderata e becera la polizia torna a picchiare la gente onesta.


Europa, SVEGLIA !!

Europa, SVEGLIA !!

mercoledì 24 aprile 2013

Attacco alla Costituzione

La via italiana al risanamento della crisi che non c'è

Quarantotto

Avevamo parlato della sentenza della Corte costituzionale portoghese che aveva dichiarato la illegittimità di 4 su 9 delle misure di austerity imposte, nella legge finanziaria approvata a fine anno, dal memorandum della trojka.

Le misure ritenute incostituzionali tagliavano pensioni e sussidi di disoccupazione (in Italia alle prime ci ha pensato la Fornero, senza colpo ferire, e ai secondi...pure: ora dovranno reperire un miliardo, ma naturalmente da tagli e tasse aggiuntivi, perchè in Costituzione c'è il pareggio di bilancio).

Ora, la situazione, come abbiamo altrettanto visto, è che la Commissione UE non demorde e neppure il FMI: i tagli in qualche modo vanno fatti e poco importa se attiveranno il moltiplicatore fiscale negativo, acuendo la recessione. Il FMI a livello di Blanchard-ufficio studi dice una cosa, ma quando poi si esprime ufficialmente conta la determinazione della Lagarde a tutelare la "stabilità finanziaria" e gli "investitori esteri", formule riassuntive di "banche straniere creditrici, essenzialmente franco-tedesche".

Insomma
, "Pedro Passos Coelho, il primo ministro portoghese di centrodestra,doveva comunque tagliare, ai primi d'aprile, la spesa pubblica di 4 miliardi per adeguarsi al programma di "bail out" per 78 miliardi imposto dal memorandum della trojka.
Ora, a seguito della sentenza della Corte costituzionale, deve operare tagli per 5,3 miliardi per tenere fede alle scadenze del memorandum fissate per la fine di maggio.

La decisione della Corte ha innescato a livello negli "investitori" il dubbio che si debba ricorrere a un secondo bail-out
" (cioè a una procedura concordata che implica un default guidato)".

Inutile dire che "planned cuts impinge in public-sector pay, pensions and benefits".

Il che, nonostante la tregua determinata dal singolare "balletto istituzionale", preannuncia quello che
la Commissione, coi suoi "warnings", pretenderà dall'Italia. In un modo o nell'altro, qualunque tipo di governo sieda a Palazzo Chigi, e senza indugio: altrimenti gli investitori si "adombrano" e, si sa, gli spread salgono. Almeno per l'Italia; e non per la Francia, pacificamente destinata a diluire il consolidamento fiscale, attutendo la recessione - sempre per effetto del moltiplicatore fiscale che, quando vogliono, ammettono che esista- in cui la stessa Francia si sta avviando secondo le previsioni del FMI. Ma, per ora, il sistema bancario di Vichy, pardon, francese, è un socio indispensabile per mantenere in piedi il sogno europeo (dei banchieri "chiusi in una stanza a decidere").

Nella situazione di obiettivo ricatto, in cui Passos Coelho pare trovarsi perfettamente a suo agio, (alla stessa stregua dei nostri governanti degli ultimi 20 anni, con punte di "eccellenza" negli ultimi tre), che ti va a pensare l'establishment PUD€ portoghese? Seguite bene perchè rischia di anticipare il completamento del disegno già iniziato in Italia col pareggio di bilancio, (nel senso che siamo veramente all'avanguardia in Europa!), che ha il "piccolo inconveniente" di cozzare frontalmente con varie norme costituzionali programmatiche delle funzioni e prestazioni statali, direttamente connesse ai principi fondamentali.

"Passos Coelho vuole che la Costituzione sia rivista per assottigliare lo Stato (!) in modo da consentire i tagli che ha garantito alla trtojka. Con ogni probabilità, per abbattere pensioni, stipendi pubblici e sussidi di disoccupazione (magari introducendo, in nome dei filo-europei festanti, il "salario di cittadinanza", ndr.), vuole cambiare la clausole che hano consentito, al presidente della Repubblica e all'opposizione l'accesso diretto alla pronuncia della Corte costituzionale". E qui potremmo pensare a un sospiro di sollievo...paradossale: norme equivalenti nella nostra Costituzione non ci sono, essendo l'accesso, in queste materie, solo "incidentale" in un giudizio ordinario già instaurato. Peraltro, l'accesso diretto è previsto in quella tedesca sì e, infatti, ne hanno fatto uso. Anche se poi a bocciare il fiscal compact ci ha pensato direttamente il Bundesrat (nel silenzio del nostro dibattito politico e mediatico).

Ma adesso viene il bello.

"Ma la preoccupazione maggiore concerne il "welfare state". Il FMI ha proposto (una proposta esterna alle procedure di revisione costituzionale legittimamente previste, ma "molto" vincolante: un pò come il parere dei "saggi" quirinalizi?), di ridurre l'ambito dei servizi sanitari erogati dallo Stato incrementando tariffe e prezzi delle prestazioni (residue) nei "punti di erogazione". Sembra inevitabile un taglio di ampia misura per i salari dei 600.000 impiegati pubblici portoghesi (12,4% della forza lavoro), dove il FMI evidenzia sovrabbondanza di manodopera nel campo dell'istruzione e della pubblica sicurezza (il resto, per la verità, era stato già spolpato).

