Ο παγκοσμοποιημένος καπιταλισμός βλάπτει σοβαρά την υγεία σας.
Il capitalismo globalizzato nuoce gravemente alla salute....
.... e puo' indurre, nei soggetti piu' deboli, alterazioni della vista e dell'udito, con tendenza all'apatia e la graduale perdita di coscienza ...

(di classe) :-))

Francobolllo

Francobollo.
Sarà un caso, ma adesso che si respira nuovamente aria fetida di destra smoderata e becera la polizia torna a picchiare la gente onesta.


Europa, SVEGLIA !!

Europa, SVEGLIA !!

sabato 16 luglio 2011

SINISTRA EUROPEA, FACCIAMO DIVENTARE IL 15 OTTOBRE IL GIORNO DELLA RIVOLTA ALL'AUSTERITY



Si continua a discutere nel forum della Sinistra Europea sulla crisi e sulle forme di resistenza da mettere in campo contro di essa. I movimenti sono più avanti dei partiti, è stato detto anche oggi, c'è uno spazio euromediterraneo da ricostruire in un rapporto politico tra le rivolte che lo agitano, il FMI la BCE, i sovrani globali del capitalismo sono gli stessi avversari per i giovani di piazza Tahirir come per quelli di MAdrid e di Atene. L'Europa è un'architettura che nella crisi svela il suo volto autoritario, l'Euro Plus Pact ne è la scrittura materiale. Samir Amin nei forum ha aperto per la prima volta una discussione strutturata proponendo la destrutturazione dell'Europa da sinistra sollevando un dibattito che riempirà blog e giornali della sinistra nei prossimi mesi. Supportiamo con umiltà la giornata del 15 ottobre contro l'Austerity lanciata dagli indignados mettendoci a disposizione di questo appuntamento, questo è il messaggio che rimbalza nelle discussioni, soprattutto da molti rappresentanti dei partiti dei PIGS presenti alle giornate di lavoro. Lavoriamo per costruire relazioni stabili con le rivolte dell'euromediterraneo così come abbiamo fatto con l'America Latina - mi dice un compagno francese - in pochi ne parlano - continua - ma a Piazza Tahirir ha ripreso a battere il cuore della rivolta... e se il 15 ottobre anche i giovani Maghrebini scendono in piazza con gli indignados non succederebbe qualcosa di straordinario?

Qualcosa finalmente si muove...

Per chi vuole approfondire ulteriormente il tema, segnalo questo mio articolo uscito oggi su Liberazione che parla della giornata di ieri.
PF

E' stato il racconto emozionato delle giornate di Genova fatto da Vittorio Agnoletto ad aprire la discussione sul seminario della Sinistra Europea. Un racconto che ha ricollegato le proteste del 2011 con quelle del 2001, ricostruendo un filo rosso che ha reso evidente non solo che quel movimento dieci anni fa aveva colto nel segno, ma anche che la strategia repressiva preordinata che lo ha colpito era il segno della debolezza del sistema liberista. La crisi che viviamo oggi è una crisi con radici antiche, ma ha una dimensione costituente che modifica le gerarchie geopolitiche in Europa. Lo fa sul versante della ristrutturazione capitalistica sul terreno democratico, sul campo delle gerarchie del mondo lavoro, e determina lo sviluppo di resistenze sociali originali nelle forme dell'azione collettiva. Gli indignados sono la prima risposta di massa all'austerity, autorganizzata nelle forme e radicale nei contenuti che propone. In questo senso i due interventi dei rappresentanti della sinistra anticapitalista greca e spagnola che lavorano all'interno del movimento degli indignados segnano una prima risposta da parte dei partiti che hanno deciso di misurarsi su questo terreno complicato. Gli indignados, dice Sara Porras del movimento 15 giugno, sono una straordinaria esperienza di autorganizzazione popolare. Un movimento che dopo le proteste ha deciso di radicarsi all'interno dei quartieri, riprendendo a lavorare sul terreno della quotidianità, incrociando i bisogni sociali che la crisi determina. Soprattutto - ha detto la giovane spagnola - è sulla questione degli sfratti che stiamo costruendo oggi il nostro intervento. Siamo scomparsi nelle piazze, ma per addensarci nei quartieri ( qualcuno direbbe roba da anni '70). In Spagna - ha continuato - abbiamo visto irrompere un nuovo popolo di militanti che ha conoscenze adeguate dal punto di vista tecnico, che utilizza in forma cooperativa nei processi di autorganizzazione. Un processo questo che obbliga le formazioni della sinistra a saper operare in questo contesto nuovo, mettendo in discussione la propria forma organizzativa che deve misurarsi con la sfida di una generazione ribelle che contesta banche e padroni, ed una politica corrotta ed incapace di difendere gli interessi delle classi popolari. La critica in Spagna non investe però semplicemente la dimensione della rappresentanza ( bipolarista ), ma anche i sindacati tradizionali che sono stati incapaci di misurarsi sul piano delle proteste contro l'austerity. Alla fine - ha detto Sara - facendoci venire in mente la Camusso, anche loro hanno firmato il patto sociale, e noi preferiamo lavorare con chi ha una posizione chiara. Gli indignados, insomma, sono una piacevole novità che ha spiazzato positivamente le organizzazioni della sinistra in Spagna ed in Grecia. Alcune sinistre però, dice il rappresentante del Synaspismos, ma non tutte. In Grecia il Kke è diffidente rispetto al fenomeno degli indignados e non partecipa al movimento. Occorre invece - ha continuato il rappresentante greco della sinistra radicale - sapersi misurare sullo spazio pubblico che questi movimenti aprono, e calarsi in questa sfida. Gli indignados in Grecia rappresentano il popolo sconfitto, i dipendenti pubblici licenziati, gli artigiani che chiudono le proprie attività, i giovani disoccupati e precari, i pensionati che non arrivano a fine mese. Colpisce, in tutti e due gli interventi, la descrizione delle modalità di funzionamento del fenomeno e la dinamica della procedura assembleare e per commissioni di lavoro. Ed è interessante il tentativo di definire un nuovo rapporto, ancora tutto da indagare, tra le forme della democrazia diretta nella critica alla rappresentanza. Siamo su un terreno molto simile a quello che in Italia ha determinato la vittoria dei referendum con forme originali di partecipazione dal basso. E' il terreno di lotta e autorganizzazione che definisce le identità, non sono le identità che definiscono il terreno di lotta, dicono ancora nei loro interventi gli indignados, costruendo un ponte comune anche con le rivolte egiziane e tunisine. Dobbiamo convergere dentro questi movimenti con umiltà - dicono ancora - nelle assemblee in Spagna ed in Grecia i rappresentanti dei partiti politici della sinistra intervengono in assemblea, ma come singoli. La stampa del Pasok - racconta il rappresentante greco - sta spingendo per far si che il movimento degli indignados venga percepito come un partito, ma l'assemblea del popolo ha ribadito sin dall'inizio che l'intenzione non è quella di costruire un altro partito, ma un'altra Europa e di continuare la resistenza contro le politiche di austerity. Appuntamento al 15 ottobre, allora. «Facciamo diventare la data di mobilitazione degli indignados la più grande risposta di massa dal basso contro l'austerity di banche e padroni. Quando torniamo nei nostri paesi lavoriamo per organizzare la rivolta di massa», conclude Sara fra gli applausi. La manifestazione lanciata dagli indignados trova il consenso dei rappresentanti dei partiti della sinistra radicale, e suscita la strana sensazione che la global revolution è già iniziata. Organizziamo l'ottobre.
A sara DURA!
Piobbichi Francesco
14/07/2011

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