di Maria Lucia Fattorelli. Fonte: asudnet
Questo è il testo di riferimento della relazione presentata dall’autrice al Seminario sull’audit del debito organizzato a Liegi il 12 e13 dicembre scorso dal CADTM, il Comitato per l’annullamento del debito del terzo mondo (www.cadtm.org). Il testo è stato tradotto da Aldo Zanchetta per la Campagna del congelamento del debito ed è disponibile anche sul sito della campagna: http://cnms.it/campagna_congelamento_debito.
Maria Lucia Fattorelli è coordinatrice dal 2001 dell’Audit cittadino del Brasile (www.divida-auditoriacidada.org.br); ha fatto parte della Commissione per l’Audit sul debito dell’Ecuador (2007-2008) ed è stata consigliera tecnica della Commissione di inchiesta parlamentare sul debito pubblico (2009-2010). Essa ringrazia Rodrigo Ávila, João Gabriel Pimentel Lopes e Laura Carneiro de Mello Senza per la loro collaborazione a questo articolo.
La recente crisi del debito negli Stati Uniti e le nuove informazioni sugli attuali problemi economici dei paesi europei rivelano il modo in cui il debito pubblico è stato utilizzato a beneficio del settore bancario e finanziario.
E’ necessario innanzi tutto sottolineare che il debito pubblico non è in sé un fatto negativo. Infatti dovrebbe trattarsi di un importante strumento di finanziamento delle politiche pubbliche, una delle ragioni per le quali gli Stati sono autorizzati a contrarre dei debiti, evidentemente sotto certi limiti e condizioni. I prestiti devono consentire di ottenere dei fondi che, sommati alle altre entrate fiscali, consentono al governo di svolgere il proprio ruolo soddisfacendo i bisogni di base della popolazione. Tuttavia molti studi, audit e inchieste hanno già rivelato che invece di contribuire al progresso delle politiche pubbliche, certe somme significative registrate come debito pubblico non corrispondono a denaro ottenuto mediante prestiti. Inoltre una gran parte del debito sovrano viene utilizzato per pagare interessi e ammortamenti di debiti precedenti la cui contropartita non è nota.
Si può identificare facilmente il problema principale: lo strumento del debito pubblico si trasforma in un mezzo di distrazione di risorse pubbliche. La mancanza di trasparenza in questi processi e la grande quantità di privilegi –sia a livello giuridico che finanziario, con numerose ramificazioni- consente di affermare che questo modello funziona come un “sistema debito” a beneficio di un settore ristretto dei mercati finanziari.
Il “sistema debito” è un affare molto redditizio. Il sistema finanziario privato è un complesso di attori depositari di una serie di privilegi giuridici, politici, finanziari e economici. Questi attori sono grandi imprese con alla loro testa grandi banche e potenti agenzie di rating.
Negli Stati uniti questo sistema si è recentemente mobilitato per salvare le banche dall’imminente rischio di fallimento. La dimensione di questo piano di salvataggio è stata rivelata il 21 luglio scorso dal senatore Bernie Sander[1] che ha presentato i risultati di un audit realizzato dal Government Accountability Office[2] (commissione di inchiesta del Congresso incaricata dell’esame della contabilità pubblica). Questo rapporto dimostra che la Federal Riserve (FED) fra il dicembre 2007 e il giugno 2010 ha speso circa 16.000 miliardi di dollari per i piani di salvataggio, ammontare trasferito direttamente (e segretamente ndt) alle banche e alle grandi imprese applicando un tasso di interesse vicino allo zero
Le rivelazioni di questo rapporto di audit governativo forniscono sicuramente uno degli esempi più rimarchevoli dei privilegi del settore finanziario la cui crisi ha costituito il primo passo dell’attuale crisi del debito sovrano non solo negli Stati uniti ma anche in Europa. Queste somme erogate dalla FED superano il totale del debito pubblico statunitense (stimato attualmente in 14.500 miliardi di dollari) e del prodotto nazionale lordo (14.300 miliardi di dollari nel 2010).
