Silenzio, si ruba
24 maggio 2010, in Passaparola
Buongiorno a tutti, parliamo ancora una volta della legge cosiddetta sulle intercettazioni, la legge che impedirà ai magistrati di farle in gran parte delle indagini su fatti criminali e impedirà ai giornalisti, non solo di pubblicate le intercettazioni sempre, ma di pubblicare anche gli atti delle indagini, fino a quando le indagini saranno finite, per anni e anni, fino a quando e solo se, approderanno queste indagini a un’udienza preliminare, tagliando fuori quindi tutti quei fatti che magari non costituiscono reato oppure vengono archiviati perché nel frattempo sono già prescritti, tipo per esempio il caso Scajola.
Zitti tutti
Non voglio dilungarmi su quello che prevede la legge perché ce lo siamo raccontati più volte, ma in estrema sintesi i giornalisti non possono più pubblicare notizie e atti di inchieste, neanche parlarne, riassumerli e sintetizzarli.
Proprio non possiamo fare riferimento a quello che succede nelle indagini fino alla fine dell’udienza preliminare, le televisioni non possono riprendere i magistrati nei palazzi di giustizia, nei processi se una delle due parti si rifiuta non si può riprendere il dibattito che invece è un fatto pubblico, le intercettazioni si possono né riassumere né trascrivere, né raccontare, né nulla di nulla, di nulla, neanche se contenute nei mandati di cattura che vengono notificati alle persone arrestate, non si possono piazzare cimici nei luoghi dove si pensa che verrà commesso un reato. Bisogna avere già la certezza che in quel posto si sta commettendo un reato, quindi per prevenire reati che potrebbero essere organizzati o commessi non si può più fare niente; il caso tipico: i delinquenti che si danno appuntamento in un certo posto per parlare, se non si ha la certezza che in quel posto vogliono ammazzare o rapinare qualcuno, ma si pensa che potrebbero farlo, non c’è possibilità di controllarli e lo stesso vale per le telecamere negli stadi dove si tiene d’occhio lo stadio per avere immediatamente le immagini di tifosi violenti: se uno non ha la certezza che il tifoso sta già commettendo qualche violenza, non si può cominciare a mettere la telecamera e quindi naturalmente bisogna chiedere al tifoso di aspettare di commettere atti di violenza, di interrompere i suoi atti di violenza per dare il tempo alle forze dell’ ordine di mettere la telecamera, siamo a queste barzellette!
I magistrati naturalmente verranno perseguitati con norme che dicono che per esempio se fanno una conferenza stampa in cui spiegano un’operazione di polizia con l’arresto di un mafioso o di più mafiosi o cose di questo genere, non potranno poi seguire il processo se hanno parlato: hanno parlato delle indagini in conferenza stampa con la polizia? Dovranno astenersi e cedere la mano a un altro magistrato. Non si potranno intercettare le spie, gli agenti segreti senza avere prima avvertito il governo dal quale dipendono che naturalmente, pensate al nostro, si premurerà di avvertire loro di stare attenti alle telefonate e soprattutto le intercettazioni telefoniche non potranno durare per più di 75 giorni per certi casi sono esclusi i reati di mafia, ma come ben sapete spesso si viene a scoprire che un reato è di mafia dopo che si è fatta l’indagine su quel reato, chi lo sa se a chiedere il pizzo a un imprenditore è una banda di delinquenti comuni, oppure è Cosa Nostra o l’‘ndrangheta o la camorra? Bisogna intercettarli per capirlo, naturalmente, ma qui se l’intercettazione dura più di 75 giorni, al 75° giorno non può proseguire e quindi bisogna interrompere.
Quindi queste norme valgono tutte quante anche per i reati di mafia che di solito vengono scoperti soltanto dopo e non prima che si facciano le intercettazioni.
Infine non si potrà più registrare una conversazione con un’altra persona, tipo per esempio la D'Addario che si cautelò registrando le sue conversazioni nella famosa notte a Palazzo Grazioli sul lettone di Putin, che è che poi è accaduto l’altro giorno quando un giornalista si è spacciato per un imprenditore – corruttore e ha offerto una mazzetta a Sarah Ferguson, la principessa della Casa Reale Britannica, scoprendo che la signora gradisce ricevere tangenti, tant’è che l’ha intercettata e addirittura filmata mentre incassava questa tangente.
Questo in estrema sintesi è il contenuto della legge che naturalmente fa gridare allo scandalo contemporaneamente i magistrati disarmati e i giornalisti disarmati: speriamo che si accorgano i cittadini di essere le principali vittime di questa legge perché naturalmente non è una legge contro i giornalisti o contro i magistrati, i magistrati e i giornalisti continueranno a avere il loro stipendio, è una legge contro i cittadini che non potranno più sapere le cose che sanno oggi e non potranno avere le stesse garanzie di sicurezza. A chi pensa che la nostra sicurezza sia già in pericolo a causa della criminalità e dell’inefficienza dello stato nel reprimerla, deve sapere che in futuro la nostra sicurezza sarà infinitamente più minacciata perché una serie infinita di delinquenti la faranno franca grazie proprio all’impossibilità di fare le intercettazioni.
