13/07/2010 Fonte: rassegna
“Dopo Pomigliano, la Fiat ha scelto la strada dello scontro frontale sui diritti procedendo a sospensioni e licenziamenti di delegati e lavoratori iscritti alla Fiom”. E' quanto si legge in un comunicato diffuso oggi (13 luglio) dalla Fiom. “Questa mattina - spiega il sindacato - ad un giovane impiegato delegato sindacale a Mirafiori è stata recapitata una lettera di licenziamento con la motivazione della rottura del rapporto di fiducia. Inoltre, a Melfi l’azienda rifiuta di ritirare il provvedimento di sospensione a due delegati sindacali e ad un lavoratore, con la minaccia di passare nelle prossime ore al loro licenziamento”.“La Fiat considera inaccettabile che i delegati possano informare i lavoratori e contestino con lo sciopero gli aumenti dei carichi di lavoro - a Melfi in contemporanea al ricorso alla cassa integrazione - al di fuori delle regole e degli accordi sindacali in vigore. Se qualcuno avesse ancora dubbi, Pomigliano non è un caso isolato. E’ una precisa scelta della Fiat che pensa di usare la crisi per imporre in tutti gli stabilimenti del gruppo una logica autoritaria e antisindacale nella gestione della produzione e delle fabbriche, cancellando non solo il contratto nazionale, ma soprattutto il diritto delle lavoratrici e dei lavoratori a contrattare collettivamente la loro condizione lavorativa”.“Inoltre la Fiat pensa di tagliare ulteriormente il salario dei lavoratori, già falcidiato dalla ricorso alla cassa integrazione, rendendo incerta l’erogazione del saldo del premio di risultato, che in ogni caso sarà inferiore a quanto corrisposto nel 2008 e nel 2009. Di fronte a tali gravi e inaccettabili comportamenti della Fiat, la Fiom Cgil ricorrerà a tutti gli strumenti giuridici di tutela dei diritti dei delegati e dei lavoratori e proclama 4 ore di sciopero generale nel gruppo Fiat per venerdì 16 luglio 2010. Chiediamo alla Fiat di ritirare i licenziamenti ed i provvedimenti di sospensione e di rispettare gli accordi aziendali in vigore nel gruppo stipulati unitariamente per la tutela del salario ed il controllo sulla organizzazione del lavoro”.
“Dopo Pomigliano, la Fiat ha scelto la strada dello scontro frontale sui diritti procedendo a sospensioni e licenziamenti di delegati e lavoratori iscritti alla Fiom”. E' quanto si legge in un comunicato diffuso oggi (13 luglio) dalla Fiom. “Questa mattina - spiega il sindacato - ad un giovane impiegato delegato sindacale a Mirafiori è stata recapitata una lettera di licenziamento con la motivazione della rottura del rapporto di fiducia. Inoltre, a Melfi l’azienda rifiuta di ritirare il provvedimento di sospensione a due delegati sindacali e ad un lavoratore, con la minaccia di passare nelle prossime ore al loro licenziamento”.“La Fiat considera inaccettabile che i delegati possano informare i lavoratori e contestino con lo sciopero gli aumenti dei carichi di lavoro - a Melfi in contemporanea al ricorso alla cassa integrazione - al di fuori delle regole e degli accordi sindacali in vigore. Se qualcuno avesse ancora dubbi, Pomigliano non è un caso isolato. E’ una precisa scelta della Fiat che pensa di usare la crisi per imporre in tutti gli stabilimenti del gruppo una logica autoritaria e antisindacale nella gestione della produzione e delle fabbriche, cancellando non solo il contratto nazionale, ma soprattutto il diritto delle lavoratrici e dei lavoratori a contrattare collettivamente la loro condizione lavorativa”.“Inoltre la Fiat pensa di tagliare ulteriormente il salario dei lavoratori, già falcidiato dalla ricorso alla cassa integrazione, rendendo incerta l’erogazione del saldo del premio di risultato, che in ogni caso sarà inferiore a quanto corrisposto nel 2008 e nel 2009. Di fronte a tali gravi e inaccettabili comportamenti della Fiat, la Fiom Cgil ricorrerà a tutti gli strumenti giuridici di tutela dei diritti dei delegati e dei lavoratori e proclama 4 ore di sciopero generale nel gruppo Fiat per venerdì 16 luglio 2010. Chiediamo alla Fiat di ritirare i licenziamenti ed i provvedimenti di sospensione e di rispettare gli accordi aziendali in vigore nel gruppo stipulati unitariamente per la tutela del salario ed il controllo sulla organizzazione del lavoro”.
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