Ο παγκοσμοποιημένος καπιταλισμός βλάπτει σοβαρά την υγεία σας.
Il capitalismo globalizzato nuoce gravemente alla salute....
.... e puo' indurre, nei soggetti piu' deboli, alterazioni della vista e dell'udito, con tendenza all'apatia e la graduale perdita di coscienza ...

(di classe) :-))

Francobolllo

Francobollo.
Sarà un caso, ma adesso che si respira nuovamente aria fetida di destra smoderata e becera la polizia torna a picchiare la gente onesta.


Europa, SVEGLIA !!

Europa, SVEGLIA !!

sabato 18 settembre 2010


La Cina è verde, o almeno ci prova.


di Gabriele Battaglia - Fonte PeaceReporter

Mentre gli Usa tirano il freno a mano, il Dragone inserisce lo scambio dei crediti carbonio nel prossimo piano quinquennale
Quest'estate, proprio mentre gli Usa rinunciavano a varare entro il 2010 un progetto di legge sull'abbattimento di emissioni di Co2, la Cina discuteva di come inserire nel prossimo piano quinquennale (2011-2015, è il dodicesimo) un sistema "cap-and-trade", cioè un programma di scambio dei crediti carbonio.Il piano quinquennale è lo strumento con cui il Dragone delinea le strategie fondamentali della propria crescita economica.

giovedì 16 settembre 2010

Contro l’apertura indiscriminata dei mercati


di emiliano Brancaccio

Fonte Liberazione del 9 settembre 2010
La globalizzazione dei mercati abbatte la forza rivendicativa, politica e sindacale, dei lavoratori. Numerosi studi del Fondo Monetario Internazionale, dell’Ocse, della Commissione Europea, segnalano da tempo l’esistenza di una correlazione statistica tra l’apertura di un paese ai movimenti internazionali di capitali, di merci e in parte anche di persone, e il corrispondente declino degli indici di protezione dei lavoratori, della quota salari sul reddito nazionale e dei livelli di protezione sociale.

I dati segnalano che la globalizzazione dei mercati indebolisce i lavoratori in tutte le fasi del ciclo capitalistico, sia nel boom che nella recessione. Tuttavia, quando si attraversa una crisi, la piena apertura dei mercati può condurre a una vera e propria capitolazione delle rappresentanze del lavoro, e a un conseguente, precipitoso declino delle tutele normative e sindacali e della quota di prodotto sociale destinato ai lavoratori.

Aspirava a una vita normale.

27 anni, 110 e lode, dottorato in filosofia del linguaggio. Aspirava a una vita normale. Per non pesare sulla famiglia faceva il bagnino al circolo nautico di Palermo, 20 euro al giorno. Ma ha capito che era inutile sperare e ha scelto di andarsene

un giovane filosofo si uccide quando capisce che la societa dei raccomandati gli neghera per sempre l'insegnamento.
16-09-2010 di Pietro Ancona - Fonte: Domani

Qualche giorno dopo la contestazione dei ragazzi di Torino - con fumogeno a Raffaele Bonanni, leader della Cisl e tra gli estensori della "legge trenta", che traduce in norme l'orribile armamentario di Biagi per ridurre in schiavitu le nuove generazioni di lavoratori - un bravo giovane palermitano ha deciso di uccidersi lanciandosi dal balcone della facolta di lettere.
Si chiamava Norman. Aveva tanto sperato di essere assunto dall'universita. Era dottorando in filosofia del linguaggio. Si era laureato con 110 e lode.

Ecco come stanno svuotando la Costituzione.

di Marco Travaglio - 16 settembre 2010
Fonte Antimafiaduemila
Federalismo, legge elettorale, norme ad personam questione morale, sistema fiscale: parla Gustavo Zagrebelsky, presidente emerito della Consulta
La prima domanda che viene da fare a un ex presidente della Corte costituzionale che si ostina a difendere la Costituzione è: qual è lo stato di salute della Carta oggi?
L’impressione è che molti temano che la Costituzione venga cambiata, sconvolta, modificata, ma che il peggio sia già avvenuto, che la Costituzione sia già stata cambiata senza nemmeno toccarla, svuotata dall’interno lasciando soltanto la corteccia. Infatti si dà per scontato che, su quella scritta, prevalga una non meglio precisata “Costituzione materiale”…

Italia: quinto esportatore di armi, contratti record col Sud del mondo


15/09/2010 Fonte: Unimondo

DI GIORGIO BERETTA (UNIMONDO.ORG)
L’Italia si è attestata anche nel 2009 tra i cinque maggiori fornitori internazionali di armamenti convenzionali e le sue esportazioni sono state dirette principalmente ai Paesi in via di sviluppo.

Lo si apprende dal rapporto “Conventional Arms Transfers to Developing Nations 2002-2009” redatto da Richard F. Grimmett che è stato consegnato venerdì scorso al Congresso degli Stati Uniti d'America. I contratti siglati dalle ditte italiane ammontano infatti nel 2009 – secondo il rapporto – a 2,7 miliardi di dollari, dei quali ben 2,4 miliardi (cioè quasi il 90%) sono stati stipulatii con nazioni in via di sviluppo: una cifra, quest’ultima, mai raggiunta negli ultimi otto anni che il rapporto prende in esame a dimostrazione del fatto che le esportazioni italiane di armamenti sono sempre più rivolte verso i paesi del Sud del mondo.

Se l'impresa "trasloca", deve restituire i contributi pubblici


15/09/2010 Fonte: Liberazione 15 settembre 2010

Damiano Stufara*

In Umbria in questi giorni abbiamo presentato un disegno di legge che non è una proposta neutrale. Al contrario, si basa su una presa di posizione ben precisa, propria del nostro partito, che fa chiarezza su un punto fondamentale: i miliardi di euro che ogni anno vengono erogati in varie modalità alle imprese dalle istituzioni pubbliche devono servire a garantire gli interessi della collettività, non quelli del capitale.

mercoledì 15 settembre 2010

Obbiettivi del millenio, la "pagella" di ActionAid.



Ultimi posti della classifica della lotta alla fame Burundi, Lesotho, Repubblica Democratica del Congo e Sierra Leone. Nella Repubblica Democratica del Congo il 76% della popolazione soffre la fame
ROMA – ActionAid ha preparato una classifica relativa all’impegno profuso nel raggiungimento del primo obiettivo del Millennio (sradicare la povertà ed eliminare la fame), analizzando le politiche intraprese da 28 paesi in via di sviluppo e dai 22 paesi Ocse. In particolare, dall’analisi dei 28 Pvs, emerge una grande frattura tra Stati che si stanno lentamente avvicinando all’Obiettivo e quelli che ne sono ancora distanti o, addirittura, stanno peggiorando su uno o entrambi i target.

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