Scritto da Giulietto Chiesa Domenica 06 Marzo 2011 Fonte: megachip
Giulietto Chiesa - Alternativa
La legge del denaro, quella che “regola” la mercificazione dei corpi e degli esseri umani, è sull’orlo del proprio fallimento. Al di là di ogni contesa giudiziaria, ciò che emerge è un Paese che sta producendo sempre nuova “carne da cannone”. E’ necessario perciò custodire memoria e indignazione per poter preparare la via di uscita da questo orrore.
LA REGINA CATTIVA della favola di Biancaneve oggi direbbe: specchio, specchio delle mie brame, chi è il più ricco del reame? Il bunga bunga è l’estrema propaggine della mercificazione cui tutti siamo stati trascinati a viva forza.La società umana è da tempo divenuta mero accessorio del sistema economico, anzi, società e mercato sono ormai la stessa cosa. E poiché questo sistema è dominato dal denaro, ecco che ogni individuo, e gli individui tutti insieme, cioè la società, è ora funzione del denaro.
Uomini e donne, donne e uomini, la natura intera, l’acqua, l’aria, sono diventati merce. In certi casi si vede di più, in altri meno. Quando si vede, ovviamene fa schifo, perché noi siamo ancora legati al nostro passato, alla nostra storia, e ce ne accorgiamo. Non tutti, ma tanti. E ce ne offendiamo quando vediamo non solo che c’è chi si vende, neanche per bisogno, ma per consumismo, ma soprattutto quando vediamo che, per molti, questa è già la norma.
Se ci sentiamo offesi è perché, donne e uomini, ancora resistiamo a questa nuova legge che - in tutto l’Occidente - è dogma. Ma dobbiamo sapere che il denaro ha già vinto e piegato a sé la maggioranza dei ricchi del pianeta. E - come vediamo attorno a noi - anche molti che ricchi non sono affatto, vedono e sentono come i ricchi, anche se non lo sanno neppure. E non lo sanno perché non si possono vedere allo specchio. L’unico specchio che vedono è quello della tv e del computer, che però rimandano indietro solo l’immagine di noi che la società dello spettacolo ha prodotto per tutti. Per questo corrono dietro la carota profumata - uomini e donne - che è stata predisposta per loro.
E quando il vecchio maiale che ci sgoverna sarà andato via, ci sarà qualcuno che terrà ben ferma in mano quella carota, che è il denaro sempre a portata di mano, ma mai raggiungibile per i più.
Il fatto è che il denaro potrà essere rovesciato ormai solo dal proprio fallimento. La buona notizia, l’unica che offre il convento, è che questo fallimento è cominciato.
Non è lontano quando lo si vedrà perfino a occhi nudi. E lo si vedrà perché la società dello spettacolo ha anch’essa un limite. E questo limite è la nostra sopravvivenza fisica. In altre parti del mondo lo sentono già questo limite. Noi potremo dilazionarlo ancora un po’, perché siamo più ricchi e possiamo comprarci un respiro in più. Ma quando verrà - anche questo dobbiamo sapere - vi saranno sul terreno da noi, in Occidente, milioni e milioni di inebetiti, rincretiniti, pazzi privi di bussole, incapaci di raccapezzarsi. Saranno pericolosa carne da cannone, e potranno essere scagliati contro di noi.
Noi donne e uomini, siamo offesi per essere stati trasformati in merce dal denaro. Che ci ha rubato bellezza, amore, affetti, solidarietà, che ha invaso il nostro lavoro e il nostro tempo di vita; che ci ha reso più poveri. In tutti i sensi. Noi lo vediamo ancora. La maggioranza non lo vede più. Sono sudditi di una gigantesca colonia senza confini. L’Italia non è peggio del resto. Ci è stato dato in sorte il compito più ingrato di sperimentare l’abiezione più compiutamente degli altri. O, semplicemente, tutto deriva dal fatto che abbiamo conservato un po’ di memoria. Ma non è essenziale.
Essenziale è che ci siamo ancora, che non siamo pochi e che non ce ne andremo. Perché abbiamo un compito: preparare la via d’uscita da questo orrore e dalle convulsioni che produrrà.
