Ο παγκοσμοποιημένος καπιταλισμός βλάπτει σοβαρά την υγεία σας.
Il capitalismo globalizzato nuoce gravemente alla salute....
.... e puo' indurre, nei soggetti piu' deboli, alterazioni della vista e dell'udito, con tendenza all'apatia e la graduale perdita di coscienza ...

(di classe) :-))

Francobolllo

Francobollo.
Sarà un caso, ma adesso che si respira nuovamente aria fetida di destra smoderata e becera la polizia torna a picchiare la gente onesta.


Europa, SVEGLIA !!

Europa, SVEGLIA !!

sabato 9 ottobre 2010

Bolivia: promulgata legge antirazzismo.


Fonte: Swissinfo

LA PAZ - Duro scontro tra il presidente boliviano Evo Morales e la maggioranza dei media del Paese causato dall'approvazione al senato di una legge contro il razzismo ed ogni forma di discriminazione fortemente voluta dal presidente che l'ha subito promulgata.

Le preoccupazioni dei giornali, che ieri sono usciti in gran parte con le prime pagine bianche tranne la scritta "Non c'è democrazia, senza libertà di stampa", si concentrano su due articoli che prevedono sanzioni economiche e sospensione delle licenze per quei media che pubblicassero articoli "con idee razziste o discriminatorie". Sessanta giornalisti stanno anche facendo lo sciopero della fame.

"L'ho fatto senza timore", ha assicurato il presidente aggiungendo:"Anch'io sono stato oggetto di discriminazione", ha precisato Morales. "È ora di finirla di dire razza maledetta", ha notato facendo riferimento ad articoli e a programmi radiotelevisivi che non esitano a ricorrere a tali termini per indicare le etnie indigene, di cui lui stesso fa parte, ed i cui milioni di componenti gli hanno permesso di vincere le elezioni.

Lo scontro tra Morales e tali media, che per lo più appoggiano apertamente i suoi oppositori, è in corso fin da quando è diventato presidente. E si è esacerbato da quando Morales ha aumentato il numero di media che appoggiano il suo governo ed ha al suo fianco numerose emittenti radiofoniche, acquistate da imprese venezuelane.

venerdì 8 ottobre 2010

Massimo D’Alema nella sessione “ Istitutional Issues for Global Governance”


GLOBAL ECONOMIC GOVERNANCE FOR BALANCED GROWTH
Fonte L'Unita'
Intervento introduttivo di Massimo D’Alema nella sessione “ Istitutional Issues for Global Governance”
Washington – 7 ottobre

Cari amici,
vorrei cominciare ringraziando la Brookings Institution e la Initiative For Policy Dialogue per avermi dato l’opportunità di essere qui oggi a discutere con una platea di grande prestigio una questione che considero centrale per il nostro comune futuro.
Per molti anni, il dibattito sulla necessità di ridisegnare la governance economica globale e’ stato soprattutto teorico. l’attuale sistema multilaterale fu costruito più di sessant’anni fa in circostanze politiche ed economiche molto diverse. Nonostante la comune consapevolezza di una sua sempre maggiore inadeguatezza nel rispondere alle sfide di un mondo sempre più globalizzato, finora le discussioni e le analisi sugli strumenti, i meccanismi e le istituzione per colmare le lacune e adattare il sistema a un nuovo contesto globale sono rimaste ad un livello puramente speculativo.

Piccole cose di valore non quantificabile.

giovedì 7 ottobre 2010

Lager Palestina - Inquinamento a Gaza: la crisi dell’acqua


Quasi il 95% dell’acqua pompata nella Striscia non e’ potabile. E Israele continua a impedire l’ingresso dei materiali per riparare i depuratori.
6 / 10 / 2010
REPORTAGE di CARLO SORDO OLIVE’* Fontre Globalproject

