A proposito del libro curato da Paolo Cacciari: non dimentichiamo che la nostra storia è un bene comune essenziale. Il manifesto, 3 febbraio 2011
Paolo Cacciari, La società dei beni comuni, Ediesse, pp. 192, Euro 10
Lo spettro di un baratro verso cui stiamo inesorabilmente scivolando sta riaprendo la riflessione sui fondamenti della vita sociale, sul senso dello sviluppo, della crescita e del consumo, sulla «razionalità» del mercato, sugli stili di vita individuali e collettivi, sulla nostra quotidianità.
È questo il succo dell'incontro che si è tenuto recentemente al centro sociale Rivolta di Marghera, attorno ai due grandi protagonisti attuali della scena pubblica e cioè gli operai della Fiom, i ricercatori, gli studenti medi e universitari. In discussione è l'asse del vivere civile imposta al mondo intero dalla oligarchia che domina l'economia e la politica a livello planetario: la guerra di tutti contro tutti, chiamata eufemisticamente competizione mondiale.
È la follia al potere. Quando avremo raggiunto il fondo a cosa ci attaccheremo per risalire?
Non è dal potere che verranno le soluzioni. Perché «non si possono risolvere i problemi con gli stessi schemi di pensiero con cui sono stati creati».