Ο παγκοσμοποιημένος καπιταλισμός βλάπτει σοβαρά την υγεία σας.
Il capitalismo globalizzato nuoce gravemente alla salute....
.... e puo' indurre, nei soggetti piu' deboli, alterazioni della vista e dell'udito, con tendenza all'apatia e la graduale perdita di coscienza ...

(di classe) :-))

Francobolllo

Francobollo.
Sarà un caso, ma adesso che si respira nuovamente aria fetida di destra smoderata e becera la polizia torna a picchiare la gente onesta.


Europa, SVEGLIA !!

Europa, SVEGLIA !!

venerdì 17 dicembre 2010

Veterani alla Casa Bianca 16/12/10: Peace Mr. Obama!


Finire gueste guerre, non domani, non l'anno prossimo, ADESSO !!
(altre foto QUI )

Lettera a Roberto Saviano.


Fonte: Ilprimoamore.

Caro Roberto,a scriverti e' un ragazzo di ventisei anni, uscito da pochi mesi dall'universita'.

Non ho scritto Gomorra, non scrivo su Repubblica, non ho fatto trasmissioni. Ma non e' solo al passato che posso parlare: non scriverς un libro di successo, non scriverς su un grande giornale, non dominerς l'auditel in una trasmissione Rai.

Ti scrivo per la stima che il tuo libro mi ha portato ad avere nei tuoi confronti e per la disillusione che questa tua lettera ha causato in me.

Vorrei essere franco e parlare al di fuori delle parole d'ordine che un movimento (qualsiasi movimento) impone per essere schietto e provare a fare un passo oltre il 14 dicembre, altrimenti si guarda sempre al passato e non θ il passato a preoccuparmi adesso.

giovedì 16 dicembre 2010

A proposito di cortei e buoni maestri.


di Sandrone Danzieri - Fonte: Nero - 16 dicembre 2010 - 14:38

Vi racconto cosa mi è successo. Ero a Roma per lavoro, e durante una riunione ho seguito dal computer la votazione sulla sfiducia.
Ho visto lo spettacolo pietoso del parlamento ridotto a mercato delle vacche e teatrino, dove tutta l'attenzione si appuntava su quella decina di onorevoli che il giorno prima si erano prodotti in dichiarazioni vanziniane sul loro voto: non lo so, non ci ho ancora pensato, dipende, ne discuterò con la mia coscienza.
Ho visto il disastro e il ridicolo. Mi sono depresso. Mi è mancata l'aria. Sono uscito. Per caso, mi sono trovato nel mezzo della manifestazione studentesca nei momenti del maggior casino.
Ho visto ragazzi contrari agli scontri, ragazzi che spaccavano vetrine, ragazzi che scappavano, ragazzi che tiravano sassi alle banche, spostavano cassonetti e davano loro fuoco, ragazzi che discutevano e ragazzi che piangevano, ragazzi che raccoglievano da terra i loro compagni e ragazzi che camminavano zoppicando o sfregandosi le botte.

Atene 15 dicembre 2010

mercoledì 15 dicembre 2010

La rabbia e le manifestazioni dei giovani rompono un “incantesimo maledetto”.



di Roberto Vignoli in ListaSinistra.
(Segue replica di Zag.)

Berlusconi – afferma il Financial Times - ha portato a casa la pelle ottenendo una risicatissima maggioranza che si configura come un contratto a termine.
Con queste carte va al vertice europeo che deciderà i criteri con cui i vari paesi dovranno governare il debito pubblico e le reazioni sociali alle conseguenti misure antipopolari che dovranno adottare.
E’ evidente che sulla base di questi dati si andrà rapidamente alle elezioni.
Il voto parlamentare rivela chiaramente due cose:
1) la fragilità e l’inadeguatezza del ceto politico espresso dalla classe dominante sia nella sua versione berlusconiana che in quella della sua composita opposizione.

