di Alessandro Robecchi. -
Fontepubblicato in Il Manifesto
Un fattivo sostegno alle politiche per l’occupazione viene dalla giunta comunale di Roma e dal sindaco della capitale Gianni Alemanno, che ha trovato lavoro a tanti giovani.
Per esempio a er Sorcio, er Bufalo, er Secco, detto Spaccameloni per il suo vizio giovanile di sprangare coetanei di sinistra.
Er Cencio, grazie al suo nuovo impiego all’Atac, potrà scordare i suoi trascorsi da terrorista nero e il breve soggiorno a Regina Coeli.
Poi c’è l’ex donna der Sorcio, attualmente fidanzata con Franco Scannacani, detto l’infame de Centocelle (assunto anche lui ai servizi ambientali con funzioni di dirigente), entraineuse a tempo perso e oggi segretaria di concetto.
Assunti a tempo indeterminato anche lo zio di un cognato di un assessore, due cugine di terzo grado del direttore del personale, quattro nipoti acquisiti del capo distretto, l’amante di un dirigente di media fascia che non si può dire sennò manda due nazisti calvi a menarvi con la mazza da baseball.
Un nome di spicco, assunto in una municipalizzata romana, è Guido, detto Guidone, detto Guidone lo Stronzo, detto Guidone lo Stonzo Per Davero, che alla domanda dei giornalisti (“Ma ha fatto un concorso”?), ha risposto serafico: “E come, no? Concorso in rapina, ma tanti anni fa”. Assunti alla municipalizzata dei servizi ambientali anche i principali esponenti del vecchio gruppo di fuoco dei Nar, alcuni amici di un certo Mokbel, brava personcina davvero, e – con mansioni organizzative – Francone er killer der Testaccio, soprannominato dagli amici Hitler per le sue posizioni moderate e la propensione al dialogo.
Hanno trovato un lavoro grazie alla politica del sindaco Alemanno e della sua giunta anche circa trecento figli di dirigenti, amministratori, caposcorta, guardaspalle, tiratori scelti, arditi antemarcia e rapinatori in pensione.
La selezione è stata accurata e severissima, perché la destra sociale non guarda in faccia nessuno, ovvia prudenza nel caso fosse chiamata, un giorno, a testimoniare.