Fonte: Blog di Alessandro Robecchi - pubblicato in Micromega
Certo di fare cosa grata ai perdigiorno frequentatori di questo sito (che tra l’altro, lo dico en passant facendo finta di niente, sono sempre più numerosi), pubblico il pezzo uscito sul n. 6 di Micromega (il mese scorso). Parla del cinema italiano, e la redazione l’ha sapientemente intitolato Buzzicona Production. E’ gratis, amigos. Buona lettura.
Certo di fare cosa grata ai perdigiorno frequentatori di questo sito (che tra l’altro, lo dico en passant facendo finta di niente, sono sempre più numerosi), pubblico il pezzo uscito sul n. 6 di Micromega (il mese scorso). Parla del cinema italiano, e la redazione l’ha sapientemente intitolato Buzzicona Production. E’ gratis, amigos. Buona lettura.
BUZZICONA PRODUCTION
“Sapete, ormai ho una certa età e inizio a dimenticarmi le cose. Stamattina ad esempio volevo farmi una ciulatina con una cameriera dell’albergo e questa mi ha risposto: ma presidente, l’abbiamo già fatto un’ora fa! Vedete che scherzi fa la memoria!”(Silvio Berlusconi, visita ufficiale in Brasile, giugno 2010)
- Sa cosa diceva mio nonno, Marchese del Casso, eroe della prima guerra mondiale? A riposo!- Ma che, era frocio?- No, francese.(Massimo Ghini–Aliprando Della Fregna e Christian De Sica-Carlo, Natale a Beverly Hills, dicembre 2009)
Chi dice che il cinema italiano non è più capace di riflettere il paese, di descriverlo al meglio, di rappresentarlo, sbaglia di grosso. Se una grande potenza occidentale viene governata da un divertente caratterista che gira il mondo accompagnato da procaci signorine e approfitta degli incontri internazionali per raccontare mediocri barzellette a sfondo sessuale, allora il cinema italiano è perfetto.
- Sa cosa diceva mio nonno, Marchese del Casso, eroe della prima guerra mondiale? A riposo!- Ma che, era frocio?- No, francese.(Massimo Ghini–Aliprando Della Fregna e Christian De Sica-Carlo, Natale a Beverly Hills, dicembre 2009)
Chi dice che il cinema italiano non è più capace di riflettere il paese, di descriverlo al meglio, di rappresentarlo, sbaglia di grosso. Se una grande potenza occidentale viene governata da un divertente caratterista che gira il mondo accompagnato da procaci signorine e approfitta degli incontri internazionali per raccontare mediocri barzellette a sfondo sessuale, allora il cinema italiano è perfetto.