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Fonte: Counterpunch | Autore: TOM BARNARD
Dal sito di sinistra radicale americano Conterpunch vi
proponiamo la traduzione di un articolo che racconta e commenta
l'elezione a Seattle di una consigliera comunale dichiaratamente socialista.
COME HA FATTO
COME HA FATTO
L'incredibile vittoria di Kshama Sawant
Quella di domenica è stata una festa per la
vittoria meritata. Il suo sfidante, Richard Conlin, quattro volte in carica e
con tutti gli appoggi dell'1% dietro di lui, aveva ufficialmente ammesso la
sconfitta. Per celebrare la clamorosa vittoria in rimonta, più di 300 fra i più
fedeli volontari della campagna elettorale, attivisti, veterani dei movimenti
contro la guerra e di altre lotte passate hanno rumorosamente festeggiato in
una sede locale del sindacato la vittoria della nostra candidata, Kshama
Sawant, una socialista con una piattaforma a favore del 99%. E lei si è
assicurata di rimarcare il risultato. “Il potere ora è nelle nostre mani – oggi
abbiamo portato il cambiamento”. La folla ha risposto con ovazioni, brindisi,
urla di gioia. Perchè la maggior parte di loro aveva capito che con questa
elezione avevano rovesciato il modello elettorale di Seattle, con compiacenti
sgherri delle corporazioni che si presentavano come sorridenti liberal.
Seattle è una città dominata da un solo
partito come poche ce ne sono in America, il centro blu dello Stato di
Washington. Ci sono alcuni infallibili metodi per essere eletti qui, che
consistono tutti nel rendersi utili ai potenti stanno bene attenti a
pronunciare, nello stesso tempo, banalità progressiste. Ci sono un paio di
coerenti esponenti liberal del consiglio, ma il modello di votazioni per
consenso utilizzato all'interno del consiglio fa si che essi si mantengano
garbati nei confronti del potere delle corporazioni. Una raccomandazione qui,
un voto contestato lì, e gli affari proseguono come sempre – fino ad oggi.
Oggi noi abbiamo una socialista come
consigliera cittadina, e non è in debito con nessuno dei soliti noti. Non con
Paul Allen e la sua Vulcan, non con la Burlington Northern Santa Fe, l'impresa
ferroviaria che promette l'arrivo di diciotto treni carichi di carbone al
giorno, non con giganti dell'industria edilizia come Wright Runstad, tutti i
principali contribuenti di Conlin. No, le uniche persone con cui Kshama Sawant
è in debito sono i sottopagati, gli esclusi, i disoccupati, gli indebitati.
Ovvero tutti coloro che l'hanno aiutata a infrangere le regole convenzionali della
politica di Seattle e a guadagnare un posto nel Consiglio Cittadino di Seattle
con un risultato finale del 51% contro il 49 dell'avversario, nonostante le
proiezioni notturne che la davano per sconfitta e le previsioni della stampa di
regime.
Ma allora, come ha fatto, e cosa possiamo
imparare da questa impresa? Ecco alcuni degli insegnamenti migliori:
In una città dominata dal Partito
Democratico, è possibile scendere in campo con successo contro i Democratici.
Una cosa del genere sembra bislacca, quasi
controintuitiva. Poiché è una città dominata da un solo partito, uno ne
dovrebbe dedurre che quel partito è più forte, non più debole. Eppure Kshama ha
demolito questo assunto non una volta, ma due. E come ha potuto riuscirci?
Semplicemente sottolineando come in una città dominata da un solo partito
questo partito deve per sua natura servire gli interessi delle élite
corporative che controllano la città, e poi dimostrandolo. Lei ha affermato:
“La macchina dei democratici governa questa città completamente nell'interesse
dei ricchi e dei potenti”, notando come Conlin fosse “un politico-zerbino delle
corporazioni”. Cosa che infatti, con il procedere della campagna elettorale, è
diventata sempre più evidente. Conlin ha raccolto donazioni da ogni singola corporazione
possibile e immaginabile, grandi uffici immobiliari, agenzie legali del centro,
magnati delle costruzioni, proprietari delle ferrovie e così via. E più soldi
raccoglieva da loro, più l'argomento centrale contro di lui diventava concreto.
