Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista, ha inviato oggi una lettera alla Presidente della Camera Laura Boldrini, per chiedere che il Parlamento discuta «dei problemi reali del Paese». Ferrero ha proposto di «indire una seduta della Camera sulla povertà in Italia, chiamando il governo in carica a riferire su quanto fatto e i gruppi parlamentari ad esprimersi avanzando le loro proposte, al fine di assumere provvedimenti urgenti in materia».
Di seguito il testo completo della lettera inviata da Paolo Ferrero a Laura Boldrini.
Carissima Presidente della Camera dei Deputati,
Le scrivo perché indignato dal fatto che ad oltre un mese dalle elezioni, il mondo politico – “nuovi” e “vecchi”, nessuno escluso – discute di tutto salvo che dei problemi reali del paese. Questi sembrano magicamente scomparsi. Le propongo quindi di indire una seduta della Camera dei Deputati sulla povertà in Italia, chiamando il governo in carica a riferire su quanto fatto e i gruppi parlamentari ad esprimersi avanzando le loro proposte. È infatti evidente che la situazione delle famiglie italiane è in continuo peggioramento e sono oramai milioni le persone che sopravvivono in condizioni indecenti per un paese civile. La nostra Carta Costituzionale che Lei ha opportunamente valorizzato nel suo discorso di insediamento dice parole chiare riguardo alla responsabilità dello Stato italiano di: «rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese».
Un dibattito parlamentare sulla povertà, finalizzato all’assunzione di indicazioni precise per il governo in carica, costituirebbe quindi un modo degno per rispondere alla richiesta di cambiamento che è venuta dalle urne ma che rimane – mi pare – ad oggi completamente inascoltata. Sarebbe un modo per mettere con i piedi per terra la discussione sulla formazione del governo che altrimenti si caratterizza come puro gioco politico. Nel cogliere l’occasione per farLe – a nome mio e di Rifondazione Comunista – le felicitazioni per la Sua elezione a Presidente della Camera e i migliori auguri per un positivo lavoro,
Le rivolgo un caro saluto,
Paolo Ferrero
Carissima Presidente della Camera dei Deputati,
Le scrivo perché indignato dal fatto che ad oltre un mese dalle elezioni, il mondo politico – “nuovi” e “vecchi”, nessuno escluso – discute di tutto salvo che dei problemi reali del paese. Questi sembrano magicamente scomparsi. Le propongo quindi di indire una seduta della Camera dei Deputati sulla povertà in Italia, chiamando il governo in carica a riferire su quanto fatto e i gruppi parlamentari ad esprimersi avanzando le loro proposte. È infatti evidente che la situazione delle famiglie italiane è in continuo peggioramento e sono oramai milioni le persone che sopravvivono in condizioni indecenti per un paese civile. La nostra Carta Costituzionale che Lei ha opportunamente valorizzato nel suo discorso di insediamento dice parole chiare riguardo alla responsabilità dello Stato italiano di: «rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese».
Un dibattito parlamentare sulla povertà, finalizzato all’assunzione di indicazioni precise per il governo in carica, costituirebbe quindi un modo degno per rispondere alla richiesta di cambiamento che è venuta dalle urne ma che rimane – mi pare – ad oggi completamente inascoltata. Sarebbe un modo per mettere con i piedi per terra la discussione sulla formazione del governo che altrimenti si caratterizza come puro gioco politico. Nel cogliere l’occasione per farLe – a nome mio e di Rifondazione Comunista – le felicitazioni per la Sua elezione a Presidente della Camera e i migliori auguri per un positivo lavoro,
Le rivolgo un caro saluto,
Paolo Ferrero
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