Franco Berardi Bifo: Abbandoniamo le illusioni prepariamoci alla lotta.

FONTE: Facebook, pubblicata da Franco Berardi
Quello che sta accadendo a Roma e in molte altre città italiane, mentre un Parlamento di corrotti festeggia la vittoria del Mammasantissima, quel che è accaduto a Londra giovedì scorso mentre un Parlamento di traditori votava la distruzione della scuola pubblica, è l’inizio del nuovo decennio. Sarà un decennio di conflitto e di autodifesa da parte della società, contro una classe dominante violenta, corrotta, assassina, contro il capitalismo finanziario che affama letteralmente la società, contro la mafia che occupa i posti di potere per spartirsi le risorse prodotte dal lavoro. L’enorme massa di studenti, ricercatori, cittadini lavoratori che si sono dati appuntamento a Roma non aveva l’obiettivo di abbattere un governo di mafiosi per istaurare un governo di sfruttatori e di assassini.

un-luminoso-martedi-di-scontri-tra-montecitorio-e-la-piazza.



Fonte: Senzasoste
Luogo comune ormai consolidato voleva che in Italia, a differenza di quanto accaduto in Francia come in Grecia o in Inghilterra, il ruggito della piazza fosse un lontano ricordo.
Ma non si era fatto i conti con Mister Starve, come lo chiamavano gli inglesi durante la rivolta di Brixton del 1981, ovvero la fame intesa come quel generale in grado di disporre come e quando la rivolta sarebbe scoppiata.

martedì 14 dicembre 2010

Roma 14 dicembre. Una giornata di sfiducia.

Oggi si è consumato e si è evidenziato quello che da molto si va dicendo, da anni , attraverso la sfiducia verso il PD e l'aumento delle schede bianche e delle astensioni ( gli ultimi sondaggi da la somma dei due a oltre il 30%). Oggi , dopo lo spettacolo senza parola che è avvenuto in parlamento, la sfiducia è avvenuta nelle piazze. Nelle piazze di tutta italia. E si bada sono giovani, sono giovani dai 16 ai 23-24 anni Come cresceranno questi giovani, quali prospettive politiche avranno questi giovani. Oggi si è consumato un ultimo atto , un ennesimo atto, di sfiducia non solo verso B, ma sfiducia verso le istituzioni, verso queste forme di democrazia. Quando la politica non viene incontro a questi giovani, dopo numerose manifestazioni, dopo numerevoli chiamate ed urla alla politica e tutte con assenza di risposte, Ebbene cosa si voleva? Era naturale lo sbocco verso il rifiuto violento, quando , da sempre, non si hanno sbocchi politici , l'unica risposta viene dalla violenza. E attenzione, lo dico a tutti noi. Attenzione! Perché dopo oggi, dopo la vittoria di oggi da parte dei giovani, domani non sarà più come prima. Se oggi i giovani si sono dimostrati altamente responsabili, altamente maturi nella loro disperazione e nella loro assenza di prospettive e di futuro, domani , io spero di no, dovremo stare molti attenti.

http://vecchia-talpa.blogspot.com/>

Slavoi Zizek.

Il fragile rapporto fra mercato e democrazia.
Εύθραυστη σχέση αγοράς και δημοκρατίας. Fonte: Rnbnet.

Συνέντευξη του Σλαβόι Ζίζεκ στον Πέτρο Παπακωνσταντίνου
Την ερχόμενη Κυριακή, 19 Δεκεμβρίου, ο Σλαβόι Ζίζεκ θα δώσει διάλεξη στην Αθήνα με θέμα «Ζώντας στην εποχή των τεράτων», προσκεκλημένος από το Αριστερό Βήμα (αμφιθέατρο Μ. Α. Χ., Εθνικό Μετσόβιο Πολυτεχνείο, 11.30 π. μ.). Με αφορμή τη διάλεξη αυτή, ο Σλοβένος διανοούμενος μίλησε στην «Κ» και τον Πέτρο Παπακωνσταντίνου για την παγκόσμια οικονομική κρίση, τα διλήμματα της Ευρώπης και τις προκλήσεις που αντιμετωπίζει η σύγχρονη Αριστερά

