di Marco Rizzo - Fonte: comunistisinistrapopolare
La crisi strutturale del sistema capitalistico produce sempre più contraddizioni anche nel nostro paese. Il diritto ad un lavoro dignitoso è stato ormai definitivamente seppellito da una giungla legislativa che consente solo precarietà senza diritti.
I lavoratori contrattualizzati vedono ridursi drasticamente garanzie e salario in un processo di parificazione al ribasso verso le nuove generazioni, che assaggiano già da tempo la nuova dottrina di regime della Fiat di Marchionne.
La concentrazione di ricchezze prosegue a ritmo ininterrotto nelle mani di una ristretta e spregevole umanità fatta di poteri forti, banche, finanza e grandi gruppi, collegata in parallelo all’impoverimento generalizzato e alla drastica riduzione del tenore di vita di larga parte della popolazione.
La concentrazione di ricchezze prosegue a ritmo ininterrotto nelle mani di una ristretta e spregevole umanità fatta di poteri forti, banche, finanza e grandi gruppi, collegata in parallelo all’impoverimento generalizzato e alla drastica riduzione del tenore di vita di larga parte della popolazione.
E’ chiaro che il cancro di questo sistema riesce a fare la sua parte perché trova connivenze nella concertazione tra politica, sindacalismo giallo e capacità manipolative dei media.
Le potenzialità di lotta e di opposizione a questo stato di cose sono forti e si allargano quotidianamente. Certo manca ancora (e quanto manca!) una progettualità politica e di alternativa di sistema che sappia collegare e rendere più efficaci le lotte contro tutte le ingiustizie. All’orizzonte però cominciano ad intravedersi piccoli segnali di critica totale al sistema.
Le potenzialità di lotta e di opposizione a questo stato di cose sono forti e si allargano quotidianamente. Certo manca ancora (e quanto manca!) una progettualità politica e di alternativa di sistema che sappia collegare e rendere più efficaci le lotte contro tutte le ingiustizie. All’orizzonte però cominciano ad intravedersi piccoli segnali di critica totale al sistema.
Lo abbiamo visto nel No degli operai di Pomigliano tanto quanto nella radicalità della piazza studentesca del 14 Dicembre. Dopo trentanni di lobotomizzazione mediatica e di politica di pseudosinistra asservita al sistema, parliamo di un bimbo in culla che va preservato dai tentativi di criminalizzazione tanto quanto di annacquamento.
Indicare nei poteri forti (e quindi non solo in Berlusconi) il nemico da battere è necessario tanto quanto esser consapevoli del ruolo di “collaborazione” che, a vario titolo di intensità, giocano dei falsi amici del popolo come il Partito Democratico e tutto coloro che lo criticano ma poi vogliono allearvisi, oppure come il sindacalismo confederale (esclusa la Fiom ed una parte minoritaria della CGIl) che in questi giorni gioca la peggiore partita di tradimento nei confronti dei lavoratori italiani.
Operai e studenti, precari ed extracomunitari saranno sempre più il centro dell’attenzione della manipolazione mediatica (dagli incontri con il Presidente Napoletano alle prediche di San Saviano, dalla valorizzazione di tutto quanto è precario, legato all’ingiustizia del mercato, effimero ed eclettico -il Nuovo- alla demonizzazione di tutto ciò che è pubblico, bene comune e lotta per i diritti sociali -il Vecchio-).
Spetta ai comunisti, anche se oggi diversamente collocati, dare rigore e determinazione, analitica e di progetto ad una necessità: quella di ricostruire il Partito Comunista, come soggetto che unifica e dà prospettiva e continuità alla lotta e al protagonismo delle nuove classi subalterne. Niente fretta ma chiarezza. Contro Berlusconi ma alternativi al Partito democratico.
Operai e studenti, precari ed extracomunitari saranno sempre più il centro dell’attenzione della manipolazione mediatica (dagli incontri con il Presidente Napoletano alle prediche di San Saviano, dalla valorizzazione di tutto quanto è precario, legato all’ingiustizia del mercato, effimero ed eclettico -il Nuovo- alla demonizzazione di tutto ciò che è pubblico, bene comune e lotta per i diritti sociali -il Vecchio-).
Spetta ai comunisti, anche se oggi diversamente collocati, dare rigore e determinazione, analitica e di progetto ad una necessità: quella di ricostruire il Partito Comunista, come soggetto che unifica e dà prospettiva e continuità alla lotta e al protagonismo delle nuove classi subalterne. Niente fretta ma chiarezza. Contro Berlusconi ma alternativi al Partito democratico.
Contro la trappola dell’innalzamento del livello di scontro ma depurati dal gandhismo dei nuovi falsi profeti della pseudosinistra mediatica. Contro chi esita a dire con chiarezza che il progetto del PD va battuto, contro chi non dice che la Cisl, la Uil e la maggioranza della CGIL sono il nuovo sindacalismo giallo.
Chiarezza contro chi, anche a sinistra, pensa di ripetere gli stessi errori del recente passato per ricollocarsi nel ceto politico della casta.
Chiarezza dei e tra i comunisti come unica prospettiva per il popolo.
26.12.2010 Marco Rizzo (Comunisti Sinistra Popolare)
Chiarezza dei e tra i comunisti come unica prospettiva per il popolo.
26.12.2010 Marco Rizzo (Comunisti Sinistra Popolare)
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