Nonostante le pressioni da parte del governo e degli investitori stranieri, il partito socialista rifiuta di discutere queste riforme, che vede come un attacco ideologico. Il guaio per
Passos Coelho è che il PS è anche contro qualsiasi revisione costituzionale, privando il suo governo della maggioranza di 2/3 necessaria per il suo passaggio in Parlamento. L'opposizione preferisce elezioni anticipate, per consentire a un PS vittorioso di negoziare un nuovo "bail out" (cioè un altro taglio del debito...a debito, ndr.).

Ora non è chi non veda che quanto pare di difficile realizzazione in Portogallo, trova invece una strada spianata in Italia: non c'è alcuna opposizione che consideri intangibile la Costituzione, meno che mai sui "livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali". Che in realtà non si sa bene cosa siano nella mentalità dei nostri politici, tutti: visto che la spesa pubblica è "brutta" e non pare avere alcuna connessione con tali compiti costituzionalmente previsti, nella visione che ci propinano da circa 20 anni.

Questo giacchè il nuovo art.81 Cost., sesto comma, quello introdotto con la revisione costituzionale di "pareggio del bilancio", e votato praticamente da una maggioranza schiacciante e trasversale - ancora tale in Parlamento, a ben vedere-, prevede una legge il cui contenuto, tra l'altro, è fissato nella stessa legge costituzionale di revisione (L.C. 1/2012). E tale legge, quella appunto "di bilancio" deve essere redatta in modo tale che anche "nelle fasi avverse del ciclo economico o al verificarsi di eventi eccezionali" si possa aumentare l'indebitamento affinchè lo Stato concorra "ad assicurare il finanziamento, da parte degli altri livelli di governo, dei livelli essenziali delle prestazioni e delle funzioni fondamentali inerenti ai diritti civili e sociali" (art.5, lett g), L.C. 1/2012).

Tutto bene, allora, direte voi; lo sforamento del pareggio di bilancio è consentito in tali condizioni. C'è un ma: la attuale fase recessiva non è ora considerata, nè lo sarà mai, un ciclo economico particolarmente avverso, cosa che imporrebbe di ricercarne la cause e i metodi di correzione mediante intervento fiscale.

Magari ammettendo che la recessione, cioè il ciclo economico avverso, è provocato proprio dall'asservimento alle politiche UEM, e quindi, in definitiva, dall'adesione all'euro con tutti i suoi annessi e corollari, nel tempo. Anzi, stiamo in pieno "risanamento" (di cosa? I conti pubblici peggiorano costantemente rispetto a tutte le previsioni e il debito/PIL continua ad aumentare).

Solo che, invece, con unanime parere di tutte (TUTTE) le forze politiche presenti oggi in Parlamento, la crisi viene tutt'ora definita "finanziaria" (e provocata dalla crisi internazionale del 2008, che, invece, ha ormai esaurito i suoi effetti fuori dall'area UEM); cioè la crisi sarebbe imputabile al deficit pubblico eccessivo e all'accumularsi del debito: lo dice "l'europa"! O Harvard... e anche se non è vero, si va avanti lo stesso sulla via del risanamento. Perciò, la causa della crisi, cioè "tasse e tagli", viene tutt'ora, unanimemente, identificata con la "cura".

Ed allora, mentre in Portogallo si resiste allo smantellamento della Costituzione e dei diritti sociali e civili, essendovi una "opposizione" che si rende conto delle vere cause della crisi, da domanda aggregata, provocata dai memorandum sull'austerità espansiva, in Italia i livelli essenziali delle prestazioni non verranno mai garantiti, perchè non si riconosceranno mai i presupposti della loro tutela mediante un aumento dell'indebitamento. Che, comunque, l'UE non consentirebbe. Però a noi, proprio a noi. E che neanche viene richiesto: perchè, per tutti, il "male" è l'eccesso (immaginario) di spesa pubblica, mentre il bene è tutelare investitori e creditori esteri, (la credibilità).

Molto più facile che, attraverso una bella revisione costituzionale, si manipolino le norme sulle prestazioni essenziali e sui compiti dello Stato
(ad es; il diritto alla salute, art.32 Cost., o l'intervento statale sull'iniziativa economica limitabili dalla legge se contraria alla sicurezza, alla libertà e alla dignità umana", ar.41 Cost.). Naturalmente, "per far ripartire la crescita". E gli italiani acclameranno: tanto è tutta colpa della spesa pubblica, degli sprechi e della corruzione. Mica dell'Europa.

Insomma, pur potendo vantare effetti recessivi almeno pari a quelli portoghesi - anche se quest'anno mi sa che riusciremo a batterli, specie con le manovre di un nuovo governo "vero europeo", in attesa del twopack, andando alla fine oltre il 2%-, in Italia è più che mai il momento di "assottigliare lo Stato". E i cicli economici avversi li dobbiamo ancora vedere. Adesso stanno solo scherzando.

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