di Pino Cabras – Megachip.
Raiperunanotte, la trasmissione-manifestazione condotta da Michele Santoro contro il blocco dell'informazione televisiva, va registrata già ora come un evento importante nella storia dei media. Le luci e il ritmo apparivano in perfetta continuità con il tipico format di Santoro. Ma c'era qualcosa di più. Si avvertiva la scioltezza di chi non ha più il fiato sul collo dei volenterosi schiavi di Berlusconi. Quel fiato, se ancora ci fosse, non avrebbe più una legittimazione in grado di farlo soffiare come un tempo.
E poi c'è una novità ancora più importante. Questa è la prima trasmissione multi-piattaforma nella storia della Tv italiana, il primo esperimento in grado di raggiungere dimensioni di massa e capace di rompere il limite tecnologico del broadcasting televisivo tradizionale. Si è dimostrato tecnicamente fattibile, nonché sorretto da una risposta politica di massa tempestiva. La gente che ha dato vita all'esperimento di questa Tv mutante ci sarà ancora per altre battaglie sull'informazione.
A suo tempo noi di Megachip avevamo buttato il cuore oltre l'ostacolo nel tentativo di creare un format televisivo paragonabile, Pandora. Eravamo troppo pochi, e il modello di sostenibilità economica era troppo embrionale. Fatta la tara autocritica ai nostri limiti, possiamo dire però che avevamo individuato la questione centrale, ignorata per anni da chi avrebbe dovuto contrapporsi al padrone delle Tv che si faceva padrone del Paese. La questione era: provarci. Provare a creare uno spazio autonomo, trovare le risorse, rompere il tabù, e farlo nel luogo che domina ancora la comunicazione e la formazione dell'agenda politica, la televisione.
I saperi e le volontà ci sono. E possono essere di massa. Molti cittadini stavolta hanno fatto come gli aquilani. Hanno preso le carriole, ma prima di andare a rimuovere anche un solo detrito, hanno dedicato il passo numero uno a violare la zona proibita, e – per dirla come Santoro, con un giuramento - «a farla fuori dal vaso». Ancora un vaso, come Pandora. La Tv mutante uscita dall'esperimento non tornerà più dentro il vaso.
La passione politica è in questa capacità di mobilitazione dal basso, per anni mortificata. Che è anche uno sporcarsi le mani, necessario, non delegabile. Funziona se un pezzo di classe dirigente capisce che la comunicazione televisiva è importantissima per reggere l'urto e salvare la nostra Costituzione, rimuovere in modo più sistematico le macerie della Casta, e comprendere come costruire la nuova città. Il lavoro è lungo, ma i mezzi sono usciti fuori.
Raiperunanotte, la trasmissione-manifestazione condotta da Michele Santoro contro il blocco dell'informazione televisiva, va registrata già ora come un evento importante nella storia dei media. Le luci e il ritmo apparivano in perfetta continuità con il tipico format di Santoro. Ma c'era qualcosa di più. Si avvertiva la scioltezza di chi non ha più il fiato sul collo dei volenterosi schiavi di Berlusconi. Quel fiato, se ancora ci fosse, non avrebbe più una legittimazione in grado di farlo soffiare come un tempo.
E poi c'è una novità ancora più importante. Questa è la prima trasmissione multi-piattaforma nella storia della Tv italiana, il primo esperimento in grado di raggiungere dimensioni di massa e capace di rompere il limite tecnologico del broadcasting televisivo tradizionale. Si è dimostrato tecnicamente fattibile, nonché sorretto da una risposta politica di massa tempestiva. La gente che ha dato vita all'esperimento di questa Tv mutante ci sarà ancora per altre battaglie sull'informazione.
A suo tempo noi di Megachip avevamo buttato il cuore oltre l'ostacolo nel tentativo di creare un format televisivo paragonabile, Pandora. Eravamo troppo pochi, e il modello di sostenibilità economica era troppo embrionale. Fatta la tara autocritica ai nostri limiti, possiamo dire però che avevamo individuato la questione centrale, ignorata per anni da chi avrebbe dovuto contrapporsi al padrone delle Tv che si faceva padrone del Paese. La questione era: provarci. Provare a creare uno spazio autonomo, trovare le risorse, rompere il tabù, e farlo nel luogo che domina ancora la comunicazione e la formazione dell'agenda politica, la televisione.
I saperi e le volontà ci sono. E possono essere di massa. Molti cittadini stavolta hanno fatto come gli aquilani. Hanno preso le carriole, ma prima di andare a rimuovere anche un solo detrito, hanno dedicato il passo numero uno a violare la zona proibita, e – per dirla come Santoro, con un giuramento - «a farla fuori dal vaso». Ancora un vaso, come Pandora. La Tv mutante uscita dall'esperimento non tornerà più dentro il vaso.
La passione politica è in questa capacità di mobilitazione dal basso, per anni mortificata. Che è anche uno sporcarsi le mani, necessario, non delegabile. Funziona se un pezzo di classe dirigente capisce che la comunicazione televisiva è importantissima per reggere l'urto e salvare la nostra Costituzione, rimuovere in modo più sistematico le macerie della Casta, e comprendere come costruire la nuova città. Il lavoro è lungo, ma i mezzi sono usciti fuori.
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