Intervista a Charlotte Mijeon. Fonte: beppegrilloblog
Il Blog ha intervistato Charlotte Mijeon dell'associazione francese "Sortir du nuclear", una federazione di 875 gruppi francesi anti nuclearisti a cui sono associate più di 35.000 persone. E' in Francia che si vince o si perde contro il nucleare. Francia senza nucleare equivale a Europa senza nucleare. Il meccanismo adottato in Francia per convincere i cittadini della ineluttabilità del nucleare è lo stesso adottato di recente in Italia: balle su balle raccontate da venduti e soldi su soldi per la pubblicità e per foraggiare i giornali. Fukushima sta facendo impallidire Chernobyl, non si possono seppellire i morti, il raggio di suolo radioattivo si sta estendendo lentamente verso Tokyo e le falde sotto i reattori registrano livelli di radioattività "abnormi", come ha dichiarato la stessa Tepco, un tasso di iodio radioattivo ben 4.385 volte superiore al limite legale è stato rilevato in mare. Di fronte a questo immane disastro, le cui conseguenze non sono ancora comprensibili, i giornali italiani, finanziati dalle nostre tasse, tacciono e inseriscono Fukushima dopo la ventesima pagina. Ps: Le "Facce da nucleare" dell'opposizione che si sono assentate alla votazione per l'accorpamento del referendum con le elezioni amministrative sono: Capano, Cimadoro, Ciriello, D'Antona, Farina, Fassino, Fedi, Gozi, Madia, Mastromauro, Porcino, Samperi. - Scarica il volantino delle "Facce da nucleare" e diffondilo - Partecipa a "Spegni il nucleare" con il referendum su FB. Intervista a Charlotte Mijeon di "Sortir du nuclear" Blog: Dall’Italia, sembra che tutti i francesi siano a favore dell’energia nucleare. E’ corretto? Charlotte Mijeon: No, non lo è. Io direi che la maggior parte della popolazione francese è critica riguardo l’energia nucleare. E lo è ancora di più dall’incidente di Fukushima. E ci sono poche, pochissime persone che stanno supportando l’energia nucleare. Ciò che dà l’impressione che la gente sia a favore dell’energia nucleare è il fatto che esiste una forte lobby, con una fortissima propaganda, con l’obiettivo di finanziare grandi pubblicità che passano su tutte le TV e dovunque. E anche la gente ha subito un tale lavaggio del cervello che gli è venuta l’dea che, sì, l’energia nucleare non è molto buona, ma cosa possiamo fare? E il problema è che molte persone non sanno che esistono alternative. Incidenti nucleari in Francia (espandi comprimi) Blog: Ci sono stati incidenti in Francia negli impianti nucleari? CM: Niente della grandezza di Fukushima, questo è sicuro. C’è stato qualche evento significativo. In particolare tre anni fa alla centrale nucleare di Tricastin, dove 75 litri di acqua contaminata finirono in un fiume. Fu una grossa contaminazione. Gli episodi o gli incidenti alle centrali nucleari non sono molto ben conosciuti. Sono riportati a malapena e in siti difficili da leggere. Pochissime persone ne sono a conoscenza. Siamo stati vicini a qualche incidente molto pericoloso negli anni 80. Per esempio, il cuore di un reattore nella Loire Valley, a Saint-Laurent, iniziò a sciogliersi. Ma fu considerato di quarto livello nella scala. Pochissime persone conoscono questo episodio. Abbiamo avuto un problema in La Hauge, un impianto di rielaborazione in Normandia. Negli anni 80 ci fu un problema con un incendio in una delle vasche. Io direi che non è molto una questione di incidenti, ma più di rischi. Con centrali datate, penso particolarmente a Fessenheim, che si trova in Alsazia, vicino ad una zona pubblica. E questa centrale è vecchia, e inizia ad essere più vulnerabile. Blog: Cosa fanno le centrali con i loro scarti, con ciò che creano? CM: Le scorie nucleari sono allocate nelle centrali per qualche anno e poi sono mandate in qualche centro e circolano. Questo è un pericolo, dato che sono molto pericolose. In Francia esiste un mito sul riciclo delle scorie radioattive. Questo non è vero. Non possiamo riciclare scorie ncleari. Possiamo solo separare gli elementi diversi. E questo crea molto inquinamento. L’impianto di rielaborazione di La Hague inquina tanto quanto tutte le altre centrali nucleari in Francia. Tanto quanto tutte le 58 centrali nucleari. E