Aleka Papariga, leader del Kke, partito che guida la protesta nelle piazze contro l'austerity, ha detto che «i lavoratori debbono rendersi contro delle cause della crisi e prepararsi per una vera guerra: consapevole, pianificata e organizzata che conduca al rovesciamento del potere».
Secondo la leader del Kke, il terzo partito che alle recenti elezioni amministrative è passato dal 7,5% al 10,5%, l'unica soluzione per la Grecia è «il rifiuto di ripagare il debito» ciò che può fare solo «un governo del popolo e del lavoro».
(ANSAmed) - ATENE, 23 DIC - Il parlamento greco ha approvato questa notte con i soli voti della maggioranza socialista la Finanziaria 2011, che include nuovi tagli per 14,4 miliardi di euro. E il Partito comunista (Kke) ha invitato i lavoratori a «una vera guerra» per «rovesciare il potere» e instaurare «un governo popolare» che conduca il paese fuori dalla crisi «rifiutandosi di ripagare il debito» a Ue-Fmi.
L'assemblea unicamerale ha approvato con 156 voti del Pasok a favore e 142 contro di tutte le opposizioni, il nuovo bilancio che non impone altri tagli diretti a salari e pensioni ma nuove tasse e riduzioni della spesa che potrebbero approfondire la recessione.
Poche ore prima migliaia di persone erano scese in piazza a manifestare durante uno sciopero generale di 3 ore ed uno di 24 ore di tutti i trasporti pubblici.
«Le misure dolorose sono dietro di noi» ha detto il premier Giorgio Papandreou assicurando che la ripresa comincerà già nel 2012 e entro il 2013 il paese si libererà della supervisione internazionale.
Papandreou si è detto più determinato che mai ad andare avanti con il risanamento, per portare il deficit sotto il 3% nel 2014 ed attuare le riforme per trasformare il paese.
«Stiamo per votare il primo bilancio a sovranità limitata» ha dichiarato il leader dell'opposizione di centrodestra (ND) Antoni Samaras, alludendo al prestito e alle condizioni Ue-Fmi.
Aleka Papariga, leader del Kke, partito che guida la protesta nelle piazze contro l'austerity, ha detto che «i lavoratori debbono rendersi contro delle cause della crisi e prepararsi per una vera guerra: consapevole, pianificata e organizzata che conduca al rovesciamento del potere».
Secondo la leader del Kke, il terzo partito che alle recenti elezioni amministrative è passato dal 7,5% al 10,5%, l'unica soluzione per la Grecia è «il rifiuto di ripagare il debito» ciò che può fare solo «un governo del popolo e del lavoro».
(ANSAmed)
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