Cosa non sapremmo più di quello che abbiamo saputo in questi anni se per caso in questi anni fosse già stata in vigore questa legge? Non sapremmo nulla dello scandalo della protezione civile, sapremmo soltanto i nomi degli arrestati e il titolo di reato, non sapremmo che nella notte del terremoto c’erano imprenditori che ridevano e esultavano, non sapremmo che il Senatore Di Girolamo era messo in Parlamento dalla 'ndrangheta e che poi ogni tanto, tramite suoi boss gli telefonava per ricordargli che lui era lì per conto e in nome della 'ndrangheta , non sapremmo niente di casa Scajola naturalmente, né mai lo sapremmo, neanche in futuro perché per il momento non è indagato, se fosse indagato il reato sarebbe quasi prescritto, non c’è nessuna possibilità che si faccia un processo a Scajola per quei 900 mila Euro pagati da un imprenditore che vinceva appalti nel suo Ministero quando lui era al Ministero degli Interni e poi grazie al governo di cui lui faceva parte con il Ministro delle attività produttive, quindi Scajola sarebbe al suo posto e non saprebbe neanche lui, se è vero quello che dice, chi gli ha pagato la casa!
Non sapremmo dello scandalo che ha investito il centro-sinistra in Puglia con gli uomini della prima Giunta Vendola indagati come Frisullo e come Tedesco, che starebbero naturalmente ancora al loro posto; non sapremmo che il Procuratore Toro è sospettato di avere fatto la talpa per alcuni indagati per l’inchiesta sulla cricca e quindi non sapendolo il Procuratore aggiunto di Roma Achille Toro, quello che indagava con grande attenzione su Gioacchino Genchi, su una persona per bene, mentre invece su indagini di grandi malaffare svolgeva ben opera l’ipotesi accusatore, sarebbe ancora al suo posto e quindi continuerebbe a fare da tappo nelle indagini contro il malaffare dei colletti bianchi. E questi sono soltanto gli ultimi casi di cui non sapremmo nulla, ma naturalmente l’avremmo saputo con anni e anni di ritardo delle indagini sui furbetti del quartierino, sulla Parmalat, sulla Cirio, su Calciopoli, sul caso Cuffaro, sul caso di Trani non sapremmo ancora niente, sul perché in campagna elettorale era stata chiusa la trasmissione Annozero e cosa si preparava contro Annozero, la famosa multa dell'Autorità per le comunicazioni, saremmo un paese ignaro e avremmo un governo dove vengono celebrati ancora divi come Bertolaso, come Gianni Letta, Ministri efficientissimi come Matteoli che adesso sfilano addirittura interrogati a casa Berlusconi, tanto è lo scandalo nell’opinione pubblica. Berlusconi sta interrogando gli Scajola, i Bertolaso, i Verdini, addirittura Bondi etc., Lunardi, non avrebbe minimamente dovuto dire una parola su questo e sarebbero tutti ben saldi al loro posto e continuerebbero a distribuire appalti agli stessi Anemone etc., perché naturalmente nessuno di noi saprebbe nulla a parte i casi di quei pochi che sono stati arrestati.
Ci raccontano che questa legge è stata fatta per tutelare la privacy, la reputazione delle persone, il segreto. Abbiamo già detto, ma è bene ripeterlo, per evitare che qualcuno si faccia prendere per i fondelli, visto che continuano a scriverlo i giornali che sono favorevoli a questa porcheria, che la legge non aggiunge nulla alla difesa della privacy, della reputazione delle persone contro le diffamazioni e le calunnie e al segreto, perché già oggi è proibito dalla legge e è punito, come reato pubblicare notizie segrete e atti segreti, è reato diffamare le persone con calunnie e accuse false e è reato violare la privacy delle persone.
La lista Anemone non andava pubblicata
In questi giorni tra le tante cose utili che si sono lette sui giornali sullo scandalo della cricca, ne sono uscite due, secondo me vergognosamente lesive della privacy delle persone e della reputazione delle persone.
