Fonte: Partigiana
La crisi economica globale ha catapultato nella povertà e nella disoccupazione oltre 100 milioni di persone, e sta mettendo in serio pericolo il progresso su tutto ciò che ci sta a cuore, inclusa la lotta al cambiamento climatico. Questa settimana, però, potremmo capovolgere la distruzione economica in corso.
In questi giorni Nicolas Sarkozy, neoPresidente del G20, il gruppo dei paesi più ricchi del mondo, sta decidendo l'agenda globale. Alcuni fra i più importanti economisti hanno chiesto al G20 di lanciare un piano coordinato d'investimento globale che potrebbe salvare milioni di persone dalla povertà estrema. Ma i governi stanno facendo l'esatto opposto: agiscono individualmente, fanno tagli drastici, e si attribuiscono la colpa della recessione a vicenda.
Il Presidente Sarkozy spesso coglie le opportunità offerte da azioni di grande popolarità: un appello di enorme portata questa settimana può convincerlo ad agire. L'ex Primo ministro britannico Gordon Brown si è rivolto urgentemente ad Avaaz per chiederci di agire: clicca sotto per guardare il suo appello, inoltra questa e-mail e firma la petizione per un piano di Lavoro e Giustizia che sarà personalmente consegnato a Sarkozy non appena raggiungeremo le 500.000 firme:
http://www.avaaz.org/it/global_economy_gb_video_2/?vl
La recessione globale ha già ridotto 34 milioni di persone senza lavoro e costretto altre 60 milioni alla povertà. I governi in tutto il mondo, però, stanno portando avanti politiche protezionistiche, decisamente sbagliate, ignorando così gli impegni presi contro il cambiamento climatico e tagliando i servizi pubblici e gli aiuti ai paesi in via di sviluppo. Piani che distruggono il nostro tessuto sociale.
Questa è una storia che conosciamo bene: negli anni Trenta, durante la Grande Depressione, i governi tagliarono i servizi e riequilibrarono i conti per "rassicurare i mercati". Ma questo risultò controproducente: i tagli marginalizzarono ancor di più i cittadini dall'economia, peggiorando terribilmente la crisi economica. E' precisamente quando i mercati vanno verso il fallimento che i governi devono intervenire.
Abbiamo già perso molto tempo, ma possiamo ancora farcela. Gli economisti che hanno indotto la bolla speculativa stanno lasciando il posto a nuovi pensatori, Fondo monetario internazionale incluso, che sta finalmente mettendo in discussione la sua passata insistenza nei confronti dei paesi in crisi a tagliare i loro budget. Brown e altre figure di primo piano si stanno dando da fare per incoraggiare gli altri leader a sostenere questo piano globale. Ma sono proprio loro a sostenere che solo un movimento di massa può far sì che questo succeda. Alziamo le nostri voci ora per chiedere una presa di decisione forte per la creazione di posti di lavoro e la protezione dei cittadini dalla povertà:
http://www.avaaz.org/it/global_economy_gb_video_2/?vl
Le sfide in ballo sono enormi. Quando la disgregazione economica fa chiudere i paesi in loro stessi, questi abbandonano la cooperazione su questioni come il cambiamento climatico e il disarmo nucleare. Si danno la colpa a vicenda e la danno persino a gruppi di loro cittadini: spianando la strada verso le guerre o, come negli anni Trenta, peggio. Ma la cooperazione può costruire un successo dietro l'altro: nel momento in cui capiamo che i nostri destini sono legati l'uno all'altro, una ripresa in comune può tracciare il sentiero verso il mondo in cui crediamo. Cogliamo il momento per lanciare un grido per una visione più ampia: un'economia che ci possa trasportare verso un futuro per cui valga la pena di battersi.