Gaza City, 4 ottobre 2010 – La Striscia di Gaza e’ la prigione a cielo aperto piu’ grande al mondo. I suoi confini segnano 41 km di frontiera che la separano dai suoi vicini, Israele e Egitto. All’interno del carcere di Gaza sono rinchiusi un milione e mezzo di palestinesi, per lo piu’ rifugiati, precedentemente cacciati dalla loro terra natia in Haifa o nelle aree dove oggi sorge Tel Aviv, durante la Nakba del 1948. Spogliati delle loro case e della loro terra, e oggi confinati all’interno di un carcere progettato da diversi carnefici e complici, tra cui Israele, l’Egitto e la nostra cara comunita’ internazionale.
Senza voler entrare in un dibattito politico approfondito, ho voluto indagare in dettaglio le condizioni di degrado ambientale che esistono e persistono dentro Gaza.

Stiglitz: Germania fuori dall’euro o il continente sprofonda.



La ristrutturazione dei bilanci continentali farà piombare l’Europa in una profonda recessione. La soluzione, secondo il premio Nobel per l’economia, è l’uscita della Germania da Eurolandia e la conseguente svalutazione della moneta unica.
Costretta a fare i conti con una crisi sempre più conclamata, l’Unione europea si prepara alla messa a punto del più ambizioso piano di ristrutturazione debitoria di sempre.
Dalle tragedie greche alle sommesse ballate irlandesi, passando per i noti guai iberici e i fardelli contabili italiani, i programmi “lacrime e sangue” cui tutti sembrano ormai rassegnati potrebbero non bastare. E il traguardo della definitiva ripresa potrebbe coincidere con l’affermazione di uno scenario a dir poco sconvolgente: la fine del sistema monetario europeo per come lo abbiamo conosciuto fino ad oggi.

mercoledì 6 ottobre 2010

Quale sarà la nuova scusa per continuare ad angariare Cuba?



di Gianni Mina' - in Latinoamerica

Giovedì 30 Settembre 2010
LATINOAMERICA N. 112 (3/2010)
Recentemente Amnesty International ha reso noto che alla data del 15 agosto 2010, a Cuba i prigionieri politici [o “di coscienza”, come li definisce la stessa organizzazione] erano soltanto 27. Poi, dopo una successiva liberazione, in osservanza degli accordi raggiunti a giugno dal governo de l’Avana con la mediazione della Chiesa cattolica e del Ministro degli esteri spagnolo Moratinos, era rimasto un unico recluso anti-sistema, Rolando Jiménez Pozada, in carcere “per disobbedienza e per aver rivelato segreti di Stato”. Una realtà clamorosa, accolta con un silenzio assordante dai media occidentali e perfino dal governo di Washington.

La questione statunitense.

di Miguel Martinez. Fonte Kelebek
Ieri ho pubblicato un post sulla nomina di tre dirigenti della Raytheon a funzioni chiave nell'amministrazione Obama.
La Raytheon, ricordiamo, è un'impresa che da quasi settanta dei suoi quasi novant'anni di vita si dedica alla preparazione di tecniche sempre più ingegnose per uccidere sempre più esseri umani.Uno dei tre dirigenti nominati da Obama, che nella Raytheon si occupava proprio di creare i più sofisticati sistemi di omicidio, è una transessuale.
Persino tra i commenti al mio post - alcuni di altissimo livello - si sente che è quest'ultimo dettaglio che colpisce di più.
Non so quanti abbiano letto le (diverse) Leggi di Parkinson, che - a differenza delle giocose ma infondate Leggi di Murphy - sono autentiche opere di sociologia. Tra i tanti episodi, Northcote Parkinson racconta della riunione del consiglio di amministrazione di una grande azienda, con due temi all'ordine del giorno: l'investimento della somma di dieci milioni di sterline (cito a memoria) in un fondo bancario speciale, e la costruzione di una nuova rastrelliera per le biciclette dei dipendenti nel parcheggio aziendale, per il valore di ottocento sterline.

I BANCHIERI DIVIDONO I BONUS.


