François Hollande continua la sua battaglia contro gli stipendi troppo alti, nella politica e nelle grandi imprese pubbliche. Dopo aver tagliato del 30% la sua retribuzione e quella dei suoi ministri, a partire dal presidente del consiglio Ayrault, il nuovo inquilino dell’Eliseo sta realizzando un’altra promessa fatta in campagna elettorale, la riduzione dei salari stellari dei top manager. François Hollande aveva sottolineato come fosse ingiusto che il capo di un’azienda guadagnasse più di venti volte rispetto ad un suo dipendente. Attualmente il rapporto è molto superiore, anche nelle imprese a controllo statale, e il governo francese dovrebbe introdurre entro due settimane la nuova normativa che limiterà le retribuzioni nelle cinquantadue grandi imprese controllate o partecipate dallo Stato. Gli effetti della cura Hollande si stanno già vedendo. La buonuscita da 400 mila euro del presidente di Air France Pierre-Henri Gourgeon è stata bloccata dal governo, e nella prossima assemblea della società aeronautica i rappresentanti dell’azionista pubblico proveranno a cambiarla, come si intuisce dal durissimo comunicato rilasciato da Pierre Moscovici, ministro dell’Economia, e di Arnaud Montebourg, responsabile del nuovo dicastero del Risanamento produttivo.
“L’indennità è stata approvata dal precedente governo”, quello di centro-destra, di François Fillon, si legge ancora nel comunicato, “e non si iscrive nel senso delle regole di moderazione e di decenza annunciate dal presidente François Hollande”. I due ministri vanno giù duro: “Quell’indennizzo è inappropriato in un momento in cui l’azienda conosce un momento difficile”
Secondo alcune indiscrezioni, riprese anche dal
Financial Times, il presidente di EDF, Henri Proglio, avrebbe accettato una riduzione del 70% del suo compenso, passandoo da un milione e seicentomila a neanche mezzo milione di euro l’anno per rispettare il nuovo rapporto 20 a 1. Il ministro Moscovici ha apprezzato molto la scelta del manager, evidenziando come “chi lavora per una compagnia pubblica, ed è attaccato al proprio paese, deve essere disponibile ad accettare questa paga ridotta”. Atri top manager sono nel mirino del governo, e tutti dovranno adeguarsi alla “decenza” nelle retribuzioni, come l’ha definita il ministro Montebourg, uno dei leader dell’ala sinistra dei socialisti. La svolta di Hollande in tema di grandi ricchezze, iniziata con il taglio del suo stipendio e che prevede ora la drastica riduzione dei salari dei top manager pubblici, proseguirà con l’introduzione di un’aliquota del 75% su chi guadagna più di un milione di euro. Una proposta molto popolare in Francia, e che lo stesso presidente ha definito un atto di moralità e patriottismo.
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