di Elisabetta Teghil - sinistrainrete -
Secondo una lettura che va per la maggiore, il popolo libico e quello siriano si sarebbero sollevati e, nonostante la repressione poliziesca e quella militare, avrebbero, nel primo caso, rovesciato il dittatore e, nel secondo, starebbero tenendo testa a polizia ed esercito governativi.Allora, forse, è il caso di andare in delegazione, anzi, direi, in pellegrinaggio, in Libia e in Siria, per farci spiegare come sia possibile, per una popolazione, sconfiggere polizia ed esercito o, comunque, tenergli testa.
Le vicende libiche e siriane ci dimostrerebbero, sempre se fosse vera la lettura che va per la maggiore, l’infondatezza della nostra presunta superiorità culturale, tecnica e politica.
Una domanda a margine, ma le donne possono far parte di questa delegazione o no?
Ma, almeno fra noi che ci dilettiamo di grafici, citazioni, parole difficili e scriviamo articoli il più lunghi possibile (versione del detto popolare “altezza è mezza bellezza” e, in questo caso, più lungo è, più dotto è) ma, almeno fra noi, ci possiamo fare il racconto semplice e prosaico che sono i paesi occidentali che hanno rovesciato Gheddafi e stanno tentando questo con Assad?
E’ così difficile dirlo e raccontarlo? E , magari, aggiungere che in prima fila ci sono gli Stati Uniti e l’Inghilterra? E che la Francia socialista (mai ideale più nobile è stato trascinato nel fango come in questo caso), sgomita per rendersi grata al padrone e per ritagliarsi qualche piccolo vantaggio? E che l’Italia si è fatta portare via, in un colpo solo, due protettorati, Tunisia e Libia, grazie all’autogol del presidente della repubblica e del PD?
A proposito di autogol, quello di Bari-Lecce era fraudolento e l’autore è stato condannato dalla magistratura sportiva e ordinaria.
Ma, siccome non siamo in campo sportivo, ma in ambito politico, quelli che lo hanno fatto sono e saranno premiati.
Il primo visita scolaresche e fabbriche con sventolii di bandierine tricolori ( e c’è qualcuna/o che ritiene che l’istituto Luce sia stato abolito), i secondi vinceranno le elezioni.
Ci dicono che, in Libia e in Siria, si può e si deve parlare di regime e che noi saremmo altro.
Non so se questo sia vero, lo lascio ai teorici dei se, dei ma, dei distinguo, ma, certo, i media fanno di tutto per farcelo credere.
So solo che, anche qui da noi, la povertà è molto estesa e fa passi da gigante e, oltre alle fasce tradizionalmente più deboli, oggi morde i polpacci alla piccola e media borghesia e ai liberi professionisti.
Il controllo sociale è talmente diffuso che siamo tutte/i controllati, anche l’irreprensibile, si fa per dire, cittadino famiglia e lavoro.
E’ tutto registrato e catalogato, telefonate e conversazioni, a casa e nei locali pubblici e, magari, anche all’aria aperta, e tutta la rete.
Mancano alcuni piccoli miglioramenti, ma ci stanno lavorando di buona lena, come, per esempio, l’abolizione dei pagamenti cartacei che verranno eliminati dopo un dibattito binario su cavilli di nessuna sostanza ma che, alla fine, presenterà l’utilità di questa scelta per combattere malavita ed evasione fiscale.
I provvedimenti passano sempre attraverso la motivazione nobile, il lancio della notizia, la pratica dell’assuefazione all’idea e qualche piccolo sconto posticcio che non cambia la sostanza delle cose.
Ma, l’obiettivo vero è sempre e solo il controllo sociale e il drenaggio delle ricchezze della popolazione, attuato attraverso la rottura della solidarietà con le categorie prese di mira, siano scioperanti o dissidenti o oppositori politici o semplici gruppi sociali. Vengono istituiti elenchi aggiornati di chi sostiene questa o quell’altra causa con la persecuzione diretta o indiretta, anche attraverso il taglio dei collegamenti in rete e, magari, domani, con la chiusura on-line delle forme di aiuto economico.
Nella loro arroganza e impunità, pretendono che siano le/gli oppresse/i stesse/i a pagare le loro catene.
E’ questo, oggi, il senso delle tasse.
Il patto sociale è saltato.
