Ο παγκοσμοποιημένος καπιταλισμός βλάπτει σοβαρά την υγεία σας.
Il capitalismo globalizzato nuoce gravemente alla salute....
.... e puo' indurre, nei soggetti piu' deboli, alterazioni della vista e dell'udito, con tendenza all'apatia e la graduale perdita di coscienza ...

(di classe) :-))

Francobolllo

Francobollo.
Sarà un caso, ma adesso che si respira nuovamente aria fetida di destra smoderata e becera la polizia torna a picchiare la gente onesta.


Europa, SVEGLIA !!

Europa, SVEGLIA !!

lunedì 3 dicembre 2012

Un primo passo

 

L’assemblea svoltasi il 1 dicembre a Roma di “Cambiare si può” è riuscita. Non era scontato, viste le differenze di esperienza, di provenienza e di appartenenza dei soggetti coinvolti.
Un primo passo per la costruzione di una lista di sinistra che tenga aperto uno spazio tra il moderatismo della coalizione del centrosinistra e la protesta grillina è stato compiuto.
Adesso il testimone passa ai territori. Nel corso dell’intervento conclusivo di Marco Revelli, infatti, è stato votato un dispositivo dove si propone di fare del 14 e 15 dicembre un “Cambiare si può Day” in tutte le città italiane. Così come è stato deciso che entro dicembre si terrà una nuova assemblea nazionale per decidere definitivamente se e come procedere.
Nel corso della giornata si sono susseguiti 48 interventi, oltre alla relazione introduttiva di Livio Pepino. Il senso politico di fondo, sul quale tutti hanno convenuto, è che la lista debba avere caratteristiche politiche e organizzative molto chiare.
Essa deve caratterizzarsi in modo alternativo alle politiche praticate dal Governo Monti e alle forze che lo hanno sostenuto. Deve essere capace di evidenziare il fallimento di queste politiche e – contemporaneamente – avanzare proposte di soluzione radicalmente diverse, ma chiare e praticabili. Da questo punto di vista nell’intervento del giornalista Alessandro Gilioli queste possibili proposte sono state esposte in maniera chiarissima, al punto tale che potrebbero essere prese come programma elettorale della lista medesima. L’approccio deve essere radicale, ma non minoritario. L’ambizione è quella di parlare – è stato detto in più di un intervento – al popolo che ha fatto vincere i referendum dell’acqua e del nucleare.
Anche sulle modalità organizzative con cui si vuole costruire la lista le posizioni espresse sono state largamente convergenti. No a sommatorie di gruppi, ma una costruzione la più democratica possibile, che parta dal basso e che renda partecipi tutti coloro che si sentono parte attiva del progetto.
Particolare attenzione e consenso hanno suscitato gli interventi di De Magistris e Ingroia. Nel merito i loro interventi sono stati in sintonia con il dibattito e entrambi hanno espresso interesse e condivisione per il processo avviato. Ciò lascia ben sperare per un altro appuntamento importante e che andrà seguito con attenzione e cioè l’iniziativa già annunciata dal Sindaco di Napoli per il 12 dicembre, dove definirà meglio la sua proposta politica. L’impressione avuta oggi è che De Magistris e Ingroia si muovano in sintonia e che entrambi siano nell’ordine di idee di dare un contributo perché si realizzi questa lista di sinistra.
Così come sarà importante vedere cosa deciderà di fare l‘Italia dei Valori. Di Pietro non ha partecipato alla assemblea, sappiamo tuttavia che segue con interesse questa iniziativa e il 15 dicembre è già programmata da tempo una riunione del suo partito dove deciderà il da farsi.
L’impressione ricavata dall’incontro di oggi di “Cambiare si può” è che tutti auspichino l’unità di tutti questi soggetti (forze politiche, movimenti, personalità) in una unica lista e che questa condizione potrebbe suscitare un consenso significativo. Viceversa la divisione tra questi soggetti potrebbe fare regredire il tutto e far fallire il progetto.
In buona sostanza, la convinzione diffusa è che l’insieme di queste forze che si propongono con le modalità sopra descritte possa essere percepito come una soggettività capace di intercettare un consenso significativo e quindi di farcela a superare gli sbarramenti.
In questo quadro di positività potevano essere evitati da parte di alcuni interventi (pochi per la verità) un attacco di stampo grillino tout court ai partiti e alle forze organizzate in quanto tali, così come penso sia stato un errore non far parlare il segretario di Rifondazione Comunista e cioè il segretario del partito che fin dall’inizio ha sostenuto e si è speso per consolidare questo progetto.
Tuttavia questo non inficia il risultato ampiamente positivo della giornata. Si tratta di difficoltà che si supereranno da sole nel momento in cui entrerà in campo il protagonismo dei tanti che sui territori vorranno dare gambe concrete a questa iniziativa.

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