Αν και απολύθηκε για τις αιρετικές απόψεις και τον πολιτικό ακτιβισμό του υπέρ των δημοκρατικών δικαιωμάτων από το καθεστώς του Τίτο, ο Σλαβόι Ζίζεκ παρέμεινε πιστός στον αριστερό ριζοσπαστισμό.Ισορροπώντας επιδέξια πάνω στο τεντωμένο σχοινί που συνδέει τη μαρξιστική πολιτική οικονομία με τη λακανική σχολή της ψυχανάλυσης, ο Σλοβένος διανοητής απέκτησε παγκόσμια φήμη όταν μεταφράστηκε στα αγγλικά το μείζον φιλοσοφικό έργο του «Το υψηλό αντικείμενο της Ιδεολογίας» (ελληνική έκδοση: Scripta, 2006).
Σήμερα, ο Ζίζεκ θεωρείται ένα είδος «σούπερ σταρ» των ανθρωπιστικών επιστημών.
Τα πολυάριθμα βιβλία του γίνονται κατά κανόνα μπεστ σέλερ, όπως επιβεβαίωσε και το τελευταίο έργο του που μεταφράστηκε στα ελληνικά «Βία - Εξι λοξοί στοχασμοί» (Scripta, 2010).

Berlusconi ha vinto, berlusconi ha perso.



1867, 398 miliardi di euro è il nuovo record del debito pubblico. In ottobre ci siamo divorati 23 miliardi, a settembre il debito era di 1844 miliardi.
Nello stesso giorno del record che ci trascina verso l'abisso economico, il 14 dicembre 2010, alla Camera dei deputati Berlusconi ha vinto per 314 a 311.Si è svolto nella sala di velluti rossi un confronto osceno di compari che sentono l'odore della rivoluzione nelle strade e cercano di salvarsi con un doppio carpiato come Fini, rinnegando 15 anni di inciuci come Bersani e Casini.
Nell'aula ridotta a un palcoscenico di mestieranti con battute da avanspettacolo e applausi improvvisi che scacciavano la paura del futuro (come quelli alla bara portata a braccia quando esce dalla chiesa) ci sarebbe voluta la follia di un Lombroso per interpretare volti, smorfie, ghigni, gesti. Per illustrare una nuova antropologia: quella della merda.
In un Parlamento di venduti non è possibile parlare di voti comprati, come non è possibile trovare vergini in un lupanare. La recita dei deputati ha avuto ancora una volta la sua rappresentazione.
Attori con stipendi stellari, macchine blu, finanziamenti (furti) elettorali da un miliardo di euro bocciati da un referendum, giornalisti al loro servizio pagati con una mancia di 329 milioni mentre il Paese va a picco. Guardateli, non vi fanno schifo?
La Camera dall'alto sembrava questa mattina un ritrovo di vecchi compari, Berlusconi che accarezza il collo di Casini, il Bocchino tradito, il Fini paralizzato da una votazione che lo manda in pensione dopo 40 anni di carriera politica in cui non ha visto nulla, sentito nulla, detto nulla prima di uscire dal sarcofago, la "vajassa" di Fassino. Le labbra della Mussolini e quelle della Carfagna, gli occhiali da sole di Frattini.
Le donne incinte, tra cui l'avvocatessa del prescritto per mafia Andreotti in carrozzella. La corte dei miracoli aveva più dignità, un circo ha più serietà, un bordello più dignità.
Nel 2011 la crisi economica spazzerà via questa umanità ridente che si è appropriata dello Stato e dei media. Straccioni sociali che hanno avuto nella politica l'unica via per il successo, per sentirsi importanti, indispensabili, "onorevoli".
Io non salvo nessuno e auguro a tutti di ritirarsi per tempo, prima che lo faccia la Storia che è, come si sa, imprevedibile e feroce.