Giulietto Chiesa - Alternativa
La legge del denaro, quella che “regola” la mercificazione dei corpi e degli esseri umani, è sull’orlo del proprio fallimento. Al di là di ogni contesa giudiziaria, ciò che emerge è un Paese che sta producendo sempre nuova “carne da cannone”. E’ necessario perciò custodire memoria e indignazione per poter preparare la via di uscita da questo orrore.
LA REGINA CATTIVA della favola di Biancaneve oggi direbbe: specchio, specchio delle mie brame, chi è il più ricco del reame? Il bunga bunga è l’estrema propaggine della mercificazione cui tutti siamo stati trascinati a viva forza.La società umana è da tempo divenuta mero accessorio del sistema economico, anzi, società e mercato sono ormai la stessa cosa. E poiché questo sistema è dominato dal denaro, ecco che ogni individuo, e gli individui tutti insieme, cioè la società, è ora funzione del denaro.
Uomini e donne, donne e uomini, la natura intera, l’acqua, l’aria, sono diventati merce. In certi casi si vede di più, in altri meno. Quando si vede, ovviamene fa schifo, perché noi siamo ancora legati al nostro passato, alla nostra storia, e ce ne accorgiamo. Non tutti, ma tanti. E ce ne offendiamo quando vediamo non solo che c’è chi si vende, neanche per bisogno, ma per consumismo, ma soprattutto quando vediamo che, per molti, questa è già la norma.
Se ci sentiamo offesi è perché, donne e uomini, ancora resistiamo a questa nuova legge che - in tutto l’Occidente - è dogma. Ma dobbiamo sapere che il denaro ha già vinto e piegato a sé la maggioranza dei ricchi del pianeta. E - come vediamo attorno a noi - anche molti che ricchi non sono affatto, vedono e sentono come i ricchi, anche se non lo sanno neppure. E non lo sanno perché non si possono vedere allo specchio. L’unico specchio che vedono è quello della tv e del computer, che però rimandano indietro solo l’immagine di noi che la società dello spettacolo ha prodotto per tutti. Per questo corrono dietro la carota profumata - uomini e donne - che è stata predisposta per loro.
E quando il vecchio maiale che ci sgoverna sarà andato via, ci sarà qualcuno che terrà ben ferma in mano quella carota, che è il denaro sempre a portata di mano, ma mai raggiungibile per i più.
Il fatto è che il denaro potrà essere rovesciato ormai solo dal proprio fallimento. La buona notizia, l’unica che offre il convento, è che questo fallimento è cominciato.
Non è lontano quando lo si vedrà perfino a occhi nudi. E lo si vedrà perché la società dello spettacolo ha anch’essa un limite. E questo limite è la nostra sopravvivenza fisica. In altre parti del mondo lo sentono già questo limite. Noi potremo dilazionarlo ancora un po’, perché siamo più ricchi e possiamo comprarci un respiro in più. Ma quando verrà - anche questo dobbiamo sapere - vi saranno sul terreno da noi, in Occidente, milioni e milioni di inebetiti, rincretiniti, pazzi privi di bussole, incapaci di raccapezzarsi. Saranno pericolosa carne da cannone, e potranno essere scagliati contro di noi.
Noi donne e uomini, siamo offesi per essere stati trasformati in merce dal denaro. Che ci ha rubato bellezza, amore, affetti, solidarietà, che ha invaso il nostro lavoro e il nostro tempo di vita; che ci ha reso più poveri. In tutti i sensi. Noi lo vediamo ancora. La maggioranza non lo vede più. Sono sudditi di una gigantesca colonia senza confini. L’Italia non è peggio del resto. Ci è stato dato in sorte il compito più ingrato di sperimentare l’abiezione più compiutamente degli altri. O, semplicemente, tutto deriva dal fatto che abbiamo conservato un po’ di memoria. Ma non è essenziale.
Essenziale è che ci siamo ancora, che non siamo pochi e che non ce ne andremo. Perché abbiamo un compito: preparare la via d’uscita da questo orrore e dalle convulsioni che produrrà.
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