Ο παγκοσμοποιημένος καπιταλισμός βλάπτει σοβαρά την υγεία σας.
Il capitalismo globalizzato nuoce gravemente alla salute....
.... e puo' indurre, nei soggetti piu' deboli, alterazioni della vista e dell'udito, con tendenza all'apatia e la graduale perdita di coscienza ...

(di classe) :-))

Francobolllo

Francobollo.
Sarà un caso, ma adesso che si respira nuovamente aria fetida di destra smoderata e becera la polizia torna a picchiare la gente onesta.


Europa, SVEGLIA !!

Europa, SVEGLIA !!

sabato 6 novembre 2010

Franco Berardi Bifo: Orchi.


di Franco Berardi Bifo - Fonte: Indipedia.

La sera del 4 novembre ho seguito la trasmissione Annozero del bravissimo Santoro con disagio, fastidio, ripugnanza. Tutto mi è sembrato orribile, perché rimestare nella merda immerda chiunque. Ma la palma di uomo più ripugnante dell’anno, che ho deciso di attribuire personalmente, tocca a Paolo Mieli. Il direttore del Corriere della sera, untuosamente gareggiando con Emilio Fede e Lele Mora (ma forse battendoli di qualche lunghezza) si è rivolto al presidente del Consiglio per invitarlo a fare più attenzione alle sue frequentazioni.
Ma come, diceva Mieli, non si rende conto signor presidente del Consiglio, di frequentare persone indegne, corrotte, volgari, insomma puttane? Non infanghi, signor Presidente la Sua carica con quelle compagnie di bassa lega.
Vorrei, se mi è concesso, rimettere le cose al loro posto.

venerdì 5 novembre 2010

Ebbene sì, c'è del marcio in Italia.



Non è il caso di parlare ancora della vita di Berlusconi, dei suoi gusti sessuali, delle sue battute da bettola di basso livello. E' il caso, però, di riflettere sul significato dell'accumularsi dei gossip, ciarlatanerie, sproloqui, mancanza di rispetto dei ruoli istituzionali e sbeffeggio delle regole che presiedono al civile funzionamento delle istituzioni.
Dopo il "caso Ruby" emerge, come una cloaca che rompe gli argini, un mondo "da operetta", da satrapi del bunga bunga, che si allarga da Villa Certosa a Palermo, da Villa S.Martino a Reggio Emilia, Roma e Parma. A questa visione miseranda di un poveruomo che per sentirsi "virile" ha bisogno di un codazzo di fanciulle piuttosto volgarotte, si aggiunge la dichiarazione giustificatoria: «meglio "porco" che gay»! Unanime lo sdegno di tutta la stampa estera e, ovviamente, qui da noi dei movimenti per i diritti civili. Le nostre indignazioni, però, lasciano il tempo che trovano se non siamo capaci di individuare la radice di tutto ciò.

mercoledì 3 novembre 2010

L` uomo di immondizia.


di Claudia Capone - in ListaProspettive
L` uomo di immondizia.
Era lì, dentro il cassonetto dell` immondizia eletto a camera da letto coperto da un telo di plastica, uno strato di immondizia come materasso.
Cercava riposo dopo un giorno di giri a vuoto per le strade caotiche e soste vicino qualche chiesa, alla ricerca di qualche soldo e un tozzo di pane da mettere sotto i denti.
Si era ritirato lì, forse perchè il colore azzurro del cassonetto gli ricordava il colore della sua camera, delle tendine aeree che si sollevavano all` aria primaverile o semplicemente perchè gli ricordava l` azzurro del cielo del suo paese.
Dormiva lì e chissà cosa sognava. Forse un` altalena che lo portava leggero a toccare il cielo.
Quell`oscillazione era così bella che quasi sembrava la vivesse: ora lo portava in alto, su, più su, vicino le nuvole e poi con un` improvvisa inclinazione, lo rilasciava giù, libero di precipitare nel vuoto.

Il nuovo potere invisibile.


Fonte: Controlacrisi di Daniela Preziosi - il manifesto

Più c'è, più è invisibile. Fenomenologia della corruzione nell'Italia a 18 anni da Tantegopoli.
Un buco da 50- 60 miliardi l'anno. Oggi ce n'è un nuovo genere: l'indotto del conflitto di interessi. Niente soldi niente dazioni. Un lavoro pulito.
Ne parla lo studioso Alberto Vannucci

È passata sottotono, anche sui media d'opposizione, la pubblicazione della graduatoria di Transparency International, un network di cento associazioni nazionali, in base alla quale l'Italia è al 67esimo posto fra i 178 paesi censiti per l'indice di percezione della corruzione nella pubblica amministrazione.
E invece la cosa merita un approfondimento, anche se, spiega Alberto Vannucci, docente all'università di Pisa e studioso dei fenomeni di corruzione in Italia, «bisogna stare attenti a non confondere le percezioni con la realtà. Che pure, secondo le stime della Procura generale è una tassa occulta da 50-60 miliardi l'anno. Ma la corruzione ha infiniti costi, non solo economici. Il problema è proprio che la realtà non è osservabile direttamente.

martedì 2 novembre 2010

Bipolarismi e premi di maggioranza.