Nel silenzio della democrazia.

di Stefano Rodota' in La Repubblica. Fonte: Comedonchisciotte.

Abbiamo vissuto il silenzio della democrazia, e questo peserà in futuro, quale che sia l´esito del voto di oggi.
La chiusura del Parlamento, evento davvero senza precedenti nella storia della Repubblica, ne ha rappresentato il terribile simbolo e, insieme, la condizione necessaria perché altre procedure, altri riti, altri luoghi potessero prenderne il posto.
Doveva tacere il Parlamento non perché potessero tacere le passioni, e si potesse così giungere con giusto distacco e adeguata meditazione a una giornata nella quale si concentrano le molte ragioni che ci hanno progressivamente portato ad una vera crisi del sistema politico.
No. Quel silenzio era necessario perché l´unica forma di persuasione legittima in democrazia, quella che nasce dall´aperta e pubblica discussione parlamentare, venisse sostituita da un´altra forma di "persuasione", quella affidata a reclutatori, a cacciatori di voti che si muovono senza inibizioni o pudori sulla scena pubblica, menando anzi vanto d´ogni nuovo scalpo conquistato. Riflettano i cittadini della Repubblica. La vicenda di questi giorni riproduce lo schema che avevamo imparato a conoscere nel tempo triste delle escort.

lunedì 13 dicembre 2010

Leonardo Sciascia ed i comunisti.


di Pietro Ancona - Fonte: medioevosociale.

Serata di grande cultura civile ieri allo Steri di Palermo. Si presentava il libro di Emanuele Macaluso "Leonardo Sciascia ed i comunisti".
Lo illustravano, oltre che l'autore, Peppino Di Lello, Michele Figurelli, Gioacchino Lanza Tomasi. Presenti le figlie di Sciascia e tanti "compagni" in parte canuti e quasi nessun giovane come se la "discontinuità" proclamata da Occhetto alla Bolognina abbia occluso ogni comunicazione tra passato e presente, abbia cancellato o addirittura colpevolizzato il passato.
Oggi viviamo in un tempo-non tempo che non ha radici, non ha storia, non produce storia e non sembra avere un futuro.
La fine delle ideologie e cioè l'adesione della sinistra italiana al pensiero unico del capitalismo ha privato ognuno di noi e l'Italia stessa della sua identità. Per questo sento gratitudine profonda per la ricostruzione-rievocazione che Macaluso ha fatto nel suo libro della storia della sinistra siciliana e della vicenda nazionale come la storia di noi quando c'eravamo ed eravamo vivi.
La Bolognina per i comunisti ed il craxismo per i socialisti sono stati causa di due guerre perdute quasi per sempre dalla sinistra e dalla cultura italiana ed oggi viviamo in una palude mefitica e siamo nelle mani di personaggi come Marchionne, la Marcegaglia, Berlusconi, Fini....

Wu Ming: a cosa serve un comunista.



Fonte: Controlacrisi.

Questo è l’intervento di Tariq Ali alla SOAS (School of Oriental and African Studies) di Londra, occupata dagli studenti. A volte viene da chiedersi a cosa serva un comunista. Ad esempio a fare un discorso di verità:

- Non dovete credere a chi vi dice che non ci sono soldi per lo studio e per la salute: quando si tratta di salvare una banca o di fare la guerra i soldi li trovano sempre.

- Il problema non è governo liberal-conservatore contro governo laburista, perché le politiche dei tagli sono iniziate con la sinistra al governo.

- Senza lottare non si è mai ottenuto nulla, il luogo comune della “moderata e conservatrice” Inghilterra confonde strumentalmente la moderazione con la repressione delle rivendicazioni sociali. L’Inghilterra è il paese dove per la prima volta è stata tagliata la testa al re; dove è nato il movimento operaio; quello per i diritti della donna, etc. La lotta collettiva, gli scioperi, gli atti organizzati di disobbedienza civile, sono ciò che ha portato alle conquiste formali e sociali. Quindi la lotta paga.