La prima è la pubblicazione integrale indiscriminata della lista Anemone, dei proprietari o affittuari di casa che hanno avuto l’appartamento ristrutturato dalla Ditta Anemone: il file era nel personal computer di Anemone, ce l’aveva la Guardia di Finanza, ce l’aveva da due anni, non sono state fatte indagini da parte della Magistratura di Roma su questa lista, la lista è uscita sui giornali con tutto l’elenco delle persone che hanno avuto la ditta Anemone che gli ristrutturava la casa. Domanda: c’è qualcosa di scandaloso nell’avere avuto la casa ristrutturata dalla Ditta Anemone? No, la Ditta Anemone è una ditta che se uno paga i lavori per la ristrutturazione è una ditta come tutte le altre. Il problema semmai è chi ha avuto la casa ristrutturata gratis o con lo sconto, soprattutto se in cambio dello sconto o dei lavori gratis Anemone ha avuto dei favorevoli dal proprietario della casa ristrutturata. Allora si sarebbe dovuto scremare quell’elenco indiscriminato mettendo sui giornali quelli che non hanno pagato o quelli che hanno avuto lo sconto e lasciando perdere tutte le persone che hanno regolarmente pagato i lavori. Non solo, ma non sempre chi ha la casa ristrutturata da Anemone ha scelto lui che fosse la ditta Anemone a ristrutturarla, per esempio tutti quelli che hanno case in affitto da enti pubblici o previdenziali, è ovvio che è l’ente proprietario a scegliere la ditta che ristruttura, mica l’inquilino che paga l’affitto; allo stesso modo sono finiti dentro funzionari e dirigenti di Polizia, per quale motivo? E’ chiaro che a ristrutturare la casa di un alto dirigente della Polizia o del Capo della Polizia non può essere una ditta qualsiasi, deve essere una ditta che ha il protocollo di sicurezza e di segretezza, perché è importante sapere chi ristruttura la casa di un importante dirigente della Polizia o dei servizi di sicurezza, altrimenti uno invece di ristrutturarla magari gli piazza una cimice in casa per conto di non si sa chi.
Hanno fatto un fritto misto, hanno messo tutti i nomi insieme, li hanno sbattuti sui giornali, questa è una gravissima violazione e è triste che tutti quelli che fanno i garantisti, solo perché in questo periodo c’è un’aria un po’ così di indignazione, non abbiano stigmatizzato questa cosa. Si sarebbe dovuto fare un lavoro, i giornali avrebbero dovuto prendere quella lista e andare a vedere caso per caso prima di pubblicarla; allo stesso modo è uno scandalo che si pubblichino gli sms tra un importante dirigente della protezione civile arrestato e un produttore cinematografico che non solo non è stato arrestato, ma non è neanche indagato. Sapete perché sono stati pubblicati quegli sms? Perché i due sono gay e quindi si mandavano delle effusioni amorose per sms, è lo stesso scandalo che ha destato polemiche quando è uscito il famoso sms tra Anna Falchi e Ricucci; ci sarà un problema a proposito delle inclinazioni sessuali di questi imputati? E’ possibile pubblicare gli sms sentimentali di due persone soltanto perché sono gay, mentre invece si fa polemica quando si pubblicano sms tra due eterosessuali che sono marito e moglie e tra l’altro che si mandino degli sms con scritto “Ti amo” non è che faccia questo grande discredito.
Queste cose che sono vergognose, sono già vietate dalla legge, quindi chi ha pubblicato gli sms sentimentali dell’inquisito arrestato e del produttore assolutamente intonso gay, ha già violato la loro privacy e risponderà davanti a una legge che esiste già dal 1996 che è la legge sulla privacy. Questa legge non aggiunge e non toglie nulla a questa cosa, perché già non si poteva fare prima, già non si potevano pubblicare quelli di Anna Falchi e di Ricucci e quindi già la pubblicazione dell’sms di Anna Falchi e di Ricucci è perseguibile per legge, senza bisogno di una nuova legge, questa nuova legge non aggiunge e non toglie niente in difesa della privacy, della reputazione e del segreto.
Cosa succede nei Paesi liberi
Infatti in tutto il mondo libero i giornali e le televisioni possono parlare e pubblicare di atti di indagine e intercettazioni disposti dalla Magistratura e anche non disposti dalla Magistratura, visto che in questi tutti gli altri paesi, a differenza dell’Italia dove l’unico soggetto autorizzato per legge a disporre intercettazioni con certe garanzie è il Magistrato, richiesta del Pubblico Ministero, decisione del G.I.P. che può decidere di non intercettare, quindi di non accettare la richiesta del PM se non ci sono quei gravi indizi di reato.
Dopodiché può decidere di interrompere le intercettazioni il G.I.P., anche se il PM vuole proseguirle, è tutto garantito dal giudice terzo che riceve e poi valuta le richieste del PM e tutto quello che fanno il PM e il giudice terzo è depositato e risulta agli atti. Quindi nessuno può essere intercettato legalmente senza che la cosa si sappia, mentre all'estero sapete che il grosso delle intercettazioni di solito le fanno i servizi di sicurezza, le forze di Polizia e anche autorità amministrative come enti locali, il caso paradossale incredibile dell’Inghilterra dove ci sono 56 diverse istituzioni, compreso l’ente che regola il pronto soccorso delle ambulanze o i Vigili del fuoco che possono disporre intercettazioni, negli Stati Uniti addirittura la Sec, il corrispettivo della nostra Consob.
