Scritto da Paul Joseph Watson Venerdì 22 Ottobre 2010 22:02 Fonte Magachip
di Paul Joseph Watson
di Paul Joseph Watson
Il leader terrorista di Al Qa‛ida Anwar Al-Awlaki, americano di nascita, che si incontrò con funzionari del Pentagono mesi dopo l’11 Settembre, non è affatto l’unico fantoccio che la Central Intelligence Agency ha utilizzato negli anni per sovrintendere agli attentati “false flag” in America e in tutto il mondo. Infatti, quasi ogni attacco terroristico importante è stato gestito da un operatore con legami diretti con il “complesso militare-industriale”.
Come abbiamo recentemente riferito, Awlaki, l’uomo che ha collaborato a ideare il fallito attentato dinamitardo del giorno di Natale, la sparatoria di Fort Hood, l’attentato di Times Square, e che ha esaltato le gesta dei presunti attentatori dell’11 Settembre, aveva cenato al Pentagono appena qualche mese dopo l’11/9, come mostrano i documenti in possesso di Fox News.
Awlaki è appena l’ultimo nella lunga lista degli “agenti doppi” di al-Qa‛ida la cui attività dimostra che l’organizzazione terroristica sia poco più che una facciata del Pentagono e della macchina da guerra USA.
Diamo uno sguardo solo a qualcuno, fra le decine di esempi, delle menti terroristiche che lavorano per le agenzie di intelligence.
Emad A. Salem
I federali hanno utilizzato l’informatore dell’FBI Emad A. Salem per eseguire il primo attentato al World Trade Center nel 1993.
Prima dell’atto terroristico, l’FBI ha infiltrato l’informatore Salem all’interno di un gruppo radicale arabo di New York guidato da Ramzi Yousef. Salem era stato incaricato di incoraggiare il gruppo ad eseguire un attentato avente come obiettivo le Torri Gemelle del World Trade Center. Illudendosi che il progetto fosse una semplice operazione civetta, Salem chiese all’FBI la disponibilità di innocui esplosivi inefficaci che lui avrebbe usato per assemblare la bomba da consegnare al gruppo. A quel punto l’FBI escluse Salem dall’operazione e fornì al gruppo del vero esplosivo, fino all’attentato del 26 febbraio, che cagionò la morte di sei persone e il ferimento di più di altre mille. Il fallimento dell’FBI nella prevenzione dell’attentato fu riferito dal «New York Times» nell’ottobre del 1993, così come da CBS News nella clip qui sotto:
swfobject.embedSWF
Come abbiamo recentemente riferito, Awlaki, l’uomo che ha collaborato a ideare il fallito attentato dinamitardo del giorno di Natale, la sparatoria di Fort Hood, l’attentato di Times Square, e che ha esaltato le gesta dei presunti attentatori dell’11 Settembre, aveva cenato al Pentagono appena qualche mese dopo l’11/9, come mostrano i documenti in possesso di Fox News.
Awlaki è appena l’ultimo nella lunga lista degli “agenti doppi” di al-Qa‛ida la cui attività dimostra che l’organizzazione terroristica sia poco più che una facciata del Pentagono e della macchina da guerra USA.
Diamo uno sguardo solo a qualcuno, fra le decine di esempi, delle menti terroristiche che lavorano per le agenzie di intelligence.
Emad A. Salem
I federali hanno utilizzato l’informatore dell’FBI Emad A. Salem per eseguire il primo attentato al World Trade Center nel 1993.
Prima dell’atto terroristico, l’FBI ha infiltrato l’informatore Salem all’interno di un gruppo radicale arabo di New York guidato da Ramzi Yousef. Salem era stato incaricato di incoraggiare il gruppo ad eseguire un attentato avente come obiettivo le Torri Gemelle del World Trade Center. Illudendosi che il progetto fosse una semplice operazione civetta, Salem chiese all’FBI la disponibilità di innocui esplosivi inefficaci che lui avrebbe usato per assemblare la bomba da consegnare al gruppo. A quel punto l’FBI escluse Salem dall’operazione e fornì al gruppo del vero esplosivo, fino all’attentato del 26 febbraio, che cagionò la morte di sei persone e il ferimento di più di altre mille. Il fallimento dell’FBI nella prevenzione dell’attentato fu riferito dal «New York Times» nell’ottobre del 1993, così come da CBS News nella clip qui sotto:
swfobject.embedSWF
Haroon Rashid Aswat
La presunta mente degli attentati di Londra del 7 Luglio 2005, Haroon Rashid Aswat, si è anche lui rivelato essere una risorsa dell’intelligence,in questo caso alle dipendenze del britannico MI6.