- E’ vero che la riforma in parlamento è passata: ma è meglio essere sconfitti dopo aver lottato che essere sconfitti senza lottare. Perché se lotti e vieni sconfitto, torni a casa e ci rifletti sopra, capisci dove hai sbagliato e sei pronto a tornare a lottare.

- Gli studenti dei vari istituti devono coordinarsi tra loro e poi coordinarsi con i sindacati e con i pensionati. Non bisogna mai commettere l’errore di relegare la propria lotta a se stessi, di pensare che si sta lottando soltanto per la propria condizione o categoria, perché le lotte di tutti sono collegate: quindi c’è bisogno di una cornice/narrazione comune.

FONTE: http://www.wumingfoundation.com/giap/?p=2219

Cancún: il clima che si spezza.


di Beppe Grillo - Fonte: Qui

Alla conferenza di Cancún si è deciso di non decidere. Forse non si poteva fare altro di fronte agli egoismi nazionali. Un accordo mondiale sul clima è oggi impossibile.
Si è preferito un "fai da te" dove ogni nazione dovrà decidere se e come avviare delle azioni per salvare la Terra.
E così, mentre gli Stati si occupano di incentivare la produzione e creano debito a livello insostenibile, la temperatura del pianeta aumenta. Nell'ultimo numero del "Royal Scientist's journal" si prevede un incremento probabile di 4 gradi entro il 2060 in mancanza di una politica globale e la certezza che è quasi impossibile impedire un innalzamento di 2 gradi secondo lo studio pubblicato dallo "UN Environment Programme".
Un promemoria sulle conseguenze (*):
+ 1° (in atto, ndr) : Fusione dell'Artico - Scomparsa dei ghiacci dal Kilimanjaro - Ritiro dei principali ghiacciai dalle Alpi al Tibet - Inizio della distruzione Grande Barriera Corallina - Estinzione di centinaia di specie - Aumento di numero e di intensità degli uragani - Innalzamento livello del mare con numerosi atolli sommersi, tra cui l'arcipelago di Kiribati con 78.000 persone
+ 2° : Riduzione dell'alcalinità dei mari con la progressiva distruzione del placton e degli organisni con i gusci di carbonato di calcio (il placton è alla base della catena alimentare oceanica) - Calo della crescita delle piante in Europa fino al 30% - Incendi su larga scala in Europa - Fusione dei ghiacciai della Groenlandia - Scomparsa dell'orso polare - Carestie in India e in Pakistan

domenica 12 dicembre 2010

Il parlamento delle vacche.


di Beppe Grillo. Fonte: il suo Blog

Scilipoti è un giuda? No è un signor nessuno, un semplice parlamentare. Chi lo conosceva prima del suo "passaggio" al Pdl alzi la mano.
E' una scoreggia venuta dallo spazio profondo come quasi tutti i deputati e i senatori messi lì ("scelti") dai padroni dei partiti, di TUTTI i partiti. Qui non si possono più fare sconti a nessuno. In Parlamento non ci sono vergini e neppure extravergini.
Si parla di mercato delle vacche, ma sono le stesse vacche che ne parlano, a partire da Casini per arrivare a Fini.La legge elettorale voluta dal centrodestra e benedetta dal centrosinistra di Prodi per due anni ha eliminato l'elezione diretta del candidato e ha creato le aziende della politica che hanno come ricavi i soldi pubblici e nessun costo.

Sul Premio Nobel a Liu Xiaobo.