L’audit di questa operazione deve proseguire perchè mostra chiaramente come immensi debiti privati vengono trasformati in debiti pubblici. I principali beneficiari di queste erogazioni della FED sono, secondo il rapporto:
Questo è il testo di riferimento della relazione presentata dall’autrice al Seminario sull’audit del debito organizzato a Liegi il 12 e13 dicembre scorso dal CADTM, il Comitato per l’annullamento del debito del terzo mondo (www.cadtm.org). Il testo è stato tradotto da Aldo Zanchetta per la Campagna del congelamento del debito ed è disponibile anche sul sito della campagna: http://cnms.it/campagna_congelamento_debito.
Maria Lucia Fattorelli è coordinatrice dal 2001 dell’Audit cittadino del Brasile (www.divida-auditoriacidada.org.br); ha fatto parte della Commissione per l’Audit sul debito dell’Ecuador (2007-2008) ed è stata consigliera tecnica della Commissione di inchiesta parlamentare sul debito pubblico (2009-2010). Essa ringrazia Rodrigo Ávila, João Gabriel Pimentel Lopes e Laura Carneiro de Mello Senza per la loro collaborazione a questo articolo.
La recente crisi del debito negli Stati Uniti e le nuove informazioni sugli attuali problemi economici dei paesi europei rivelano il modo in cui il debito pubblico è stato utilizzato a beneficio del settore bancario e finanziario.
E’ necessario innanzi tutto sottolineare che il debito pubblico non è in sé un fatto negativo. Infatti dovrebbe trattarsi di un importante strumento di finanziamento delle politiche pubbliche, una delle ragioni per le quali gli Stati sono autorizzati a contrarre dei debiti, evidentemente sotto certi limiti e condizioni. I prestiti devono consentire di ottenere dei fondi che, sommati alle altre entrate fiscali, consentono al governo di svolgere il proprio ruolo soddisfacendo i bisogni di base della popolazione. Tuttavia molti studi, audit e inchieste hanno già rivelato che invece di contribuire al progresso delle politiche pubbliche, certe somme significative registrate come debito pubblico non corrispondono a denaro ottenuto mediante prestiti. Inoltre una gran parte del debito sovrano viene utilizzato per pagare interessi e ammortamenti di debiti precedenti la cui contropartita non è nota.
Si può identificare facilmente il problema principale: lo strumento del debito pubblico si trasforma in un mezzo di distrazione di risorse pubbliche. La mancanza di trasparenza in questi processi e la grande quantità di privilegi –sia a livello giuridico che finanziario, con numerose ramificazioni- consente di affermare che questo modello funziona come un “sistema debito” a beneficio di un settore ristretto dei mercati finanziari.
Il “sistema debito” è un affare molto redditizio. Il sistema finanziario privato è un complesso di attori depositari di una serie di privilegi giuridici, politici, finanziari e economici. Questi attori sono grandi imprese con alla loro testa grandi banche e potenti agenzie di rating.
Negli Stati uniti questo sistema si è recentemente mobilitato per salvare le banche dall’imminente rischio di fallimento. La dimensione di questo piano di salvataggio è stata rivelata il 21 luglio scorso dal senatore Bernie Sander[1] che ha presentato i risultati di un audit realizzato dal Government Accountability Office[2] (commissione di inchiesta del Congresso incaricata dell’esame della contabilità pubblica). Questo rapporto dimostra che la Federal Riserve (FED) fra il dicembre 2007 e il giugno 2010 ha speso circa 16.000 miliardi di dollari per i piani di salvataggio, ammontare trasferito direttamente (e segretamente ndt) alle banche e alle grandi imprese applicando un tasso di interesse vicino allo zero
Le rivelazioni di questo rapporto di audit governativo forniscono sicuramente uno degli esempi più rimarchevoli dei privilegi del settore finanziario la cui crisi ha costituito il primo passo dell’attuale crisi del debito sovrano non solo negli Stati uniti ma anche in Europa. Queste somme erogate dalla FED superano il totale del debito pubblico statunitense (stimato attualmente in 14.500 miliardi di dollari) e del prodotto nazionale lordo (14.300 miliardi di dollari nel 2010).
L’audit di questa operazione deve proseguire perchè mostra chiaramente come immensi debiti privati vengono trasformati in debiti pubblici. I principali beneficiari di queste erogazioni della FED sono, secondo il rapporto: