Fonte Georgiamada
Su Repubblica lettera aperta dello scrittore al presidente del Consiglio: "Le chiedo di fermarsi un momento a riflettere su cosa le sue parole significano".
LA LETTERA «Il premier mi vuole zittire ma sui clan non tacerò mai»Lo scrittore: "Assurdo preferire il silenzio, Berlusconi si scusi con le vittime". «Non so se Mondadori è ancora adatta a me»
di Roberto Saviano
Presidente Silvio Berlusconi, le scrivo dopo che in una conferenza stampa tenuta da lei a Palazzo Chigi sono stato accusato, anzi il mio libro è stato accusato di essere responsabile di "supporto promozionale alle cosche".
Non sono accuse nuove. Mi vengono rivolte da anni: si fermi un momento a pensare a cosa le sue parole significano. A quanti cronisti, operatori sociali, a quanti avvocati, giudici, magistrati, a quanti narratori, registi, ma anche a quanti cittadini che da anni, in certe parti d'Italia, trovano la forza di raccontare, di esporsi, di opporsi, pensi a quanti hanno rischiato e stanno tutt'ora rischiando, eppure vengono accusati di essere fiancheggiatori delle organizzazioni criminali per il solo volerne parlare.
Su Repubblica lettera aperta dello scrittore al presidente del Consiglio: "Le chiedo di fermarsi un momento a riflettere su cosa le sue parole significano".
LA LETTERA «Il premier mi vuole zittire ma sui clan non tacerò mai»Lo scrittore: "Assurdo preferire il silenzio, Berlusconi si scusi con le vittime". «Non so se Mondadori è ancora adatta a me»
di Roberto Saviano
Presidente Silvio Berlusconi, le scrivo dopo che in una conferenza stampa tenuta da lei a Palazzo Chigi sono stato accusato, anzi il mio libro è stato accusato di essere responsabile di "supporto promozionale alle cosche".
Non sono accuse nuove. Mi vengono rivolte da anni: si fermi un momento a pensare a cosa le sue parole significano. A quanti cronisti, operatori sociali, a quanti avvocati, giudici, magistrati, a quanti narratori, registi, ma anche a quanti cittadini che da anni, in certe parti d'Italia, trovano la forza di raccontare, di esporsi, di opporsi, pensi a quanti hanno rischiato e stanno tutt'ora rischiando, eppure vengono accusati di essere fiancheggiatori delle organizzazioni criminali per il solo volerne parlare.