Nel luglio del 2005, l’esperto di terrorismo John Loftus rivelò a Fox News: «...alla fine degli anni ’90, i leader lavoravano tutti per l’intelligence britannica in Kossovo. Che ci crediate o no, l’intelligence britannica ha effettivamente assunto alcuni ragazzi di al-Qa‛ida per difendere i diritti dei mussulmani in Albania e in Kossovo. Ciò successe quando cominciò Al-Muhajiroun.»
Loftus affermò che il britannico MI6 aveva tramato affinché Aswat venisse nascosto dopo gli attentati del 7 Luglio. Guardate la clip qui sotto:
swfobject.embedSWF
La presunta mente degli attentati di Londra del 7 Luglio 2005, Haroon Rashid Aswat, si è anche lui rivelato essere una risorsa dell’intelligence,in questo caso alle dipendenze del britannico MI6.
Nel luglio del 2005, l’esperto di terrorismo John Loftus rivelò a Fox News: «...alla fine degli anni ’90, i leader lavoravano tutti per l’intelligence britannica in Kossovo. Che ci crediate o no, l’intelligence britannica ha effettivamente assunto alcuni ragazzi di al-Qa‛ida per difendere i diritti dei mussulmani in Albania e in Kossovo. Ciò successe quando cominciò Al-Muhajiroun.»
Loftus affermò che il britannico MI6 aveva tramato affinché Aswat venisse nascosto dopo gli attentati del 7 Luglio. Guardate la clip qui sotto:
swfobject.embedSWF
David Headley
La mente che stava dietro al massacro di Mumbai era «un agente sotto copertura degli Stati Uniti diventato una canaglia», ha scritto il «Times of India», riferendosi a David Headley, nato a Washington, che è stato preso a spacciare eroina salvo poi ottenere un’occupazione presso la Drug Enforcement Agency e che qualche tempo dopo ha lavorato per la CIA.
«I media indiani hanno sollevato la possibilità che Mr Headley fosse protetto dai suoi manovratori americani - una teoria considerata credibile dagli esperti» riferisce il «Times».
Headley era autorizzato a volare dentro e fuori l’India per perlustrare gli obiettivi degli attentati nonostante fosse «costantemente sotto il radar delle agenzie di intelligence degli Stati Uniti».
Il Principe Bandar “Bush”
L’ex inviato dell’Arabia Saudita negli Stati Uniti, Principe Bandar bin Sultan bin Abdul Aziz, noto come “Bandar Bush” per le sue strette relazioni con l’ex presidente George W. Bush e con suo padre, è un altra mente del terrorismo al soldo del complesso militare industriale USA. Bandar ha lavorato a stretto contatto con il direttore della CIA George Tenet, quando era l’ambasciatore saudita a Washington.
Bandar è sparito due anni fa dopo che emerse che era diventato il leader di fatto di “al-Qa‛ida in Iraq”, avendo avuto la responsabilità di aver armato le organizzazioni terroristiche in Medio Oriente. L’uomo che, secondo quanto riferito, George W. Bush ha consultato prima dell’invasione in Iraq nel 2003, ha addestrato, finanziato e dotato di mezzi i terroristi per uccidere le truppe americane, fornendo al governo USA la perfetta giustificazione per restare quale forza di occupazione nel Paese.
Bandar ha anche minacciato la Gran Bretagna con “un altro 7 luglio″ e la perdita di «di vite britanniche nelle strade della Gran Bretagna» se avesse avuto seguito l’inchiesta di corruzione all’interno dell’esercito saudita. Il primo Ministro Tony Blair ha ubbidito e ha annullato l’inchiesta.
La mente terrorista Bandar “Bush” con il suo amicone George H.W. Bush.
