Suicidi e crisi: in Italia dunque il 6,3% è per motivi economici.
“Un terzo dei suicidi si è verificato nel mese di aprile con 24 casi e nei mesi successivi – dice Ferrigni – probabilmente a causa dell’ennesima dose di fiducia degli italiani nei confronti del nuovo Governo e delle politiche economiche per il rilancio del Paese, il numero dei suicidi ha conosciuto una diminuzione. Purtroppo i recenti casi di cronaca e gli ultimi drammatici dati sulla disoccupazione presentano un quadro sconfortante e i suicidi per crisi economica continuano ad essere un fenomeno seriamente preoccupante per il nostro Paese”.
“Nel primo semestre del 2013 – continua Ferrigni – sono cresciuti notevolmente i casi di suicidio tra i disoccupati: si pensi che sono già 29 i suicidi tra i senza lavoro nei primi sei mesi del 2013, contro i 18 registrati nello stesso periodo lo scorso anno e i complessivi 28 casi dell’intero 2012. Si tratta di un quadro preoccupante che rappresenta le drammatiche difficoltà legate alla crisi economica in cui versa il Paese”.
Otto suicidi al mese, questo è il prezzo della crisi
Il numero dei suicidi fra gli imprenditori è il più alto: "34 nei primi sei mesi dell’anno, 83 dall’inizio del 2012 ad oggi i titolari delle aziende che, maggiormente esposti all’andamento negativo del mercato e dell’economia, hanno scelto di rinunciare alla propria vita ritenendo insormontabili le difficoltà e le problematiche legate alla crisi".
Per quanto riguarda l'età, nel primo semestre un suicida su quattro è fra i 35 e i 44 anni.
Se nel primo semestre del 2012 le vittime di suicidio tra i 35 e i 44 anni erano il 9,4% dei suicidi, in quello concluso la percentuale è salita al 23,7%.
Sono infatti diciotto i casi registrati nel primo semestre del 2013 contro i 6 dei primi sei mesi dello scorso anno.
Aumenta sensibilmente il numero dei suicidi nel Nord-Ovest del Paese: 17 gli episodi contro i 7 del primo semestre del 2012. 17 i casi registrati al Centro, poi il Sud con 12 e le Isole con 9.
“Un terzo dei suicidi si è verificato nel mese di aprile con 24 casi e nei mesi successivi – dice Ferrigni – probabilmente a causa dell’ennesima dose di fiducia degli italiani nei confronti del nuovo Governo e delle politiche economiche per il rilancio del Paese, il numero dei suicidi ha conosciuto una diminuzione. Purtroppo i recenti casi di cronaca e gli ultimi drammatici dati sulla disoccupazione presentano un quadro sconfortante e i suicidi per crisi economica continuano ad essere un fenomeno seriamente preoccupante per il nostro Paese”.
“Nel primo semestre del 2013 – continua Ferrigni – sono cresciuti notevolmente i casi di suicidio tra i disoccupati: si pensi che sono già 29 i suicidi tra i senza lavoro nei primi sei mesi del 2013, contro i 18 registrati nello stesso periodo lo scorso anno e i complessivi 28 casi dell’intero 2012. Si tratta di un quadro preoccupante che rappresenta le drammatiche difficoltà legate alla crisi economica in cui versa il Paese”.
Otto suicidi al mese, questo è il prezzo della crisi
Il numero dei suicidi fra gli imprenditori è il più alto: "34 nei primi sei mesi dell’anno, 83 dall’inizio del 2012 ad oggi i titolari delle aziende che, maggiormente esposti all’andamento negativo del mercato e dell’economia, hanno scelto di rinunciare alla propria vita ritenendo insormontabili le difficoltà e le problematiche legate alla crisi".
Per quanto riguarda l'età, nel primo semestre un suicida su quattro è fra i 35 e i 44 anni.
Se nel primo semestre del 2012 le vittime di suicidio tra i 35 e i 44 anni erano il 9,4% dei suicidi, in quello concluso la percentuale è salita al 23,7%.
Sono infatti diciotto i casi registrati nel primo semestre del 2013 contro i 6 dei primi sei mesi dello scorso anno.
Aumenta sensibilmente il numero dei suicidi nel Nord-Ovest del Paese: 17 gli episodi contro i 7 del primo semestre del 2012. 17 i casi registrati al Centro, poi il Sud con 12 e le Isole con 9.
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