un lettore scrive a "sbilanciamoci".
La cultura anarcopopulista non risponde in modo adeguato alla questione urgente di come organizzare il dissenso in una fase di grande frammentazione. Ma Sbilanciamoci è capace di delineare prospettive e organizzare una risposta all'altezza? Un lettore ci scrive
Carissimi, ho appena finito di leggere con molto interesse l'analisi sociologica pubblicata sull'inserto Sbilanciamo l'Europa riguardo all'anarcopopulismo, perché ne condivido l'analisi finale dove, citando letteralmente dal testo, «... la cultura anarcopopulista non risponde in modo adeguato alla questione urgente di come organizzare il dissenso in una fase di grande frammentazione e dispersione, etc... ».
Condividendo fortemente ciò, immediatamente e inevitabilmente non riesco a fare a meno, subito dopo, di domandarmi e domandarvi: ma Sbilanciamoci cos'è?
Sa dare risposte riguardo a questa "questione urgente" che viene correttamente individuata?
Manca una proposta conseguente. Sbilanciamoci è capace di fare proposte, delineare prospettive all'altezza di "organizzare il dissenso"? E il manifesto?
Non vi sembra che sia il manifesto che Sbilanciamoci si trovano ad essere abbastanza simili a questa forma di anarcopopulismo descritte in quanto a saper rispondere in modo adeguato alla questione urgente di come organizzare il dissenso?
Soprattutto Sbilanciamoci, cos'è? Un'associazione? Un movimento? L'immagine che mi dà di sé è proprio un insieme di "cittadini" e "persone comuni" che rifiutano gli apparati burocratici e sono allergici alle forme organizzate come i partiti, ma che non hanno ancora prodotto nuove forme valide di organizzazione degna di una certa consistenza. Mi piacerebbe avere una risposta.
Giulio Bagogli (un lettore affezionato), Pesaro
Caro Bagogli, grazie per la sua lettera.
Il nodo che affronta Paolo Gerbaudo nel suo articolo per lo speciale “Sbilanciamo l’Europa” è al centro delle preoccupazioni di tutti noi. La crisi del neoliberismo e la depressione attuale non hanno prodotto risposte sociali e mobilitazioni capaci di costruire una via d’uscita, un blocco sociale alternativo, una politica nuova. La protesta ha preso le vie del populismo – che esaminiamo in quello “speciale” e la frammentazione dilaga. Nel nostro piccolo, Sbilanciamoci! prova invece a ricucire i frammenti. La Campagna Sbilanciamoci! raccoglie 50 associazioni – dagli ambientalisti ai pacifisti – che discutono di alternative di politica economica e producono la Contro-finanziaria. E la campagna per tagliare gli F35 è un esempio di come si può “organizzare il dissenso” fuori dai partiti. Sbilanciamoci! è tra i fondatori della Rete europea degli economisti progressisti (Euro-pen) che un mese fa ha messo di fronte alle forze politiche del Parlamento europeo le proposte per un cambio di rotta. Il sito Sbilanciamoci.info raccoglie duecento collaboratori – esperti e critici – che scrivono di economia, società e politica, pubblica i materiali di Euromemorandum e degli “Economisti sgomenti” francesi, e ha ora aperto la discussione critica più approfondita sul Def appena presentato dal governo Renzi. Gli speciali “Sbilanciamo l’Europa” hanno fatto arrivare queste e altre voci sulle pagine del Manifesto, a sua volta un collettore importante di pensiero critico. In questa fase di grande frammentazione – delle forze sociali, delle iniziative politiche, delle identità stesse – tutti noi proviamo, pazientemente, a “organizzare il dissenso” mettendo insieme idee, soggetti, iniziative, e costruendo ponti con la politica alternativa che crediamo necessaria.
Sbilanciamoci!
Condividendo fortemente ciò, immediatamente e inevitabilmente non riesco a fare a meno, subito dopo, di domandarmi e domandarvi: ma Sbilanciamoci cos'è?
Sa dare risposte riguardo a questa "questione urgente" che viene correttamente individuata?
Manca una proposta conseguente. Sbilanciamoci è capace di fare proposte, delineare prospettive all'altezza di "organizzare il dissenso"? E il manifesto?
Non vi sembra che sia il manifesto che Sbilanciamoci si trovano ad essere abbastanza simili a questa forma di anarcopopulismo descritte in quanto a saper rispondere in modo adeguato alla questione urgente di come organizzare il dissenso?
Soprattutto Sbilanciamoci, cos'è? Un'associazione? Un movimento? L'immagine che mi dà di sé è proprio un insieme di "cittadini" e "persone comuni" che rifiutano gli apparati burocratici e sono allergici alle forme organizzate come i partiti, ma che non hanno ancora prodotto nuove forme valide di organizzazione degna di una certa consistenza. Mi piacerebbe avere una risposta.
Giulio Bagogli (un lettore affezionato), Pesaro
Caro Bagogli, grazie per la sua lettera.
Il nodo che affronta Paolo Gerbaudo nel suo articolo per lo speciale “Sbilanciamo l’Europa” è al centro delle preoccupazioni di tutti noi. La crisi del neoliberismo e la depressione attuale non hanno prodotto risposte sociali e mobilitazioni capaci di costruire una via d’uscita, un blocco sociale alternativo, una politica nuova. La protesta ha preso le vie del populismo – che esaminiamo in quello “speciale” e la frammentazione dilaga. Nel nostro piccolo, Sbilanciamoci! prova invece a ricucire i frammenti. La Campagna Sbilanciamoci! raccoglie 50 associazioni – dagli ambientalisti ai pacifisti – che discutono di alternative di politica economica e producono la Contro-finanziaria. E la campagna per tagliare gli F35 è un esempio di come si può “organizzare il dissenso” fuori dai partiti. Sbilanciamoci! è tra i fondatori della Rete europea degli economisti progressisti (Euro-pen) che un mese fa ha messo di fronte alle forze politiche del Parlamento europeo le proposte per un cambio di rotta. Il sito Sbilanciamoci.info raccoglie duecento collaboratori – esperti e critici – che scrivono di economia, società e politica, pubblica i materiali di Euromemorandum e degli “Economisti sgomenti” francesi, e ha ora aperto la discussione critica più approfondita sul Def appena presentato dal governo Renzi. Gli speciali “Sbilanciamo l’Europa” hanno fatto arrivare queste e altre voci sulle pagine del Manifesto, a sua volta un collettore importante di pensiero critico. In questa fase di grande frammentazione – delle forze sociali, delle iniziative politiche, delle identità stesse – tutti noi proviamo, pazientemente, a “organizzare il dissenso” mettendo insieme idee, soggetti, iniziative, e costruendo ponti con la politica alternativa che crediamo necessaria.
Sbilanciamoci!
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