Un manifesto di guerra. Di Domenico Losurdo
Trasmesso in diretta da tutte le più importanti reti televisive del mondo, il discorso pronunciato dal presidente del Comitato Nobel in occasione del conferimento del premio per la pace a Liu Xiaobo si presenta come un vero e proprio manifesto di guerra.
Il concetto fondamentale è chiaro quanto sgangherato e manicheo: le democrazie non si sono mai fatte guerra e non si fanno guerra tra di loro; e dunque per far trionfare una volta per sempre la causa della pace occorre diffondere la democrazia su scala planetaria.
Colui che così parla ignora la storia, ignora ad esempio la guerra che tra il 1812 e il 1815 si sviluppa tra Gran Bretagna e Usa. Sono due paesi «democratici» e per di più fanno entrambi parte del «pragmatico» e «pacifico» ceppo anglosassone.
Eppure tale è il furore della guerra che Thomas Jefferson paragona a «Satana» il governo di Londra e giunge persino a dichiarare che Gran Bretagna e Usa sono impegnati in una «guerra eterna» (eternal war), la quale è destinata a concludersi con lo «sterminio (extermination) di una o dell’altra parte».
Identificando causa della pace e causa della democrazia, il presidente del Comitato Nobel abbellisce la storia del colonialismo, che ha visto spesso paesi «democratici» promuovere l’espansionismo, facendo ricorso alla guerra, alla violenza più brutale e persino a pratiche genocide. Ma non si tratta solo del passato.
Col suo discorso il presidente del Comitato Nobel ha legittimato a posteriori la prima guerra del Golfo, la guerra contro la Jugoslavia, la seconda guerra del Golfo, tutte condotte da grandi «democrazie» e in nome della «democrazia».
Ora, il più grande ostacolo alla diffusione universale della democrazia è rappresentato dalla Cina, che dunque costituisce al tempo stesso il focolaio più pericoloso di guerra; lottare con ogni mezzo per un «regime change» a Pechino è una nobile impresa al servizio della pace: questo è il messaggio che da Oslo è stato trasmesso e bombardato in tutto il mondo, ed è stato trasmesso e bombardato mentre la flotta militare Usa non cessa di «esercitarsi» a poca distanza dalle coste cinesi.
A suo tempo, un illustre filosofo «democratico» e occidentale, John Stuart Mill, ha difeso le guerre dell’oppio contro la Cina come un contributo alla causa della libertà, della «libertà «dell'acquirente» prima ancora che «del produttore o del venditore».
E’ sulla scia di questa infausta tradizione colonialista che si sono collocati i signori della guerra di Oslo. Il manifesto lanciato dal presidente del Comitato Nobel deve suonare come un campanello d’allarme per tutti coloro che hanno realmente a cuore la causa della pace.

Il PD in piazza.

