Ο παγκοσμοποιημένος καπιταλισμός βλάπτει σοβαρά την υγεία σας.
Il capitalismo globalizzato nuoce gravemente alla salute....
.... e puo' indurre, nei soggetti piu' deboli, alterazioni della vista e dell'udito, con tendenza all'apatia e la graduale perdita di coscienza ...

(di classe) :-))

Francobolllo

Francobollo.
Sarà un caso, ma adesso che si respira nuovamente aria fetida di destra smoderata e becera la polizia torna a picchiare la gente onesta.


Europa, SVEGLIA !!

Europa, SVEGLIA !!

venerdì 15 ottobre 2010

Il lavoro nell'era senza Cristo.


di Alberto Asor Rosa - Fonte: Il Manifesto
La vicenda Marchionne-Pomigliano è stata analizzata da par suo, fin dal suo primo manifestarsi, da Eugenio Scalfari, in due articoli su la Repubblica (20 giugno e 29 agosto 2010).

La sua tesi di fondo è che, per la teoria dei vasi comunicanti, la globalizzazione impone all'industria una linea di condotta non molto dissimile da quella di Marchionne, con la quale perciò è inutile polemizzare. Scalfari cita anche direttamente Marchionne, con una frase diventata da allora famosa: «Io vivo nell'epoca dopo Cristo; tutto ciò che è avvenuto prima di Cristo non mi riguarda e non mi interessa» (ci tornerò sopra più avanti).
E però Scalfari aggiunge che la teoria dei vasi comunicanti, per funzionare senza sfracelli, dovrebbe valere in qualsiasi caso.

giovedì 14 ottobre 2010

Il Cile virtuale, il Cile reale e i suoi minatori.


di Gennaro Carotenuto, giovedì 14 ottobre 2010, Fonte QUI
Che bel paese sarebbe il Cile se anche domani continuasse a interessarsi alla sorte e ai diritti negati di tutti i suoi minatori, anche dopo la fine del reality show mondiale del salvataggio dei 33 minatori dalla miniera di rame di San José, in quel nord dove quello che non è deserto è rame.
Che meraviglia di paese sarebbe il Cile se quel tripudio di bandiere e quella logorrea patriottica non fosse pura propaganda e non fosse anche una macchina del “olvido”, una macchina per dimenticare la realtà.
I minatori, ricordiamolo, sono vivi per caso ma non sono rimasti vittime per caso. Il riscatto è stato un dovere ineludibile e un dividendo politico per il governo nei giorni del bicentenario.
E in questa storia i concessionari (un eufemismo pinochetista che nasconde la piena proprietà) della miniera restano sullo sfondo ma sono i cattivi della pellicola e il governo, che capitalizza mediaticamente è loro complice.

martedì 12 ottobre 2010

Non e' guerra, spariamo per secondi.


I cacciabombardieri italiani gia ora attaccano col cannoncino, ma "non e' guerra".
Per Piero Fassino dirigente responsabile esteri del partito di centro sinistra (SIC), il maggiore partito d'opposizione, "in Afghanistan non stiamo facendo nessuna guerra "perche' .... non spariamo per primi."
Se sorprendi un ladro a casa tua, non reagire, non per primo almeno. Anzi, fallo accomodare, offrigli un bel caffe' e poi meglio se proprio te ne esci di casa.
Se reagisci e addirittura lo fai per primo e lui di da un cazzotto, o una coltellata, avra' ragione lui.
In Yugoslavia, per D'Alema era ancora piu' semplice e nessuno si azzardava a chiedere il conto: era si' guerra ma ... guerra "umanitaria" e in quel caso si poteva liberamente sparare per primi.
E' con questi dirigenti che la ex sinistra chiedera' ancora i nostri voti. Prepariamoci.
Alexis ;-)

I cacciabombardieri italiani già attaccano.


Di M. Dinucci Fonte: Disarmiamoli.
Ma «non è guerra»

«In Afghanistan non stiamo facendo nessuna guerra», assicura Piero Fassino, responsabile esteri del Pd
(il manifesto, 10 ottobre).

Ritiene quindi giusto che il Parlamento valuti se l’attuale livello di sicurezza dei nostri soldati, mandati là a «difendere le popolazioni civili», sia adeguato o meno, spianando così la strada alla proposta del ministro La Russa di armare di bombe i caccia Amx.

«Un esercito che porta la pace», spiega Fassino, «spara per secondo e lo fa solo se attaccato».
E’ in base allo stesso criterio che il governo ha autorizzato i piloti degli Amx a usare il cannone di bordo se vengono attaccati, quando vanno all’attacco in supporto delle forze terrestri, indicando loro gli obiettivi da colpire.

domenica 10 ottobre 2010

La retorica del dolore e la pace.

di Pietro Ancona
Fonte: comedonchisciotte

L'Italia, Presidente della Repubblica in testa, si unisce nella retorica del dolore. Meno di altre volte perchè la verità, nascosta da un fitto velo dai pennivendoli embedded dell'ascarismo filoamericano, comincia a filtrare, comincia a mostrarci una realtà durissima ed atroce di una guerra di conquista combattuta nell'interesse geostrategico ed economico degli USA alla quale partecipiamo per non essere puniti dal nostro prepotente e grosso "alleato" ed essere catalogati in uno dei vari gruppi della sua lavagna che si conclude con quello degli "stati canaglia".
Siamo in Afghanistan per combattere, siamo integrati in una macchina di morte che ha finora prodotto centinaia di migliaia di vittime in una popolazione praticamente inerme. I patrioti che ci combattono sono armati da mine rudimentali costruite in cantina e da vecchi fucili kalashikov, ma sopratutto hanno l'arma vincente: sono motivati! La motivazione che manca ai nostri "cari ragazzi" che sono in Afghanistan perchè membri di un esercito di professionisti in una trasferta importante non solo per i soldi ma anche per fare carriera. Se stai in un esercito di professionisti devi qualificarti come combattente!

Quattro alpini morti., fatalità? La domanda vietata ai giornalisti dai nostri generali.

9 ottobre 2010 Fonte: Pugliantagonista.
(la notizia dal WEB 9 ottobre 2010UCCISI 4 ALPINI IN AFGHANISTAN tutti del Centro SUD un morto e un ferito sono pugliesi)
Quanto è avvenuto, oggi mettendo da parte sentimentalismi patriottici e dolorose constatazioni che si tratta di giovanissimi provenienti dal SUD, che continua a fornire carne da cannone, possiamo dire che si tratta di un normalissimo episodio militare, da manuale e che statisticamente , è possibile calcolare con largo anticipo la probabilità che esso succeda per numero di operazioni simili, la quantità di perdite umane e di materiale previste
In Afghanistan operazioni di allargamento del controllo del territorio tramite FOB ( Basi Avanzate) sono normalissime, e americani ed inglesi sono degli specialisti in questo e calcolano anticipatamente quante perdite sono accettabili nel rifornire , mantenere una FOB e tenerla operativa attraverso operazioni di controllo di territorio remoto.

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