questo è un inquinamento massiccio, visibile dalla costa norvegese. Riguardo allo stoccaggio sotterraneo a lungo termine, seppellendo le scorie sottoterra. E c’è un progetto nell’Est della Francia in un’area non molto popolata. Le autorità hanno avuto l’idea di seppellire le scorie nella sabbia, a qualcosa come 500 metri di profondità. Non è una buona idea seppellire scorie che rimarranno pericolose per decine di migliaia di anni. Non possiamo aspettarci che il sottosuolo rimanga stabile per tutto questo tempo. Ci sono fiumi che hanno le sorgenti in quest'area, e c’è un rischio di contaminazione delle acque sotterranee. Questo è già successo in Germania, ad Asse, dove le scorie sono state scaricate in una ex miniera di sale. Si diceva che la miniera fosse perfettamente sicura, e alla fine, solo qualche anno dopo, ci furono perdite d’acqua al suo interno. Adesso ci sono circa 12 metri cubi di acqua che entrano nella miniera ogni giorno. E c’è un rischio che non onosciamo, se in qualche decade questi barili di scorie nucleari venissero corrosi e l’acqua contaminata fluirebbe nelle falde sotterranee e sarebbe un disastro per questa regione. Il Niger contaminato (espandi comprimi) Blog: Riguardo alla contaminazione in Niger, dovuta all’estrazione dell’uranio da parte della Francia. Puoi dirci qualcosa su questo? CM: La Francia estrae uranio in Nigerdagli anni '60. Tu vieni in un Paese, inquini qualsiasi cosa, prendi le risorse, non lasci nulla, senza dire niente alla popolazione. Lasci solo l’inquinamento. Ci sono due grandi miniere in Niger,nel nord della Niger, a Arlit. E di queste miniere, una è a cielo aperto. La polvere vola ovunque, polvere radioattiva. E arriva nei giardini delle persone, così le persone stanno mangiando verdure contaminate e c’è un altro problema, e cioè l’acqua che viene usata per le estrazioni, che richiedono molta acqua. Anche quest’acqua è contaminata. E il problema è che in natura non c’è abbastanza pioggia, e questa è acqua sotterranea. Non c’è solo il problema di usare un sacco di acqua per le miniere, ma anche che l’acqua si contamina. Un altro problema è anche che nelle miniere usano molti strumenti, attrezzi. Non c’è controllo, e a volte se vai con qualche oggetto a misurare le radiazioni in un mercato, puoi vedere che molti pezzi di ferro che sono stati venduti sono altamente radioattivi. Ma le persone non ricevono informazioni per nulla circa la radioattività. Non sanno quanto sia pericolosa. È abbastanza recente anche il fatto che le persone che lavorano nelle miniere indossino qualche protezione. Loro non sanno nulla riguardo questi materiali, e vengono contaminati solo perché non ne sanno nulla. Blog: L’Italia ha fatto un accordo con Sarkozy. Perché pensate che sia successo? CM: Bé, non mi piace per nulla Sarkozy. Penso che Berlusconi sia un personaggio simile a Sarkozy. A entrambi piace il potere, piace possedere i simboli del potere. E l’energia nucleare è un simbolo del potere. E’ altamente correlata alle bombe, al controllo di una tecnologia. E posso capire molto bene perché c’è stato questo accordo. E vorrei anche dire che il presidente della Francia Sarkozy è considerato come uno dei migliori rappresentanti dell’industria nucleare all’estero. Ogni volta che viaggia all’estero cerca di vendere qualche reattore nucleare, e ha trovato qualcuno intenzionato a comprarlo, così c’è stato l’accordo. Blog: Pensi che la Francia possa sopravvivere senza energia nucleare? CM: Oh, si. Oh, si. Non si possono eliminare tutte le centrali nucleari in una notte. Questo è vero perché abbiamo così tanta energia nucleare che sarebbe abbastanza difficile eliminarle così. Ma ci sono scenari che mostrano che ce la si può fare senza energia nucleare. Lo si può fare in 5 anni, in 10 anni, in 20 anni. Abbiamo il materiale, sappiamo come farlo. Sappiamo che dobbiamo pensare ai nostri bisogni di energia, che dobbiamo ripensare un sacco di cose. Sappiamo che dobbiamo migliorare l’efficienza energetica. E sappiamo che dobbiamo sviluppare le energie rinnovabili. Ci sono scenari che esistono, manchiamo solo della volontà politica per implementarli.
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