Ο παγκοσμοποιημένος καπιταλισμός βλάπτει σοβαρά την υγεία σας.
Il capitalismo globalizzato nuoce gravemente alla salute....
.... e puo' indurre, nei soggetti piu' deboli, alterazioni della vista e dell'udito, con tendenza all'apatia e la graduale perdita di coscienza ...

(di classe) :-))

Francobolllo

Francobollo.
Sarà un caso, ma adesso che si respira nuovamente aria fetida di destra smoderata e becera la polizia torna a picchiare la gente onesta.


Europa, SVEGLIA !!

Europa, SVEGLIA !!

sabato 12 febbraio 2011

Il golpe di Berlusconi e quello di Marchione.

di Riccardo Orioles in Ucuntu 103, 12 febbraio 2011
IL GOLPE DI BERLUSCONIE QUELLO DI MARCHIONNEE l'uomo di Obama in Calabria ha detto...
Stanno salvando l'Italia, ora mentre scriviamo, e stanno preparando ildopoberlusconi. Dove? A Milano. Chi? i congressisti del nuovo partitodi Fini, i “futuristi”. A loro l'Italia perbene, giornalisti epolitici, si affida. Il capo, proprio a Milano, o almeno il portavoce,era quella Tiziana Maiolo che, dopo brillanti e varie carriere “disinistra”, alla fine è approdata ai berlusconiani; e da questi aifiniani, sempre rispettatissima e riverita. E' quella che l'altrogiorno, di fronte alla morte atroce di quattro zingarelli: “Più facile educare dei cani - ha commentato - che degli zingari bambini”.
* * *
Si chiamavano Raul, Fernando, Patrizia e Sebastian.
Erano nella lorobaracca, morti bruciati mentre si riparavano dal freddo. Quattro barea via Appia Nuova. Quattro rom bambini. Attorno alle bare lefamiglie. Soli da sempre. Campi zeppi di topi. Oggi come dieci annifa a Casilino 700, nell'anno del Giubileo, quando era vietatoraccontare le stragi dei ragazzini nei ghetti, e quell'anno là ne morirono almeno dieci.
A Roma ci sono più case sfitte che in ogni altra città d'Europa:centomila alloggi, dieci milioni di metri cubi di case vuote, comemille stadi di serie A. Ma per i poveri, per i Rom non c'è posto.Ghetti, tendopoli, miseria e spesso morte. Ma quale giornale, qualepolitico lo dice? Stiamo perseguitando gli zingari esattamente comeieri perseguitavamo gli ebrei. Ma la “politica”, a quanto sembra, è un'altra cosa.La “politica” si affida alle Maiolo e ai Renzi, alle soluzioniindolori. ai dopoberlusconi tranquilli, con tutto che resta com'èsalvo (forse) Berlusconi.
Chi parla più della Fiat? Chi pensa più aglioperai? Eppure è stato appena deciso (anche qui, esattamente comesotto il fascismo) che di diritti non ne hanno più, neanche uno. Ma la“politica”, a quanto pare, è un'altra cosa.
Il golpe è questo qua, ed è bilaterale. C'è il golpe di Berlusconi,vecchio imbecille vizioso, che minaccia e ricatta e mobilita i suoiputtani. Ma c'è anche quello di Marchionne e soci, che vogliono faremiliardi sulla pelle dei ragazzi. Nessuno, sotto i trent'anni, sa piùcome sarà il suo avvenire.
* * *
Ma c'è un'altra politica, quella vera. La politica che ha appenamandato via Mubarak, senza violenza. La politica che non è affattoisolata (che dite, ora, di Obama?) e che sa cogliere le occasioni.“Qua bisogna puntare sui ragazzi di Ammazzateci Tutti” ha detto -secondo Wikileaks - l'uomo di Obama in Calabria. Chi se ne è accorto?Vorrà dire qualcosa, politicamente?Sono momenti incredibili, in cui davvero è possibile il cambiamento.
Purché sia cambiamento vero – a cominciare dallo spazzare via imafiosi, che sono il cuore del Sistema – e purché si sia disposti afar sul serio e non solo balletti “politici”. Perché il mondo ècambiato. I vecchi non se ne accorgono, ma i giovani sì. L'Egitto è unpaese giovane. E ha vinto, alla faccia di tutti.
* * *
Sicilia: qua tutto è lento. Ma si muove. Catania: sono bastati pochigiornalisti e cittadini coraggiosi - ma al culmine di una catenalunghissima, lunga trent'anni – per mettere in crisi la camera dicompensazione del Sistema locale, a Palazzo di giustizia. Vorrà direqualcosa, politicamente?Informazione libera e movimenti, lavorando insieme, possono sperare divincere, in questa città. E' già quasi successo una vita, coiSiciliani. Perché non riprovare?
Per l'informazione, in particolare, è arrivato il momento dellaverità. Il caso Procura di Catania ha fatto da cartina di tornasole:chi si è schierato e chi si è messo da parte, chi ha detto la verità echi l'ha nascosta. Chi se l'è presa coi funzionari infedeli e chi coi“dossieraggi” che li smascheravano. Adessso, bisogna scegliere. O dauna parte o dall'altra.E', finito, fra l'altro, l'equivoco di Sudpress, diviso fra l'onestaingenuità dei giornalisti e le grevi ambizioni dei proprietari. Ora èil momento di riprendere la strada dei Siciliani, tutti insieme. Aquesto sta servendo, da tre anni in qua, questo nostro giornale, contutto ciò – e non è poco – che gli vive attorno.
Non siamo, e non vorremmo essere, autosufficienti. Ma abbiamo unastoria e delle idee chiarissime e decise, le uniche che nessuno quipotrà mai equivocare. E' un patrimonio per tutti, per tutta lacomunità che ci appartiene: cerchiamo di usarlo bene, con decisione etutti insieme ed essendone sempre degni.
Riccardo Orioles http://www.ucuntu.org/

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