TU PAGHI LA CRISI, I BANCHIERI DIVIDONO I BONUS.
Fonte
Secondo uno studio del Centre for Economics and Business Research, un centro studi indipendente, quest'anno i bonus delle banche saranno di circa sette miliardi di sterline, ai livelli degli anni precedenti alla crisi finanziaria anche se lievemente inferoiri ai 7,3 miliardi di sterline pagate l'anno scorso e significativamente meno degli 11 miliardi di sterline dell'anno del boom, il 2007. (ANSA).

martedì 5 ottobre 2010

I think tank, ossia quando Dio e Darwin benedicono l'Impero.


di Miguel Martinez - Fonte Kelebek

I think tank sono nati, negli Stati Uniti, molti decenni fa, con uno scopo di straordinaria ampiezza: ricostruire scientificamente il mondo in funzione degli interessi del capitalismo americano.

Le grandi imprese del paese, ognuna delle quali muoveva un'economia paragonabile a quella di diverse nazioni, hanno delegato a squadre di tecnici il compito di analizzare razionalmente la realtà e trasformarla. Un progetto curiosamente parallelo nel tempo e negli scopi alla grande pianificazione sovietica.Il think tank non va visto in chiave complottista: la sua è una funzione tecnica, con molta indipendenza, che serve a un vasto complesso di interessi.Il contesto è lontano da quello feudale italiano, dove simili istituzioni diventerebbero immediatamente ricettacoli di cugini sfaticati di onorevoli e fabbriche di chiacchiere e messaggi trasversali.

lunedì 4 ottobre 2010

Quattro vecchietti sfigati.

di Marco Travaglio

Buongiorno a tutti, anche a beneficio della neurodeliri che prima o poi dovrà intervenire, leggiamo le ultime esternazioni del Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi alla festa del Pdl a Milano ieri :“La sovranità è stata trasferita dal popolo ai PM che ci tengono sotto scopa” non si capisce di cosa stia parlando questo Signore, visto che da febbraio i suoi processi sono congelati e non si hanno notizie di nuove indagini che lo riguardino direttamente.

I vecchietti della P3
A meno che, come spesso avviene, lui non sappia delle cose che noi non sappiamo, al momento si sa che ci sono i processi Mills, Mediaset e Mediatrade che sono bloccati a Milano da legittimo impedimento e che potrebbero sbloccarsi ma non a causa dei PM che tengono sotto scopa la politica, ma a causa dell’incostituzionalità che la Corte Costituzionale il 14 dicembre potrebbe rilevare sul legittimo impedimento e quindi cancellandolo riaprire quei processi che sono già dibattito, quindi il PM non c’entra nulla.

Berlusconi, il lungo addio. Così lo ricorderemo.


di Andrea Fabozzi sul Manifesto
Berlusconi, il lungo addio Così lo ricorderemo
Silvio Berlusconi sarà nei manuali di storia e con il suo nome si battezzerà un'epoca della politica italiana. Così ha scritto Antonio Gibelli, professore dell'Università di Genova, in un libro - Berlusconi passato alla storia - pubblicato quest'anno da Donzelli di cui sta per uscire una seconda edizione aggiornata, anche in Francia dove il soggetto interessa assai.

Professore, ci siamo davvero? È possibile che la settimana appena trascorsa sarà considerata la data della fine del berlusconismo?
Nel giudicare il declino di Berlusconi è meglio non cercare una data precisa del tracollo e ragionare nei termini della consunzione interna, della implosione. Di certo non c'è più il contesto che ha giustificato il successo di Berlusconi. Nel senso che va esaurendosi la sua funzione storica, parzialmente indipendente dalle sue motivazioni e dai suoi interessi.
Quella funzione era stata riempire un vuoto, unificare e far vincere le destre nella fase drammatica della transizione in cui era crollato il vecchio sistema. Il vuoto è stato riempito, le destre hanno vinto e ora tornano a separarsi.

domenica 3 ottobre 2010

Milano: "sarà realizzata per l’Expo la più grande figura di merda del mondo"