di Zag in ListaSinistra
I cortei sono due faccio a dadi o testa o croce. Vado direttamente a Piazza San Giovanni.
Lo so in anticipo. La gente sarà tanta. La forza organizzatrice dell'ex PCI ancora non è venuta meno, ma passa il tempo e in piazza non si vede arrivare nessun corteo.
La musica impazza, i presentatori sono poca cosa, e la gente in piazza pensa ai fatti suoi , Ed allora decido di prendere una delle strade dove presumo arriverà uno dei cortei.
Mi incammino ma il traffico non è dirottato. Mi fermo chiedo ad una coppia , ( hanno la macchina fotografica, io l'ho ancora in borsa, loro al collo per cui sono partecipanti del corteo, o dei fotografi ) Anche loro sono stupidi e dubbiosi.
Ma il corteo? Anche da qui i decibel di una banda sul palco arriva e crea il vuoto nello stomaco. Proseguo, ma stavolta prendendo una traversa per arrivare sulla via dove dovrebbe arrivare l'altro corteo.
E finalmente vedo le luci della polizia, i cartelloni, le bandiere , ma il silenzio è assordante. Vado incontro. La strada è in discesa per me, e posso vedere tutto il serpentone del corteo che arriva da li giù in fondo. Ma perché cazzo non fischiano, perché non urlano, Ma che diavolo fanno.
Ma son qui per far cadere il governo, per protestare contro Berlusconi, o per fare una gita turistica? Ma va a fà un bicchiere.
Questi saranno i pensionati riuniti . Son quelli che vengono da Piramide da Piazzale degli Eroi, dall'Ostiense. Vado da quelli che arrivano dal Nord, dalla stazione Termini.
Prendo l'altro stradone che si connette a Piazza San Giovanni. Il corteo è laggiù in fondo . Gli vado incontro.
Ma anche qui più mi avvicino più il silenzio è raggelante. Sono ormai dentro il corteo e incomincio a riprendere i volti che più mi colpiscono, gli striscioni. Nessuno urla, nessuno si incazza. Qualche Bella Ciao cantata più per malinconia e poi Tarantelle , Pizzica Pizzica, Capisco che i cortei si sono ricongiunti. Son arrivati i casinari dei meridionali.
Leggo i cartelli. Massafra , Pomigliano, Caserta, Taranto, Ginosa, Manduria. Ahoo! pura la banda si son portati.
Si va bè ma i giovani! Niente! Alcune bandiere dei giovani democratici, qualche bimbo al seguito. Ma l'età va dai quaranta in su. Se questi son gli elettori, le prospettive di futuro sono mal ripagate. Mi colpisce un vecchietto travestito che urla e suona un campanaccio " Berluscò La senti questa vooceeeeee!.... Omo 'e merd'a" .
La piazza si riempie,quasi. La gente è tanta. La mia malinconia anche.
-- Zag(c)

Caso Julian Assange e Wikileaks. Se l’Occidente si comporta come l’Iran.


domenica 12 dicembre 2010, Fonte: Giornalismo partecipativo
di GennaroCarotenuto.
Non vale la pena star lì a leggere i dettagli sui rapporti sessuali di Julian Assange in Svezia e sulla poco credibile accusa di stupro della quale ha ben dettagliato anche il settimanale l’Espresso.
Si noti solo che, di fronte ad accuse per lo meno dubbiose, Assange, stranamente, non ha trovato alcuna solidarietà da parte dei maschilisti in servizio permanente effettivo, quelli per i quali la femmina provoca sempre, ha i jeans attillati e l’omo è omo.
Anche loro si inchinano ad una superiore ragion di stato, che va oltre quella di genere, per la quale il signor Wikileaks andava fermato a qualunque costo, anche con un’accusa che ai più appare pretestuosa e fabbricata per delegittimarlo. E’ una ragion di stato che solo parzialmente si inserisce nella declinante centralità politico-economica occidentale e statunitense ma che appare soprattutto minare, sia nel bene che nel male, le basi della “società aperta” e dei diritti individuali.

GLI EUROUSURAI HANNO LA SOLUZIONE PER LA DISOCCUPAZIONE, ABBASSARE I SALARI.



