Ο παγκοσμοποιημένος καπιταλισμός βλάπτει σοβαρά την υγεία σας.
Il capitalismo globalizzato nuoce gravemente alla salute....
.... e puo' indurre, nei soggetti piu' deboli, alterazioni della vista e dell'udito, con tendenza all'apatia e la graduale perdita di coscienza ...

(di classe) :-))

Francobolllo

Francobollo.
Sarà un caso, ma adesso che si respira nuovamente aria fetida di destra smoderata e becera la polizia torna a picchiare la gente onesta.


Europa, SVEGLIA !!

Europa, SVEGLIA !!

mercoledì 15 settembre 2010

Obbiettivi del millenio, la "pagella" di ActionAid.



Ultimi posti della classifica della lotta alla fame Burundi, Lesotho, Repubblica Democratica del Congo e Sierra Leone. Nella Repubblica Democratica del Congo il 76% della popolazione soffre la fame
ROMA – ActionAid ha preparato una classifica relativa all’impegno profuso nel raggiungimento del primo obiettivo del Millennio (sradicare la povertà ed eliminare la fame), analizzando le politiche intraprese da 28 paesi in via di sviluppo e dai 22 paesi Ocse. In particolare, dall’analisi dei 28 Pvs, emerge una grande frattura tra Stati che si stanno lentamente avvicinando all’Obiettivo e quelli che ne sono ancora distanti o, addirittura, stanno peggiorando su uno o entrambi i target.
Il giudizio tiene conto di alcuni aspetti essenziali per garantire il diritto al cibo: l’impegno sul fronte legislativo, politiche di protezione sociale e investimenti in agricoltura, soprattutto a sostegno dei piccoli produttori. Dall’analisi dei 28 Pvs, emerge una grande frattura tra Stati che si stanno lentamente avvicinando all’Obiettivo e quelli che ne sono ancora distanti o, addirittura, stanno peggiorando su uno o entrambi i target. Le peggiori performances sono quelle di Burundi, Lesotho, Repubblica Democratica del Congo e Sierra Leone, nei quali il problema dell’accesso al cibo si sta aggravando fin dal 1990. Nella RdC gli affamati sono quadruplicati tra 1990 e 2006, raggiungendo il 76% della popolazione. Ma anche nell’India del boom economico e dell’ingegneria informatica, il numero di persone affamate è cresciuto di 40 milioni dal 1990 al 2006 (totale 270 milioni).
A differenza di tali paesi, 12 Stati si stanno avvicinando al traguardo, dimostrando che raggiungerlo è possibile. Brasile, Cina, Ghana, Malawi e Vietnam hanno dato un drastico taglio agli indici di povertà. Il Brasile, ad esempio, ha ridotto il numero di persone che vivevano in condizioni di povertà estrema da 21 milioni del 2003 a 9 milioni nel 2008. Il Ghana ha ridotto i livelli di povertà del 75% tra il 1990 e il 2004 e il Malawi ha diminuito il numero di persone che necessitano aiuti alimentari da 4,5 milioni nel 2004 a meno di 150mila persone nel 2009.
Per quanto riguarda i paesi Ocse, il rapporto di ActionAid giudica il loro impegno a sostenere e non vanificare con scelte di politica commerciale o energetica gli sforzi dei paesi in via di sviluppo per garantire il diritto al cibo. Tra i criteri: i fondi per la cooperazione allo sviluppo, e in particolare il sostegno al settore agricolo, alle politiche sociali, alla piccola agricoltura; e il tipo di politiche energetiche adottate per combattere i cambiamenti climatici. Tra i 22 paesi Ocse, il Lussemburgo occupa la prima posizione, seguito da Finlandia. Stati Uniti e Nuova Zelanda, invece, chiudono la classifica. L’impegno è generalmente calato per tutti i paesi, complice la crisi economica con i tagli alla spesa pubblica che stanno seguendo, ma l’Italia ha registrato le performances peggiori di sempre, passando dallo 0,22% del Pil dedicato alla cooperazione internazionale nel 2008, allo 0,16% dell’anno successivo.

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