Il capitale estorce il plusvalore, lo Stato saccheggia e taglieggia i cittadini/e, non per costruire un benessere collettivo, ma per drenare ricchezze da utilizzare per controllare e reprimere, per alimentare polizie e esercito perché le prime hanno il compito di soffocare l’opposizione che, potenzialmente siamo tutte e tutti, visto l’allargamento della povertà e della disperazione, il secondo non serve certo a difendere la patria dalle invasioni(!?!) ma a fare le guerre neocoloniali e a colonizzare interi territori nazionali come quelli de L’Aquila, della Val di Susa, di Rho, della Sardegna…
Per questo è stato creato un mostro a cinque teste, l’evasore fiscale, attualizzazione dell’”antipatria” alla vigilia della prima guerra mondiale e del “nemico interno” e del “traditore” che, di guerra, ci avrebbe fatto perdere la seconda.
Equitalia non prende ai ricchi per dare ai poveri, non tenta di far pagare tutti perché tutti paghino meno, nel mirino ci sono solo e soltanto i cittadini e le cittadine che devono pagare per mantenere l’apparato mediatico-giuridico-repressivo che li tiene oppressi/e con buona pace dei keynesiani che insistono nel dire che lo Stato si è tirato indietro.
No, no, non è mai stato così presente come nella stagione neoliberista.
E’ facile fare delle previsioni, non serve né la sfera di cristallo ,né il meteorologo, gli italiani/e andranno sempre più ad abitare nelle roulottes, la scuola sarà selettiva in termini di classe, il servizio sanitario sarà smantellato, il TFR, cioè la mai troppo rimpianta liquidazione, sarà abolita e, con questa, la pensione, aumenterà il tasso di mortalità infantile e i giovani, dopo che avranno esaurito quanto lasciato dai genitori perché lo hanno usato per vivere o glielo hanno portato via in mille gabelle, vivranno nella precarietà e nell’insicurezza per tutta la vita, ritornerà la coabitazione e i lavoratori pubblici torneranno a diventare pigionanti presso qualche famiglia , aumenterà a dismisura la percentuale dei/delle detenuti/e rispetto alla popolazione....
L’elenco è lungo e non è necessario essere esaustivi, basta vedere gli Stati Uniti che sono lo Stato del capitale e ci danno le ricette da applicare in tutti i paesi occidentali.
La destra che si autoalimentava con l’anticomunismo ha visto venir meno il suo motivo di essere, i sindacati sono inutili, solo la socialdemocrazia è utile a questo sistema perché porta in dono all’ideologia neoliberista il suo armamentario teorico.
Sta nascendo una società, per un certo verso, feudale, per via del cristallizzarsi delle disuguaglianze e dell’impossibilità di una effettiva mobilità sociale , e anche aristocratica, per la nascita di un’iper-borghesia trans-nazionale, con le borghesie nazionali ridotte al ruolo di servizio, e infine nazista, per l’affermazione dello Stato etico e l’annullamento degli organismi e delle istituzioni rappresentative ridotte ad una mera funzione decorativa.
In definitiva, una società che è un incubo.
Ora tocca ai lavoratori privati, a quelli del pubblico impiego e ai pensionati,i prossimi saranno i bancari che scompariranno sostituiti dalla tecnologia, e i liberi professionisti che potranno lavorare come impiegati nelle società professionali, magari internazionali.
E’ il modello americano, dove due partiti sono falsa alternativa, entrambi al servizio del grande capitale che sceglie, di volta in volta, il presidente di turno, secondo le sue necessità e che ha spoliticizzato la società a partire dal mondo accademico, demonizzato l’ideologia, criminalizzato la lotta di classe e privato le oppresse e gli oppressi degli strumenti per potersi liberare, riservando queste categorie solo a se stesso.
Nessuna/o si ritenga al riparo.
Chi è convinta/o che, ineluttabilmente, al culmine di questo lungo, travagliato e doloroso percorso ci sarà la rivoluzione, si ricordi che la socialdemocrazia ha represso gli Spartachisti e ha spianato la strada in Germania al nazismo.
Se non facciamo chiarezza sul ruolo e la natura della socialdemocrazia e lasciamo che si identifichi, nell’immaginario collettivo, con l’idea di sinistra, e, questo, è già successo con la consegna dei giovani delle periferie al fascismo, potremo anche paventare una soluzione autoritaria di tipo classico.
Anche perché le soluzioni autoritarie non sono altro rispetto al capitalismo, ma varianti che il capitalismo si sceglie quando le ritiene utili.
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