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04/09/2010 Fonte: Giulio Marcon* - il manifesto
Li abbiamo visti sfilare a Cortina, a Rimini al meeting di Comunione e liberazione, e da ieri sono riuniti sul lago di Como, nel tradizionale forum di Cernobbio. Banchieri, industriali e politici - i responsabili della crisi attuale - chiederanno a tutti noi di accettare disoccupazione, tagli ai servizi e minori diritti mentre, tra loro, si scambieranno favori, commesse e affari.
Con un'economia che - se va bene - ci metterà sette anni a tornare al Prodotto interno lordo di due anni fa, è incredibile ascoltare il coro di ossequi ai potenti che continua a venire da giornali e tv. Eppure il Marchionne «taglia-diritti» come il Tremonti «tagliatutto» non fanno che ripetere il ritornello che ha causato la crisi attuale: lasciar fare alle imprese e alla finanza. I risultati sono stati pesanti: più di un milione di persone ha perso il posto di lavoro dall'inizio della crisi, 150 mila precari stanno perdendo il lavoro nella pubblica amministrazione e nella scuola, si riducono i risparmi, aumenta la povertà.