di Loredana Biffo, 14 febbraio 2011, Fonte Paneacqua
Mobilitazione Una manifestazione di democrazia dal basso, che è destinata a lasciare il segno, perchè contrariamente alle profezie, non c'è stata alcuna strumentalizzazione politica o di contrapposizione tra vergini e puttane, solo voci e visi di donne, uomini e giovani che non ne possono più di ingoiare i bocconi amari del berlusconismo
Incredibile successo del corteo di domenica a Torino, più di centomila persone, che con grande civiltà e umorismo hanno manifestato il loro dissenso al decadimento che a causa del governo, l' Italia sta vivendo.
Non ci si aspettava che i "Bugianen" si riversassero in tale quantità nel centro storico, per chi conosce Torino, il punto d' incontro era Piazza San Carlo e il punto d' arrivo Piazza Vittorio, che quando era già piena verso le 16, la coda del corteo era ancora in Piazza San Carlo.
A mia memoria, è dal rapimento di Aldo Moro che non si vedeva una partecipazione
di tali dimensioni, con una società civile molto eterogenea, ovviamente senza connotazioni politiche o simboli di partiti.
Le organizzatrici non hanno nemmeno pensato al megafono, non si immaginavano tanta affluenza, si era ipotizzato che ci sarebbero state mille o duemila persone.
Gli italiani, i torinesi hanno dimostrato di essere molto meglio dei loro politici, e la città di Torino ha dimostrato quanto un politica di destra, un governatore regionale, come quello che non ha meritato, sia un corpo estraneo nel suo tessuto sociale.
Alla faccia dei "cacadubbi", che scrivono sui giornali le loro opinioni anziché i fatti.
Bellissima l' idea dei gomitoli di lana che venivano lanciati per creare una "rete colorata", gli ombrelli coloratissimi anche questi, ragazzi con tamburi e rullanti, famiglie con bambini, cani spaesati, giovani e anziani, uno spaccato di democrazia davvero bellissimo, di cui si sentiva davvero il bisogno.
Qualcuno diceva che non si vedeva dai tempi di quella mitica manifestazione del 1973 per il Cile, quando in piazza a parlare c'erano personaggi del calibro di Terracini e Pertini.
Una manifestazione di democrazia dal basso, che è destinata a lasciare il segno, perchè contrariamente alle profezie, non c'è stata alcuna strumentalizzazione politica o di contrapposizione tra vergini e puttane, solo voci e visi di donne, uomini e giovani che non ne possono più di ingoiare i bocconi amari del berlusconismo.
La gente ha gremito Piazza Vittorio e le vie adiacenti, compresa Via Po, fino alle 19, nonostante il freddo. Davvero una gran Torino.
Mobilitazione Una manifestazione di democrazia dal basso, che è destinata a lasciare il segno, perchè contrariamente alle profezie, non c'è stata alcuna strumentalizzazione politica o di contrapposizione tra vergini e puttane, solo voci e visi di donne, uomini e giovani che non ne possono più di ingoiare i bocconi amari del berlusconismo
Incredibile successo del corteo di domenica a Torino, più di centomila persone, che con grande civiltà e umorismo hanno manifestato il loro dissenso al decadimento che a causa del governo, l' Italia sta vivendo.
Non ci si aspettava che i "Bugianen" si riversassero in tale quantità nel centro storico, per chi conosce Torino, il punto d' incontro era Piazza San Carlo e il punto d' arrivo Piazza Vittorio, che quando era già piena verso le 16, la coda del corteo era ancora in Piazza San Carlo.
A mia memoria, è dal rapimento di Aldo Moro che non si vedeva una partecipazione
di tali dimensioni, con una società civile molto eterogenea, ovviamente senza connotazioni politiche o simboli di partiti.
Le organizzatrici non hanno nemmeno pensato al megafono, non si immaginavano tanta affluenza, si era ipotizzato che ci sarebbero state mille o duemila persone.
Gli italiani, i torinesi hanno dimostrato di essere molto meglio dei loro politici, e la città di Torino ha dimostrato quanto un politica di destra, un governatore regionale, come quello che non ha meritato, sia un corpo estraneo nel suo tessuto sociale.
Alla faccia dei "cacadubbi", che scrivono sui giornali le loro opinioni anziché i fatti.
Bellissima l' idea dei gomitoli di lana che venivano lanciati per creare una "rete colorata", gli ombrelli coloratissimi anche questi, ragazzi con tamburi e rullanti, famiglie con bambini, cani spaesati, giovani e anziani, uno spaccato di democrazia davvero bellissimo, di cui si sentiva davvero il bisogno.
Qualcuno diceva che non si vedeva dai tempi di quella mitica manifestazione del 1973 per il Cile, quando in piazza a parlare c'erano personaggi del calibro di Terracini e Pertini.
Una manifestazione di democrazia dal basso, che è destinata a lasciare il segno, perchè contrariamente alle profezie, non c'è stata alcuna strumentalizzazione politica o di contrapposizione tra vergini e puttane, solo voci e visi di donne, uomini e giovani che non ne possono più di ingoiare i bocconi amari del berlusconismo.
La gente ha gremito Piazza Vittorio e le vie adiacenti, compresa Via Po, fino alle 19, nonostante il freddo. Davvero una gran Torino.
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