Hanno distrutto l'Europa Sociale nel giro di una ventina di anni con le ricette neoliberiste, ne chiudono il futuro con la revisione ancora più rigorista del nuovo patto di stabilità. Ma non gli basta, perchè i profitti sono troppo bassi per i capitalisti, così non ancora paghi dei danni fatti si apprestano a farne degli altri.
Le politiche deflattive imposte dalla BCE e dall'asse franco tedesco a tutta Europa aumentano la disoccupazione e non creano posti di lavoro, questo è evidente a tutti. Invece di rivedere la cura per la crisi che fa più danni della malattia però si continua imperterriti ad andare avanti sulla stessa strada, ciò vuol dire che la crisi per i padroni è un'ooportunità, una scusa per comprimere diritti e salari dei lavoratori in tutto il continente. Invece che fare politiche industriali e rilanciare il lavoro, magari con un fondo sociale comune come ha recentemente proposto la Sinistra Europea, i banchieri pensano bene di ridurre i salari e diritti.
Così non solo avremo più disoccupati, ma anche lavoratori che percepiranno meno salario. Roma, 9 dic. - (Adnkronos)
- «Al fine di ridurre la disoccupazione strutturale e il rischio di erosione del capitale umano associato ai lunghi periodi di disoccupazione, sono auspicabili politiche intese a promuovere la moderazione e la flessibilità salariale, insieme ad altre politiche attive per il mercato del lavoro, che rendano più efficiente l'incontro tra domanda e offerta e che rafforzino l'attaccamento al mercato del lavoro da parte dei disoccupati di lungo periodo».
A sostenerlo, nel bollettino mensile di dicembre, è la Bce evidenziando come la durata della disoccupazione «è bruscamente aumentata nell'area dell'euro».
Il numero di persone rimaste disoccupate per almeno 12 mesi, infatti, sottolinea l'Istituto di Francorforte, «ha subito un incremento del 30% nell'anno fino al secondo trimestre del 2010, a fronte di una crescita media del 4% registrata nel periodo 2008-2009».

CANCUN, LA BOLIVIA NON SI PIEGA!



La conferenza di Cancun ha approvato l'accordo di compromesso nonostante l'opposizione della Bolivia, che protesta contro la violazione della regola del consenso. «È un triste precedente, oggi è stata la Bolivia e domani un altro paese, non possiamo rinunciare alla regola del consenso», dice alle agenzie, l'ambasciatore boliviano Pablo Solon, rivendicando con orgoglio il fatto che per l'approvazione del documento era fondamentale l'assenso di tutti i 194 paesi partecipanti alla conferenza.
Pablo Solon ha detto che questo di fatto è un «attentato» per l'approvazione di un testo su cui non ha dato il consenso. La Bolivia accusa il testo di non contenere misure concrete per tenere il riscaldamento sotto i 2 gradi e di non contenere valore legale che obbligano concretamente gli stati a rispettarle.
Ancora una volta i governi hanno deciso di schierarsi dalla parte dello sviluppo senza regole, facendo scempio del futuro dell'umanità in nome del profitto capitalista.
Massimo sostegno alla lotta eroica della Bolivia, essere minoranza oggi vuol dire sempre più spesso essere dalla parte del giusto. red. controlacrisi.org

Cancun. ignorati i popoli, vince il mercato.


dicembre 11, 2010 di Attac Genova
Rete Italiana per la Giustizia Ambientale e Sociale
Se il pianeta ha la febbre a Cancun non è stata curata, anzi. Nulla di vincolante è stato deciso nell’accordo uscito all’alba di ieri, nonostante l’enfasi data dai governi riuniti e dalla stampa al testo conclusivo emerso dalle due settimane di lavori.
Cancun conferma sostanzialmente il consolidamento della logica emersa a Copenaghen, ampliando i meccanismi attraverso cui la gestione della crisi ambientale e climatica passa attraverso la finanziarizzazione e nuove speculazioni economiche. Il fondo verde, i mercati di carbonio e il meccanismo dei Redd+ non sono altro che false soluzioni che istituiscono una sorta di “diritto di inquinare”, in base al quale i paesi industrializzati continuano con le emissioni pagando “indulgenze” compensative che si risolvono nell’ennesimo ricatto verso i paesi del sud del mondo.
Che la logica di Copenaghen sia stata trasferita a Cancun è dimostrato anche dal ruolo centrale affidato qui in Messico alla Banca Mondiale, che paradossalmente, dopo esser stata tra i colpevoli della crisi economica ed ecologica, gestirà per i primi tre anni il Green Fund.
Ben lontani da incorporare nel proprio linguaggio espressioni come ‘debito ecologico’ , su cui invece i movimenti per la giustizia ambientale di tutto il mondo insistono, nei documenti si continua a puntare sull’urgenza del trasferimento tecnologico, ribadendo il ruolo centrale del settore privato e dei meccanismi finanziari.

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