Da megachip
«Quindi l'Europa per fare passi avanti ha bisogno di devastare la
società, avvilire la cultura, generare disoccupazione di massa...»
sabato 1 febbraio 2014 http://megachip.globalist.it
*di Piotr*
D'accordo, i 5 Stelle dovrebbero ogni tanto tenere a freno la lingua.
Però inquadriamo il problema. *Quello che sta facendo Napolitano,
quello che sta facendo il governo, quello che ha appena fatto la
Boldrini*, richiederebbero un'arrabbiatissima e indignatissima
mobilitazione di massa con tanto d'assedio ai Palazzi. *Nella sostanza
questo è il problema*, non il linguaggio dei 5 Stelle che è un
problema di tipo comunicativo, destinato ad aggravarsi qualora non si
facessero promotori di una tale mobilitazione. Ma il duumvirato
Grillo-Casaleggio sembra voler andare nella direzione opposta.
*Perché c'è invece bisogno di un'indignatissima e arrabbiatissima
mobilitazione di massa?* Ecco alcuni validissimi motivi (per non
parlare dell'irrefrenabile volontà di rifilarci l'ennesima legge
truffa elettorale):
*Il governo sta varando una serie di misure a favore dei finanzieri e
di privatizzazioni*. Mi riferisco allo stravolgimento degli assetti
giuridici e proprietari di Eni, Snam, Finmeccanica, Cassa Depositi e
Prestiti, Poste e Bankitalia.
Concentriamoci solo *sul recente caso Bankitalia*, perché è
paradigmatico degli aspetti economici, finanziari, politici e
istituzionali di ciò che sta succedendo.
1) La *ricapitalizzazione di Bankitalia* decisa l'altro giorno farà
incassare allo Stato 1,5 miliardi una tantum, ma regalerà 430 milioni
tutti gli anni ai banchieri soci. Due conti e si capisce che in poco
più di 3 anni questi andranno in pari e poi ci guadagneranno sulla
nostra pelle.
2) Il caso Bankitalia illustra bene la visione che i nostri
governanti hanno del "popolo sovrano". *Hanno artificialmente messo
nel pacchetto l'abolizione della seconda rata dell'Imu sulla prima
casa per poter sputtanare chiunque avesse detto qualcosa contro il
regalo ai banchieri*. Infatti, mediaticamente si parla di "decreto
Imu-Bankitalia" e quindi chi non vuole regalare annualmente 430
milioni di nostri soldi ai banchieri, a partire dal 2017, è per
definizione colpevole di voler far pagare la seconda rata Imu agli
Italiani.
3) Il decreto Bankitalia agisce nel solito modo antidemocratico con
cui procede l'Unione Europea e l'Eurozona. I*l nuovo assetto di
Bankitalia rende infatti più difficile un'eventuale uscita dalla zona
Euro. Lasciamo perdere se la riteniamo una buona o una cattiva idea*.
Si tratta di una questione relativa alla democrazia, perché vengono
blindate scelte che con la democrazia non hanno mai avuto nulla a che
vedere (in calce riporto una lunga serie di ammissioni dei "padri
dell'Europa").
4) Il caso Bankitalia apre la seria questione se *una parte delle
nostre riserve nazionali finirà in mano agli speculatori
internazionali* (che per adesso dovrebbero essere solo europei). Un
problema non da poco: le nostre riserve auree sono le terze al mondo
e, per l'appunto, sono nostre, cioè le abbiamo pagate io, voi, i miei
genitori, i vostri genitori, i nostri nonni e le nostre nonne.
5) Infine, *il caso Bankitalia è la riprova che avevo ragione di
diffidare fin da subito della Fata Turchina della sinistra, Laura
Boldrini*. Mi dispiace per gli amici e le amiche che ci avevano
creduto. Sarebbe bastato mettere a confronto il suo tanto osannato
discorso d'insediamento con le ambiguità da funzionaria Onu riguardo
le aggressioni Usa-Nato per capire che *eravamo di nuovo di fronte a
uno specchietto "umanitario" per le allodole*, una Fata Turchina ma
con un naso da Pinocchio.
