Ora dopo ora la sfida di Alexis Tsipras viene raccolta da sempre piu’ uomini e donne. Ci sono intellettuali famosi come la Barbara Spinelli che, insieme ad altri, si dice pronta a dar vita ad una lista che lo sostenga. Ci sono le tante e i tanti che rilanciano da FB il messaggio di Tsipras presidente. Una parte del cammino dunque e’ stata fatta. Era un anno fa quando si comincio’ a pensare, in Germania ma anche in Italia e in giro per l’Europa, a questa possibilità. Quella cioè di cogliere l’occasione che si apriva con il nuovo modo di indicazione del Presidente della Commissione Europea, cioè attraverso il Parlamento Europeo e tenendo conto dei risultati elettorali in elezioni in cui potevano venire presentati dai partiti europei un candidato e un programma, per fare una battaglia simbolica e politica insieme. Una battaglia che partisse dal luogo simbolo della crudele insensatezza della austerità e della troika e della risposta politica piu’ radicalmente all’altezza che e’ stata messa in campo, cioè dalla Grecia e dalla Syriza di Alexis Tsipras.
L’idea era suggestiva ma non di facile realizzazione. In particolare passare dai simboli alla politica non e’ facile in questa Europa reale dove le forze dell’austerità agiscono non solo d’imperio ma anche esercitando una dura egemonia mentre quelle che resistono faticano a trovare la strada di una reale unita’. Difficile anche mettere insieme le lotte, e infatti ci si e’riusciti solo in alcuni momenti che pure sono stati di grande importanza. Difficile costruire una prospettiva comune sul che fare di questa Europa reale. Per questo l’essere arrivati alla candidatura di Alexis e’ un fatto molto importante. Molto merito va ad una realtà come il Partito della Sinistra Europea che ha saputo cucire una trama preziosa. Ne sono contento perche’ la sua esistenza e’ anche un po’ merito nostro, di quella sinistra radicale italiana che certo oggi non vive una stagione felice ma nella cui storia ci sono anche intuizioni che oggi si rivelano preziose come quelle di costruire Sinistra Europea.
Merito naturalmente di Alexis Tsipras che ha saputo mettersi a disposizione nel modo più intelligente, cogliendo il nesso che c’e’ tra la sua battaglia nazionale e quella Europea. E ha lanciato la sfida dicendo che vuole contribuire a liberare insieme la Grecia e l’Europa e che se Syriza sarà il primo partito in Grecia nelle elezioni europee il governo della austerità dovrà andare a casa.
Il buon lavoro fatto ha consentito che al congresso di Madrid la Sinistra Europea ha lanciato la candidatura di Alexis nel migliore dei modi. Con una larghissima convergenza, non affatto scontata visto il numero e lo spettro delle forze. E con un profilo forte, dove la radicalita’ si coniuga con una prospettiva politica concreta. Il tema della liberazione dal regime che opprime l’Europa reale, e dunque della rottura democratica da operare rispetto alla austerità e alla troika, si lega con la prospettiva di una nuova Europa democratica e sociale. Di questo parlano i documenti di Madrid.
Alexis Tsipras da’ a questa prospettiva la forza in piu’ che viene da essere il simbolo di una candidatura collettiva, come ha detto: quella dei popoli del sud, di tutti i cittadini europei, delle lotte di liberazione. E’ l’ identificarsi in ciò che fa scattare una connessione sentimentale, cioè il riconoscersi, il ritrovarsi, il solidarizzare e il voler prender parte che e’ tanta parte della politica. Quella che purtroppo, da tempo e specie in situazioni come l’Italia ma non solo, manca alla politica. Questa volta puo’scattare, sta anzi forse scattando. E’ questa connessione sentimentale che sta portando ai tanti “io ci sto” di cui dicevo all’inizio. L’appoggio di Barbara Spinelli, gia’ preziosissimo per come ha rotto il muro del silenzio che la parte italiana dell’Europa reale era pronta a stendere sulla sfida di Alexis, viene da una connessione politica oltreché sentimentale che una intellettuale da sempre impegnata a riflettere sull’Europa ha incontrato con Tsipras gia’ da prima della sua candidatura. Basta ripercorrere nel tempo i suoi editoriali per ritrovarci lo sgomento crescente per come la austerità e la troika stavano uccidendo il sogno europeo e poi l’incontro con le lotte e le proposte che arrivavano dalla Grecia. Una scelta di campo, quella della Spinelli, netta e forte come non siamo piu’ abituati a veder fare. Sceglie la radicalita’ come unica speranza per l’Europa scartando pubblicamente i distinguo minimalisti cui sono ridotte altre forze sempre piu’ coinvolte nelle larghe intese dell’Europa reale.
