Repubblica e Costituzione.

Scritto da Zag in ListaSinistra
La costituzione , e la nostra repubblica è nata avendo come base e principio la lotta partigiana, la resistenza el'antifascismo . Cioè i nostri padri fondatori , nati dalla resistenza, hanno posto come base per il nostro stare insieme, come fondamento dellanostra civiltà , l'unità della repubblica e la condivisione dei valori fondanti della resistenza partigiana e dell'antifascismo. Tutti coloroche a parole o con atti tentano di abbattere questi principi o che nerappresentano simbolicamente quei valori ,si mettono , oggettivamente contro questi nostri principi fondanti, cioè sono fuori della nostra costituzione. E chiaro che i rapporti di forza possono mutare , lasocietà è in movimento, e le forze della reazione, favoriti anche dallaresa incondizionata da parte di chi quei valori doveva difendere e farli avanzare stanno , anzi hanno avuto la meglio sulle restanti, residueforze . E' questo è tanto vero che ogni giorno , sapendo che i lorovalori stridono con quelli fondanti della nostro vivere comune, non vi è un momento in cui si piccona la costituzione , non in blocco,chiaramente, ma a pezzi a piccoli passi, Ora qua , ora la ora solo laseconda parte, ora il simbolo della nazione la bandiera, ora l'inno, orala divisione dei poteri, ora persino l'art 1 quello relativo al lavoro ealla dignità di ogni persona o cittadino. E lo si fa subdolamente,vigliaccamente,. Perché non si dice chiaramente: questa costituzione èbastarda, facciamo una rivoluzione, un rivoltamento e cambiamola, perchéserve questo per poter cambiare i principi fondanti della nostrarepubblica. No. Si piccona, questo pilastro, si abbatte quel puntellocon il beneplacito di quelle forze politiche che a parole si rifanno aquei valori, ma poi lasciano o talvolta favoriscono il minamento di quei pilastri. Non si parla di guerra , ma la si fa, spacciandola per pace,si parla di valori condivisi e si esaltano i repubblichini di Salò mettendoli sullo stesso piano dei partigiani ( non come uomini, ma comeportatori di valori assimilati) , si parla di liberazione e si parla solo e e si dà il merito solo alle forze alleate, si parla di antifascismo, di leggi razziali e si nicchia, si svia, si parla di resistenza e partigiani e si fa riferimento ai banditi , agli atti di sabotaggio, agli inevitabili uccisioni e ammazzamenti propri di una guerriglia e di atti di guerra civile, minimizzando le esecuzioni dicivili, gli uomini impiccati, le razzie, ecc eccOra è veramente assurdo richiamarsi alla libertà di espressione, allalibertà di pensiero e parole da parte di chi ha il potere costituito, dichi è al governo possedendo l'intero patrimonio dei mass-media, pubblicie privati . Per cosa poi? Per poter esprimersi di fronte ad unaricorrenza rituale per loro. Se fosse così avrebbero potuto partecipare una trasmissione a rete unificate , come ha fatto tra l'altro ilcavaliere sciorinando frasi roboanti circa l'amore, la fratellanza, lo stare uniti , tutti insieme appassionatamente. No!! hanno volutopartecipare in un luogo simbolico, in una giornata particolare, esimbolica e non tanto per parlare, ma anche il semplice fatto di essereli sul palco, una che è da sempre fascista, e che rappresenta il fascismo , e che era il capo di un manipolo di fascisti riuniti in un sintomatico sindacato, corporativo. Sono stati votati dai cittadini nelle istituzioni ??? Benissimo . Statevene nelle vostre istituzioni e lasciate in pace i nostri simboli, lasciateci commemorare i nostri martiri, lasciate che noi parliamo dei nostri valori. Ieri a Porta San Paolo non vi erano solo quei ragazzaccidei centri sociali, vi era tutta la gente che si era riunita per parlaredei loro valori condivisi, per commemorare i loro morti. Cosa cazzoc'entrava una fascista in gonnella e camicetta?? Era o no una provocazione??? E come tale è stata trattata lei e chi cercava di difenderla.La cultura dell' accoglienza verso chi è portatore e fautrice di valoridi violenza e prevaricazione verso i deboli, di negazione di libertà per il lavoro e contro la dignità dell'uomo non mi appartiene.
Zag(c)