di Giulietto Chiesa - Megachip
In una farsa senza capo né coda i servizi segreti afghani hanno arrestato ieri tre medici dell'ospedale di Emergency, insieme a sei operatori afghani che stavano lavorando a Lashkar-gah, nella provincia di Helmand (là dov'è in corso la più vasta offensiva della Nato e americana dall'inizio del conflitto in Afghanistan).
Solo spioni sprovveduti e prezzolati, al servizio della potenza occupante o dei manutengoli che esercitano - si fa per dire - il potere a Kabul , possono fingere di credere che l'accusa contro gli arrestati abbia una qualche parvenza di verità.
Avrebbero complottato - pensate un pò prima di incazzarvi - per "assassinare" il governatore locale Gulab Mangal.
Ma di questo non vale nemmeno la pena di parlare.
Importa invece parlare di come ha reagito il ministro degli esteri Frattini, di fronte all'arresto di tre cittadini italiani (che egli ha il dovere istituzionale di proteggere).
Due dichiarazioni, una più irresponsabile dell'altra. Eccole: ""I tre arrestati non fanno parte della cooperazione italiana". Come dire ai servi di Karzai: fate pure, non sono dei nostri.
E, infatti Emergency non ha mai fatto parte delle schiere di collaboratori del regime di Kabul, tant'è che non ha mai preso un centesimo dal governo italiano, che quel regime inqualificabile sostiene.
Seconda dichiarazione, se possibile peggiore della prima: "il governo italiano conferma la sua linea di assoluto rigore contro qualsiasi attività di sostegno diretto o indiretto al terrorismo in Afghanitstan, così come altrove". Come dire: questi sono sospetti di sostenere il terrorismo, quindi procedete pure tranquillamente.
Avviso ai naviganti italiani fuori dalle frontiere italiane. Con un ministro come questo, varcata la frontiera, siete in balia di chi vi prende e vi sbatte in galera, a prescindere.
Che la guerra afghana fosse sporca lo sapevamo. Sporca come la coscienza del ministro Frattini.
In una farsa senza capo né coda i servizi segreti afghani hanno arrestato ieri tre medici dell'ospedale di Emergency, insieme a sei operatori afghani che stavano lavorando a Lashkar-gah, nella provincia di Helmand (là dov'è in corso la più vasta offensiva della Nato e americana dall'inizio del conflitto in Afghanistan).
Solo spioni sprovveduti e prezzolati, al servizio della potenza occupante o dei manutengoli che esercitano - si fa per dire - il potere a Kabul , possono fingere di credere che l'accusa contro gli arrestati abbia una qualche parvenza di verità.
Avrebbero complottato - pensate un pò prima di incazzarvi - per "assassinare" il governatore locale Gulab Mangal.
Ma di questo non vale nemmeno la pena di parlare.
Importa invece parlare di come ha reagito il ministro degli esteri Frattini, di fronte all'arresto di tre cittadini italiani (che egli ha il dovere istituzionale di proteggere).
Due dichiarazioni, una più irresponsabile dell'altra. Eccole: ""I tre arrestati non fanno parte della cooperazione italiana". Come dire ai servi di Karzai: fate pure, non sono dei nostri.
E, infatti Emergency non ha mai fatto parte delle schiere di collaboratori del regime di Kabul, tant'è che non ha mai preso un centesimo dal governo italiano, che quel regime inqualificabile sostiene.
Seconda dichiarazione, se possibile peggiore della prima: "il governo italiano conferma la sua linea di assoluto rigore contro qualsiasi attività di sostegno diretto o indiretto al terrorismo in Afghanitstan, così come altrove". Come dire: questi sono sospetti di sostenere il terrorismo, quindi procedete pure tranquillamente.
Avviso ai naviganti italiani fuori dalle frontiere italiane. Con un ministro come questo, varcata la frontiera, siete in balia di chi vi prende e vi sbatte in galera, a prescindere.
Che la guerra afghana fosse sporca lo sapevamo. Sporca come la coscienza del ministro Frattini.
Nessun commento:
Posta un commento