Di Alessandro Robecchi. Pubblicato in Varie & eventuali
Milano. Sarà una grande opera a cura del Comune (Letizia Moratti), della Regione Lombardia (Roberto Formigoni) e del Governo italiano (Silvio Berlusconi) a caratterizzare l’Expo milanese del 2015.
Si tratta di una enorme figura di merda, che sorgerà accanto ai grattacieli di City Life. La figura di merda di Milano sarà alta 170 metri, aperta al pubblico, visibile a tutti e già se ne parla in tutto il mondo. "Stiamo facendo la più grande figura di merda del mondo e diventeremo famosi per questo", ha detto la sindaca di Milano Letizia Moratti alla conferenza stampa di presentazione.
La grande opera, finanziata da capitali pubblici (le multe dei cittadini milanesi e i soldi risparmiati dalla città su servizi, trasporti e asili nido) e privati, sorgerà vicino al nuovo centro direzionale, dove architetti pazzi stanno realizzando grattacieli storti e altre orribili speculazioni edilizie. "Finalmente la città avrà un simbolo all’altezza della sua fama - ha detto il governatore della Lombardia Formigoni - e tutto il mondo potrà ammirare la nostra figura di merda".

L’eredità di Lula: meno poveri e integrazione latinoamericana.



*insegna Storia dell’America latina presso l’Università di Macerata

Sembra incredibile, guardando dall’Italia, ma la cifra della politica brasiliana nel 2010 è l’egemonia culturale e politica della sinistra.
I tre candidati alla successione di Lula da Silva fanno infatti a gara a chi si definisce più di sinistra. Dilma Rousseff, la favorita, è del Partito dei lavoratori (Pt), il moderato José Serra ostenta un pedigree radicale per il suo partito socialdemocratico (Psdb) e l’outsider Marina Silva mette nel motore del suo Psol le parole Verde, Socialismo e Libertà.
Essere di destra è fuori moda in Brasile. Chi lo è evita di dirlo, la campagna di Serra ne è un esempio, già che destra in Brasile vuol dire clientelismo, autoritarismo e privatizzazioni.
Al contrario è ragionevole dire che non tutto quello che si dichiara di sinistra lo sia in una sorta di esplosione semantica che contagia anche il centro politico.

Intervista a Emiliano Brancaccio: «L'insostenibile contraddizione nell'unione monetaria europea»


di Fabio Sebastiani (Liberazione)

La lettera degli economisti è uscita nel pieno dell’aggressione speculativa verso Grecia e Spagna. La risposta dell’Unione europea è stata di tipo ultraliberista.

Cosa vi aspettate adesso?

La lettera degli economisti punta su una evidenza cioè sul fatto che l’Unione monetaria europea punta all’obiettivo di uscire dalla crisi cercando all’esterno dei propri confini un fantomatico sbocco per le proprie merci. Molti ritengono appunto che questo sbocco è fantomatico perché gli Stati Uniti difficilmente potranno svolgere il ruolo di traino della domanda globale. E questo per il semplice motivo che sono indebitati verso l’estero in modo enorme.

Parallelamente, è altamente improbabile che la Cina possa sostituirli, visto che la Cina non stampa dollari. Per poter comprare merci in eccedenza dagli altri paesi occorre avere un potere di emissione della moneta di riserva internazionale cosa che i cinesi non hanno. Gli Stati Uniti l’hanno potuto fare per un lungo periodo perché battevano dollari.

HASTA LA VICTORIA SIEMPRE, PRESIDENTE CORREA



"Hasta la victoria siempre". "La rivoluzione dei cittadini non la ferma nessuno - ha detto Correa dopo la liberazione, parlando ai suoi sostenitori - hasta la victoria siempre. Qui da noi non finirà come in Honduras", anche se quello di ieri "è stato il giorno più duro del mio governo". Controlacrisi.org esprime il proprio sostegno al Presidente dell'Ecuador Correa ed a tutto il popolo dell'Ecuador che è riuscito ad evitare l'ennesimo colpo di stato dei poteri forti contro la democrazia e le riforme sociali. Il sogno del socialismo del XXI secolo continua. Hasta la victoria siempre presidente!

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