Nel mese finale della campagna, con l'esaurimento dei fondi messi a
disposizione dalle corporazioni e la crescita dei piccoli donatori in favore di
Kshama, lei ha raccolto più donazioni di lui. Cosa che ci porta alla seconda
lezione:
La difesa fa vincere le battaglie. L'attacco
fa vincere le guerre.
Altri candidati hanno basato la propria
campagna elettorale sui temi della giustizia sociale, alcuni anche abbastanza
bene. Ma per la maggior parte, essi si muovevano all'interno del terren
politico prestabilito. Più soldi per gli aiuti ai senzatetto. Esenzioni delle
tasse ai costruttori, in modo che essi potessero costruire case un pochino più
economiche. Un bilancio pubblico che non tagliasse troppo le spese per i
servizi sociali. Una politica ambientale un po' migliore, rinforzata con carote
e non con bastoni. Rendendo le attuali realtà politiche ed economiche un po'
più vivibili attraverso una politica realistica.
Kshama ha oltrepassato questa concezione
impostando per proprio conto la sua agenda politica, e quindi andando
all'offensiva giocandosi tutte le sue carte. Un salario minimo orario di 15
dollari. Una tassa sui redditi alti. L'istituzione dell'equo canone. Una
piattaforma che veniva giudicata “irrealistica” e “troppo di sinistra per
Seattle”. Lei non ha badato troppo a queste obiezioni, non ha ammorbidito la
sua piattaforma e ogni dibattito che ha avuto con Conlin, ogni discorso, ogni
articolo pubblicato sui giornali era incentrato su quel programma, specialmente
sul punto del salario minimo. La strategia ha funzionato. Alla fine della
campagna, Conlin è stato costretto quantomeno a fingere di essere in favore di
questa, e, incredibilmente, entrambi i candidati sindaco hanno dovuto anch'essi
sottoscriverla.
Gli endorsements tradizionali non fanno più
la differenza.
Conlin ha ricevuto tutti i tradizionali
endorsements che i candidati abitualmente ricevono: le sezioni locali del
Partito Democratico, il Seattle Times, diversi sindacati, grandi organizzazioni
ecologiste come i Washington Conservation Voters, assieme con una raffica di
appoggi da altri politici che ricoprivano cariche ufficiali. Kshama ha ottenuto
solamente quelli di un paio di sezioni locali del sindacato e dello Stranger,
un giornale locale letto dai giovani, dai radicali e dai gay. Ma, come una
fortezza logorata, più la campagna andava avanti, più il supporto tradizionale
veniva minato. Prima è arrivata la defezione di alcuni importanti esponenti
democratici, persone che avevano passato decenni appoggiando e supportando la
macchina democratica a livello locale. E che non si sono intimoriti quando gli
alleati di Conlin li hanno chiamati traditori. Quindi, il voto per
l'endorsement del King County Labor Council, normalmente una passerella per i
candidati liberal, è finito 28-21 per Kshama, non abbastanza per l'endorsement
dei 2/3, ma sufficiente per causare una serie di titoloni sui giornali e per
provare l'impotenza di Conlin. La notte dello scrutinio, nessuno si aspettava
altro da una competizione all'ultimo voto.
Coi soldi si vince solo fino a un certo
punto.
Nonostante Conlin abbia comunque speso più di
Kshama per la campagna elettorale, il suo vantaggio è svanito quando lei è
stata in grado di sfruttare la combinazione fra il bottino di donazioni da 120
dollari fatte dai piccoli donatori e la persistente attenzione dei media per
portare avanti una campagna aggressiva, e costringere Conlin sulla difensiva.