di AlfaKappa in ListaSinistra.
I sistemi elettorali non sono il fondamento della politica ma sono gli strumenti essenziali che volta per volta servono per chi esercita il potere per tenersi le mani libere da intralci.
Il sistema "parlamentare" si basa sul principio di avere un organo supremo di governo in cui siano rappresentate tutte le fasce sociali o gruppi d'interesse, piccoli e grandi, senza eccezione, in numero appunto "proporzionale" alla rispettiva consistenza numerica in seno alla collettivita': un modo piu' vicino possibile al concetto di "democrazia".
Quando chi esercita il potere puo' garantirsi comunque e in ogni caso di una larga maggioranza, questo sistema "proporzionale" viene tollerato perche' la presenza della moltitudine di minoranze serve come paravento "democratico".
Il problema nasce quando incomincia a vacillare **la certezza di questa larga maggioranza**, le presenze minoritarie in quel caso acquistano consistenza e intralciano l'opera.
Ed ecco allora che sorge impellente il bisogno di "governabilita".
In nome di questa evidente necessita esce il coniglio dal cilindro: il bipolarismo e per maggiore sicurezza anche i vari premi (SIC) di maggioranza!!! Bisogna governare insomma.
Ossia, fuori le minoranze, il potere si divide in due parti, in due schieramenti apparentemente alternativi, attraverso i quali chi detiene il potere puo' di nuovo governare indisturbato e senza intralci.
Il conseguente svuotamento di ogni significato del termine "democrazia", viene a questo punto o ignorato, oppure considerato come un effetto collaterale di trascurabile importanza: di fronte alla "governabilita' ", questo e altro.
Infatti, per la sinistra del "menopeggio", piuttosto che "altro", meglio questo.
Alexis ;-)

Pasolini comunista dissidente. Attualità di un pensiero politico.



Nel trentacinquesimo anniversario dell’omicidio di Pier Paolo Pasolini con un estratto dall’ultimo libro di Giorgio Galli
Dalla quarta di copertina: «Occuparsi oggi di Pasolini pensatore politico significa anzitutto ricordarne e ammirarne la preveggenza.
Gli scritti pasoliniani più anticipatori riguardano un periodo, tra il 1968 e il 1975 (anno della tragica morte del poeta-regista), nel quale parve possibile, in termini politici, un cambiamento che, se si fosse verificato, avrebbe reso l’Italia odierna ben diversa dal Paese degradato e decadente che è. Pasolini riteneva quel cambiamento auspicabile, senza però realmente crederlo possibile: la sua preveggenza lo induceva a nutrire sfiducia.
Forse lo scorrere dei decenni e il fatale affievolirsi della combattività lo avrebbero reso meno pessimista. Ma è stato ucciso. E oggi rimane il suo pensiero politico, che va ricostruito a partire dagli anni Cinquanta.

lunedì 1 novembre 2010

Porcate private, pubbliche menzogne.


Porcate private, pubbliche menzogne - di Marco Travaglio
Fonte: passaparola
"Buongiorno a tutti,lo so che ci sono cose più importanti, lo so che l'Italia non può restare appesa al bunga bunga, lo so che Berlusconi ne ha combinate di ben peggiori che ricevere in casa propria prostitute, minorenni, fare telefonate come quelle che risulta abbia fatto alla questura di Milano.Roma-Milano, le telefonate di Berlusconi.
Però stiamo attenti. Perché c'è una tendenza a minimizzare questi fatti dicendo che c'è di peggio. C'è sempre di peggio, però i fatti di cui stiamo parlando sono l'attualità di questi giorni, stanno ancora una volta terremotando il potere in Italia e forse è il caso di prenderli per quello che sono, cercare di capire esattamente che cosa è successo ed esattamente che significato ha, quali particolari di questi fatti hanno una rilevanza pubblica e quali no, per evitare di sottostare ai soliti depistaggi politici e mediatici, che dirottano la nostra attenzione verso aspetti marginali che invece sembrano i più importanti in quanto più pruriginosi, distogliendola invece da quelli magari un po' più noiosi che però sono fondamentali perché riguardano non la vita privata del Presidente del Consiglio ma la vita pubblica, la vita politica, la vita istituzionale.

Intervista a Guido Rossi. Crescita impossibile e fine del progresso.

Data di pubblicazione: 31.10.2010
Autore: Ravaioli, Carla - Fonte: Eddyburg

La terza intervista (dopo quelle a Luciano Gallino e Giorgio Lunghini) sulla crisi dell’economia, che trascina con sè il pianeta, l’uomo e la società. Il manifesto, 31 ottobre 2010

La globalizzazione è in mano alle corporations. È in crisi questa società il cui unico scopo è crescere economicamente. E il capitalismo non esce dal binomio crescita-profitto. Urge una «rivoluzione», un nuovo modello di sviluppo. Ma la sinistra tutta, dopo l'89, ha smesso di pensare e di proporre una alternativa

Ripresa, rilancio della produzione, aumento del Pil, crescita... Questi sono gli strumenti insistentemente indicati da economisti, governanti, industriali, politici, per il superamento della crisi. Che ne pensa?

Quando il capo rifiuta ogni freno.


di Fabrizio Tonello (ilManifesto del 31 ottobre 2010) Fonte Controlacrisi
Sesso e potere hanno una lunga storia in comune dall'antica Grecia fino ai giorni nostri, passando per Machiavelli e Cicerone. L'immaginario collettivo dell'Europa moderna si è nutrito di guerra di Troia (scoppiata per le grazie di Elena), madame Pompadour con Luigi XIV, John Kennedy con Marilyn Monroe e Bill Clinton con Monica Lewinsky. I casi di cui Berlusconi è protagonista a ripetizione invadono quindi i giornali non solo per pruriginosi interessi di cassetta ma perché toccano corde profonde della società.
Oggi non se ne discute più nelle taverne, nelle piazze o sul sagrato delle chiese ma in televisione, il che impoverisce il dibattito e distorce la prospettiva ma, poiché la televisione non può essere disinventata, c'è ben poco da fare se non cercare di capire di cosa esattamente si sta parlando. Forse si farebbe un piccolo passo avanti se si riconoscesse che sul tema si scontrano due visioni del problema: quella dell'etica pubblica e quella della società dei consumi, quella della libertà dei cittadini e quella della libertà dei servi.

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