Naturalmente la connessione sentimentale non e’ scevra dalla politica, ma anzi se ne alimenta. Non c’è dubbio che la sfida di Tsipras si nutre si della identificazione in una lotta ma anche di una prospettiva politica. Ho già detto che Syriza vuole vincere le elezioni in Grecia per cacciare il governo della Troika. Noi dobbiamo aiutare questa battaglia perche’ essa e’ la nostra stessa battaglia. Dobbiamo sentire che le nostre lotte sono interconnesse e fanno tutte parte di una stessa lotta di liberazione. In gioco non c’è solo una rappresentanza ma molto di piu’, un pezzo di liberazione. Se sapremo farlo queste elezioni serviranno a farci recuperare un po’ di tempo perduto nel farci coalizione. E dunque non scartando dalla dimensione europea ma al contrario portando al suo interno il fronte di lotta per una rottura democratica capace di rifondare l’Europa a partire dal Sud, dai lavoratori, dai giovani, dai migranti, dai beni comuni, dal reddito di cittadinanza e dal salario europeo, dalla cittadinanza per tutti.
Connessione sentimentale e politica possono aiutarci anche in Italia a fare la cosa migliore per avere il migliore risultato. Che poi e’ dare il contributo piu’ forte alla battaglia comune. Senza nascondersi dietro un dito dobbiamo dirci che le nostre forme della politica sono tra le piu’ in difficoltà e tra le piu’ divise che ci sono in Europa. Ma questo non puo’ essere ne’ una condanna ne’ un alibi. Ho già detto che tra i nostri meriti c’e l’aver fatto nascere la Sinistra Europea. E Barbara Spinelli, ma molti altri con lei, ci dicono di forze disposte a mettersi in gioco. L’appello contro l’austerità, a primo firmatario Balibar ma con tante firme italiane, e’ un altro tassello. E tante voci arrivano da compagne e compagni pur collocati in soggetti politici diversi o fuori da tutti ma dentro i movimenti o la coscienza civile. Ci sono dunque le energie per farla questa battaglia. A patto di non disperderle come abbiamo fatto in casi anche recenti. Non dovrebbe essere impossibile arrivare ad un esito diverso, positivo se sapremo stare in questa sintonia sentimentale e politica. La candidatura, e il programma di Tsipras, definiscono con chiarezza che il campo e’ quello della lotta contro l’austerità e la troika, per una alternativa radicale e per una Europa di nuova generazione che nasce dalla liberazione dal regime attuale. E’ un profilo cosi’ forte che non ha bisogno di paletti identitari ma che deve vivere in un campo largo perche’ se lo merita. La genesi stessa della candidatura, viene dal Partito della Sinistra Europea, dice che il suo mettersi a disposizione non e’ negare il ruolo di SE ma premiare le ambizioni ad andare oltre perche’ convinti di averne la forza anche rispetto alle palesi contraddizioni di altri soggetti politici europei. E questo può’ aiutarci in Italia a non riproporre antiche diatribe devastanti ma, appunto, a mettersi in sintonia. Io vedo nella disponibilità della Spinelli e di tanti altri a rendere possibile questo andare oltre una ricchezza e non una sottrazione che non puo’ esserci per la stessa genesi storica della candidatura di Alexis di cui ho scritto. D’altronde abbiamo alle spalle l’esperienza del referendum dell’acqua, naturalmente con la sua diversità, a dirci che la sintonia e’ possibile e se c’e’ ci fa vincere tutte e tutti.
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