Se tu sei stato additato come un servo delle corporazioni, a un certo punto,
pagare per un altro massiccio invio di materiale pubblicitario ricorda solo
ulteriormente alle persone chi sei.
Occupy è morta; lunga vita a Occupy!
Ricordiamo tutti che quando le accampate
finirono i politici e la stampa esultarono sostenendo che gli attivisti di
Occupy non avevano avuto alcun impatto durevole, scomparendo come nebbia al
sole del mattino. Parrebbe non sia stato così. A Seattle, quelle sono state le
persone che hanno formato la base non solo per la campagna della Sawant, ma
anche per altre questioni come le lotte contro i treni che trasportano carbone
e contro la disoccupazione. Sono impegnati su diversi fronti in contemporanea,
ma sono continuamente attivi.
L'organizzazione partitica combinata
all'entusiasmo delle masse genera risultati.
Con l'infiammarsi della campagna, diversi analisti
hanno provato a sostenere che il suo forte e crescente supporto non avesse
nulla a che fare con la sua organizzazione, Alternativa Socialista, o
addirittura che lei fosse popolare nonostante quella. La realtà è però più
complessa. Da una parte, la Sawant ha corso con una piattaforma con cui ogni
lavoratore può identificarsi – certamente non c'è bisogno di essere socialisti
per supportare un salario minimo di 15 dollari orari, l'equo canone o una tassa
sui ricchi. E lei ha sfruttato questo fatto più che poteva per guadagnarsi il
favore di ampi ranghi di liberal, normali sindacalisti e giovani.
Allo stesso tempo, l'avere un partito dietro
di lei le ha permesso di condurre una campagna ben organizzata e disciplinata
nel suo nucleo. Membri chiave di Alternativa Socialista hanno svolto importanti
funzioni durante la campagna, fin da quando, all'inizio, appareva nient'altro
che una bislacca contendente senza speranze, radunando volontari, utilizzando
strategicamente i mezzi informatici e raccogliendo le prime donazioni. Questo
nucleo divenne di 50, poi 100, e infine di più di 200 attivisti di ogni
provenienza. Ma il nucleo primario di militanti di Alternativa Socialista ha
avuto almeno una parte del merito di ciò.
La lotta continua.
E ora? Bene, ecco cosa non succederà. Il
nuovo Sindaco ha detto che prenderà provvedimenti per domandare un salario
minimo di 15 dollari orari entro la fine del suo mandato quadriennale. Nessuno
ci spera, specialmente dato che la sua squadra ha dietro di sé l'1% di Seattle.
Kshama ha detto loro che lei sarebbe felice di scrivere l'ordinanza per questo
provvedimento. Loro hanno risposto che hanno in programma lo studio della
questione. Si, grazie.
Quello che sta veramente per succedere è una
storica campagna di massa per l'ottenimento del salario minimo orario a
Seattle. Che inizierà con una manifestazione la prossima primavera che
rappresenterà l'inizio della lotta, approvata a Novembre di quest'anno tramite
il voto popolare. Questo richiederà molto lavoro da parte di molte persone. Per
quanto fantastici siano stati i volontari che hanno contribuito a far eleggere
Kshama, ora ne abbiamo bisogno di dieci volte tanti. Le persone che governano
questa città useranno contro di noi qualsiasi cosa potranno usare. Dagli
attacchi personali a Kshama, a contro-iniziative, all'agitare lo spettro della
bancarotta nei confronti di ogni piccolo risparmiatore che riusciranno a
convincere. Perché hanno capito quale è la posta in gioco. Che non è solo
quella di fornire alle migliaia di lavoratori sottopagati di questa città
qualcosa di simile ad un salario di sopravvivenza. È qualcosa addirittura di
più importante. Che è quella di far decidere ai lavoratori cosa succederà, e
quando. Ci vediamo alla manifestazione.[traduzione di Federico Vernarelli]
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