Osama Bin Laden
Lo stesso Bin Laden era conosciuto come una risorsa de della CIA fin dai tardi anni ’70, tempi in cui era armato e finanziato dalla CIA attraverso l’ISI pakistano per guidare i Mujāhidīn islamici contro i sovietici in Afghanistan.
Dopo questo, Bin Laden ha guidato al-Qa’ida in Bosnia subito dopo lo scoppio della guerra nel 1992 per combattere contro i serbi bosniaci, che sono stati in seguito oggetto di attacchi aerei da parte della NATO.
Poco tempo prima del bombardamento NATO in Jugoslavia nel 1999, Bin Laden e al-Qa‛ida si spostarono in Kossovo, la provincia meridionale della Serbia, per sostenere l’esercito di liberazione del Kossovo, l’UCK, la fazione terrorista albanese che è stata supportata dagli USA e dalla NATO nella sua campagna terroristica contro i serbi nella regione.
«Gli Stati Uniti, che hanno addestrato originariamente gli arabi afghani durante la guerra in Afghanistan, li ha sostenuti in Bosnia e poi in Kossovo», ha riferito il «National Post».
Con l’aiuto del network terroristico di Bin Laden, spalleggiato dagli USA e dalla NATO, non meno del 90% dei serbi hanno subito una “pulizia etnica” e sono stati obbligati a lasciare la regione, mentre i media internazionali giocavano diligentemente il loro ruolo nel rappresentare gli Albanesi come le “vittime” dell’aggressione serba.
Appena qualche settimana prima dell’11 Settembre, ex membri di al-Qa‛ida che hanno successivamente aderito all’esercito di liberazione del Kossovo sono stati aerotrasportati fuori dalla Macedonia dai paracadutisti USA.
Come ha rivelato l’ex traduttrice dell’FBI Sibel Edmonds, gli USA hanno mantenuto «intime relazioni» con Bin Laden, «costantemente fino al giorno dell’11 Settembre».
La “Guerra al Terrore” è una frode
Mentre la ministra della Homeland Security, Janet Napolitano, e il capo dell’FBI Robert Mueller spargono incessantemente paura circa l’imminente minaccia proveniente da terroristi interni, il governo federale ha la gestione garantita di un blocco di estremisti islamici su cui fa conto per radicalizzare i seguaci al fine di lanciare un attacco al “Grande Satana” ogni qual volta il clima politico lo ritenga necessario.
Il fatto che pressoché ogni grande attacco terroristico o attentato sventato per decenni sia stato gestito da persone con legami diretti con l’intelligence USA rende tutta la Guerra al Terrore una truffa totale, e una volta ancora sottolinea la dimensione reale dei fatti, ossia che i veri terroristi risiedono molto più vicino a casa nostra che nelle caverne dell’Asia centrale o in Medio oriente.
Traduzione per Megachip a cura di Lucia Tripolino.
Fonte: http://www.prisonplanet.com/al-qaeda-is-a-front-group-for-the-us-military-industrial-complex.html.
ARTICOLO CORRELATO: Un ex capo degli 007 francesi demolisce il mito del "pericolo Bin Laden"
La mente che stava dietro al massacro di Mumbai era «un agente sotto copertura degli Stati Uniti diventato una canaglia», ha scritto il «Times of India», riferendosi a David Headley, nato a Washington, che è stato preso a spacciare eroina salvo poi ottenere un’occupazione presso la Drug Enforcement Agency e che qualche tempo dopo ha lavorato per la CIA.
«I media indiani hanno sollevato la possibilità che Mr Headley fosse protetto dai suoi manovratori americani - una teoria considerata credibile dagli esperti» riferisce il «Times».
Headley era autorizzato a volare dentro e fuori l’India per perlustrare gli obiettivi degli attentati nonostante fosse «costantemente sotto il radar delle agenzie di intelligence degli Stati Uniti».
Il Principe Bandar “Bush”
L’ex inviato dell’Arabia Saudita negli Stati Uniti, Principe Bandar bin Sultan bin Abdul Aziz, noto come “Bandar Bush” per le sue strette relazioni con l’ex presidente George W. Bush e con suo padre, è un altra mente del terrorismo al soldo del complesso militare industriale USA. Bandar ha lavorato a stretto contatto con il direttore della CIA George Tenet, quando era l’ambasciatore saudita a Washington.