L'onorevole Boldrini l'altro giorno si è comportata nel modo meno
democratico che le fosse consentito. Anzi, è addirittura dubbio che
le fosse davvero consentito, perché *la cosiddetta "ghigliottina" non
è una norma, bensì un'ipotesi di norma che era venuta in mente a
Luciano Violante (altro esempio di guerra batteriologica nella
sinistra) e la Boldrini l'altro giorno l'ha applicata per la prima
volta*. E per far che? Un regalo ai banchieri, agli speculatori, agli
oligarchi europei eccetera, eccetera.
*Piccola antologia di "democrazia europea"*1) *Jean Claude Juncker*
(ex presidente dell'Eurogruppo), 21 dicembre 1999 su /Der Spiegel/:
«Prendiamo una decisione, poi la mettiamo sul tavolo e aspettiamo un
po' per vedere cosa succede. Se non provoca proteste né rivolte,
perché la maggior parte della gente non capisce niente di cosa è
stato deciso, andiamo avanti passo dopo passo fino al punto di non
ritorno».
2) *Giuliano Amato*, /EuObserver/ del 12 luglio 2007:
« hanno deciso che il documento
avrebbe dovuto essere illeggibile. Se fosse stato comprensibile,
ci sarebbero state ragioni per sottoporlo a referendum, perché
avrebbe significato che c'era qualcosa di nuovo. I primi ministri non
produrranno niente direttamente perché si sentono più al sicuro con
la cosa illeggibile. Essi possono presentarla meglio, in modo da
evitare pericolosi referendum».
3) *Tommaso Padoa Schioppa* su /Commenataire/ n. 27, autunno 1999:
«La costruzione europea è una rivoluzione, anche se i rivoluzionari
non sono dei cospiratori pallidi e magri, ma degli impiegati, dei
funzionari, dei banchieri e dei professori. L'Europa non nasce
da un movimento democratico. Tra il polo del consenso popolare e
quello della leadership di alcuni governanti, l'Europa è nata
seguendo un metodo che potremmo definire con il termine di dispotismo
illuminato».
4) *Helmuth Kohl*, al /Telegraph/ del 9 aprile 2013.
«Sapevo che non avrei mai potuto vincere un referendum in Germania.
Avremmo perso il referendum sull'introduzione dell'Euro. Questo è
abbastanza chiaro. Avrei perso sette a tre. Nel caso dell'Euro
sono stato come un dittatore».
5) *Jacques Attali* (uno dei padri fondatori europei), 24 gennaio
2011, all'Università partecipativa:
«Abbiamo minuziosamente "dimenticato" di includere l'articolo per
uscire da Maastricht. In primo luogo, tutti coloro, e io ho il
privilegio di averne fatto parte, che hanno partecipato alla stesura
delle prime bozze del Trattato di Maastricht, hanno ...o meglio ci
siamo incoraggiati a fare in modo che uscirne ...sia impossibile.
Abbiamo attentamente "dimenticato" di scrivere l'articolo che permetta
di uscirne. Non è stato molto democratico, naturalmente, ma è stata
un'ottima garanzia per rendere le cose più difficili, per
costringerci ad andare avanti».
6) *Romano Prodi* sul /Financial Times/, del 4 dicembre 2001:
«Sono sicuro che l'Euro ci costringerà a introdurre un nuovo
insieme di strumenti di politica economica. Proporli adesso è
politicamente impossibile. Ma un bel giorno ci sarà una crisi (ah, lo
sapeva che l'Euro avrebbe generato una crisi!) e si creeranno i nuovi
strumenti».
7) *Mario Monti*, 22 febbraio 2011, al convegno /Finanza:
comportamenti, regole istituzioni/, LUISS:
«Non dobbiamo sorprenderci che l'Europa abbia bisogno di crisi,
crisi gravi, per fare passi avanti. I passi avanti dell'Europa sono
per definizione cessioni di parti delle sovranità nazionali a un
livello comunitario. È chiaro che il potere politico ma anche il
senso di appartenenza dei cittadini a una collettività nazionale
possono essere pronti a queste cessioni solo quando il costo politico
e psicologico del non farle diventa superiore al costo del farle
perché c'è una crisi in atto visibile, conclamata».
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Quindi l'Europa *per fare passi avanti ha bisogno di devastare la
società, avvilire la cultura, generare disoccupazione di massa*, far
suicidare imprenditori e lavoratori, gettare nello sconforto e nella
disperazione milioni di giovani e produrre miseria.
Notevole ammissione, ma ce n'eravamo già accorti.
/(1 febbraio 2014)/