Con speranza,
Ben, Stephanie, Ricken, Alex, Paula, Maria Paz, Alice e il resto del team di Avaaz
P.S. Vincere la ripresa economica globale richiederà del tempo. Ma ora che il G20 sta decidendo le sue priorità è un momento cruciale per cercare di fare la differenza. Unisciti alla chiamata per un recupero globale dei posti di lavoro qui sotto:
http://www.avaaz.org/it/global_economy_gb_video_2/?vl
La crisi economica globale ha catapultato nella povertà e nella disoccupazione oltre 100 milioni di persone, e sta mettendo in serio pericolo il progresso su tutto ciò che ci sta a cuore, inclusa la lotta al cambiamento climatico. Questa settimana, però, potremmo capovolgere la distruzione economica in corso.
In questi giorni Nicolas Sarkozy, neoPresidente del G20, il gruppo dei paesi più ricchi del mondo, sta decidendo l'agenda globale. Alcuni fra i più importanti economisti hanno chiesto al G20 di lanciare un piano coordinato d'investimento globale che potrebbe salvare milioni di persone dalla povertà estrema. Ma i governi stanno facendo l'esatto opposto: agiscono individualmente, fanno tagli drastici, e si attribuiscono la colpa della recessione a vicenda.
Il Presidente Sarkozy spesso coglie le opportunità offerte da azioni di grande popolarità: un appello di enorme portata questa settimana può convincerlo ad agire. L'ex Primo ministro britannico Gordon Brown si è rivolto urgentemente ad Avaaz per chiederci di agire: clicca sotto per guardare il suo appello, inoltra questa e-mail e firma la petizione per un piano di Lavoro e Giustizia che sarà personalmente consegnato a Sarkozy non appena raggiungeremo le 500.000 firme:
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La recessione globale ha già ridotto 34 milioni di persone senza lavoro e costretto altre 60 milioni alla povertà. I governi in tutto il mondo, però, stanno portando avanti politiche protezionistiche, decisamente sbagliate, ignorando così gli impegni presi contro il cambiamento climatico e tagliando i servizi pubblici e gli aiuti ai paesi in via di sviluppo. Piani che distruggono il nostro tessuto sociale.
Questa è una storia che conosciamo bene: negli anni Trenta, durante la Grande Depressione, i governi tagliarono i servizi e riequilibrarono i conti per "rassicurare i mercati". Ma questo risultò controproducente: i tagli marginalizzarono ancor di più i cittadini dall'economia, peggiorando terribilmente la crisi economica. E' precisamente quando i mercati vanno verso il fallimento che i governi devono intervenire.
Abbiamo già perso molto tempo, ma possiamo ancora farcela. Gli economisti che hanno indotto la bolla speculativa stanno lasciando il posto a nuovi pensatori, Fondo monetario internazionale incluso, che sta finalmente mettendo in discussione la sua passata insistenza nei confronti dei paesi in crisi a tagliare i loro budget. Brown e altre figure di primo piano si stanno dando da fare per incoraggiare gli altri leader a sostenere questo piano globale. Ma sono proprio loro a sostenere che solo un movimento di massa può far sì che questo succeda. Alziamo le nostri voci ora per chiedere una presa di decisione forte per la creazione di posti di lavoro e la protezione dei cittadini dalla povertà:
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Le sfide in ballo sono enormi. Quando la disgregazione economica fa chiudere i paesi in loro stessi, questi abbandonano la cooperazione su questioni come il cambiamento climatico e il disarmo nucleare. Si danno la colpa a vicenda e la danno persino a gruppi di loro cittadini: spianando la strada verso le guerre o, come negli anni Trenta, peggio. Ma la cooperazione può costruire un successo dietro l'altro: nel momento in cui capiamo che i nostri destini sono legati l'uno all'altro, una ripresa in comune può tracciare il sentiero verso il mondo in cui crediamo. Cogliamo il momento per lanciare un grido per una visione più ampia: un'economia che ci possa trasportare verso un futuro per cui valga la pena di battersi.
Con speranza,
Ben, Stephanie, Ricken, Alex, Paula, Maria Paz, Alice e il resto del team di Avaaz
P.S. Vincere la ripresa economica globale richiederà del tempo. Ma ora che il G20 sta decidendo le sue priorità è un momento cruciale per cercare di fare la differenza. Unisciti alla chiamata per un recupero globale dei posti di lavoro qui sotto:
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