Bandar è sparito due anni fa dopo che emerse che era diventato il leader di fatto di “al-Qa‛ida in Iraq”, avendo avuto la responsabilità di aver armato le organizzazioni terroristiche in Medio Oriente. L’uomo che, secondo quanto riferito, George W. Bush ha consultato prima dell’invasione in Iraq nel 2003, ha addestrato, finanziato e dotato di mezzi i terroristi per uccidere le truppe americane, fornendo al governo USA la perfetta giustificazione per restare quale forza di occupazione nel Paese.
Bandar ha anche minacciato la Gran Bretagna con “un altro 7 luglio″ e la perdita di «di vite britanniche nelle strade della Gran Bretagna» se avesse avuto seguito l’inchiesta di corruzione all’interno dell’esercito saudita. Il primo Ministro Tony Blair ha ubbidito e ha annullato l’inchiesta.
La mente terrorista Bandar “Bush” con il suo amicone George H.W. Bush.
Osama Bin Laden
Lo stesso Bin Laden era conosciuto come una risorsa de della CIA fin dai tardi anni ’70, tempi in cui era armato e finanziato dalla CIA attraverso l’ISI pakistano per guidare i Mujāhidīn islamici contro i sovietici in Afghanistan.
Dopo questo, Bin Laden ha guidato al-Qa’ida in Bosnia subito dopo lo scoppio della guerra nel 1992 per combattere contro i serbi bosniaci, che sono stati in seguito oggetto di attacchi aerei da parte della NATO.
Poco tempo prima del bombardamento NATO in Jugoslavia nel 1999, Bin Laden e al-Qa‛ida si spostarono in Kossovo, la provincia meridionale della Serbia, per sostenere l’esercito di liberazione del Kossovo, l’UCK, la fazione terrorista albanese che è stata supportata dagli USA e dalla NATO nella sua campagna terroristica contro i serbi nella regione.
«Gli Stati Uniti, che hanno addestrato originariamente gli arabi afghani durante la guerra in Afghanistan, li ha sostenuti in Bosnia e poi in Kossovo», ha riferito il «National Post».
Con l’aiuto del network terroristico di Bin Laden, spalleggiato dagli USA e dalla NATO, non meno del 90% dei serbi hanno subito una “pulizia etnica” e sono stati obbligati a lasciare la regione, mentre i media internazionali giocavano diligentemente il loro ruolo nel rappresentare gli Albanesi come le “vittime” dell’aggressione serba.
Appena qualche settimana prima dell’11 Settembre, ex membri di al-Qa‛ida che hanno successivamente aderito all’esercito di liberazione del Kossovo sono stati aerotrasportati fuori dalla Macedonia dai paracadutisti USA.
Come ha rivelato l’ex traduttrice dell’FBI Sibel Edmonds, gli USA hanno mantenuto «intime relazioni» con Bin Laden, «costantemente fino al giorno dell’11 Settembre».
La “Guerra al Terrore” è una frode
Mentre la ministra della Homeland Security, Janet Napolitano, e il capo dell’FBI Robert Mueller spargono incessantemente paura circa l’imminente minaccia proveniente da terroristi interni, il governo federale ha la gestione garantita di un blocco di estremisti islamici su cui fa conto per radicalizzare i seguaci al fine di lanciare un attacco al “Grande Satana” ogni qual volta il clima politico lo ritenga necessario.
Il fatto che pressoché ogni grande attacco terroristico o attentato sventato per decenni sia stato gestito da persone con legami diretti con l’intelligence USA rende tutta la Guerra al Terrore una truffa totale, e una volta ancora sottolinea la dimensione reale dei fatti, ossia che i veri terroristi risiedono molto più vicino a casa nostra che nelle caverne dell’Asia centrale o in Medio oriente.
Traduzione per Megachip a cura di Lucia Tripolino.
Fonte: http://www.prisonplanet.com/al-qaeda-is-a-front-group-for-the-us-military-industrial-complex.html.
ARTICOLO CORRELATO: Un ex capo degli 007 francesi demolisce il mito del "pericolo Bin Laden"
Nessun commento:
Posta un commento