Cosa succede negli altri paesi quando i giornalisti vengono a conoscenza di atti di indagine o di intercettazioni durante le indagini? Si pubblicano dappertutto. “Il Corriere della Sera” ha fatto una buona pagina l’altro giorno con i suoi corrispondenti da alcune capitali.
Fabio Cavalera dalla Gran Bretagna ci spiega che il freedom of information act dà diritto di conoscere e dunque di consultare ai giornalisti gli atti delle indagini, chiedendoli al Commisionar oppure al Tribunale i quali decidono e quando prevale l’interesse pubblico non possono dire di no al diritto dei cittadini di essere informati e al dovere dei giornalisti di informarli. Persino a Buckingham Palace si inchinano a questo principio sacro, tant’è che non poterono impedire la pubblicazione delle telefonate tra Carlo e Camilla: Carlo diceva a Camilla "vorrei essere il tuo Tampax" e Camilla rispondeva "non posso sopportare una domenica notte senza di te”. Non c’era nessun reato, era una violazione della privacy, ma si ritenne che l’interesse pubblico dei tradimenti dell’erede al trono nei confronti di sua moglie, Lady Diana prevalesse sulla privacy e quindi anche queste telefonate furono pubblicate, anche se non era reato e soprattutto anche se erano stati intercettati abusivamente. Non si è mai capito chi è stato a intercettarle quelle telefonate, si sospettò uno dei maggiordomi di Buckingham Palace.
Francia: le intercettazioni, scrive Massimo Nava da Parigi, com’è avvenuto anche in recenti casi, il processo a carico di de Villepin e di importanti esponenti dei servizi segreti accusati da Sarcozy di avere cospirato contro di lui, le intercettazioni sono state pubblicate anche in corso di istruttoria, anche durante l’inchiesta che lì si chiama ancora istruttoria, il giornalista pubblica documenti giudiziari e protegge le sue fonti.
Spagna: Elisabetta Rosa Spina da Madrid spiega che la pubblicazione delle intercettazioni non è perseguibile, non è vietata. Le intercettazioni ordinate dal Giudice Garçon nel caso Gürtel, che è uno scandalo che coinvolgeva politici delle comunità autonome di Madrid e Valencia, sono state pubblicate senza alcuna conseguenza per gli editori e per i giornalisti. Già, mi dimenticavo prima che naturalmente le sanzioni sono carcere e multa per i giornalisti e supermulte fino a 600 mila Euro per gli editori italiani per ogni articolo che viene pubblicato contenenti riferimenti a atti o a intercettazioni di inchiesta.
Il Pais infatti per descrivere cosa sta succedendo, l’abominio che sta succedendo in Italia ha avvertito gli spagnoli dicendo “sappiate che una legge simile a quella italiana avrebbe portato in carcere i giornalisti che hanno indagato sul caso Gürtel e che in Spagna hanno potuto pubblicare in corso di indagini le intercettazioni e gli atti”.
Russia: uno dice in Russia, il nostro modello Putin, almeno lì sarà vietato. No, nei procedimenti normali, scrive Fabrizio Dragosei da Mosca gli atti, gli interrogatori e le intercettazioni comunicati dal Giudice istruttore agli Avvocati difensori, esattamente come da noi quando sono depositati alle parti gli atti, possono essere liberamente pubblicati dai giornali che ne vengono a conoscenza.
E infine Stati Uniti. Scrive Alessandra Farkas da New York: negli Stati Uniti le intercettazioni da parte di terzi, io intercetto una conversazione con un altro sono legali previa autorizzazione di un giudice, lì c’è addirittura l’agente provocatore. Sapete che per scoprire un politico corrotto, la polizia infiltra suoi uomini che si spacciano per corruttori e mettono alla prova l’onestà del politico o del finanziere. Se quello, come nel caso di Sarah Ferguson, accetta la mazzetta, viene incastrato e quindi è ovvio che l’agente provocatore può intercettare i suoi colloqui travestito da corruttore, pensate da noi, li prendono già quando si fanno corrompere di corruttori veri, figuratevi se ci fossero pure dei diavoletti tentatori che vanno in giro a saggiare il livello di onestà dei politici italiani, sarebbe il deserto nelle nostre istituzioni.
In virtù del primo emendamento, siamo sempre nel caso americano, della Costituzione americana, il primo emendamento è quello che tutela la libertà di stampa, è il primo non a caso perché è importantissimo, i media hanno pieno accesso alla pubblicazione di materiale a essi inerente: “possiamo pubblicare qualsiasi cosa - spiega il direttore esecutivo del Report committee for freedom of the press - purché non presenti una minaccia alla sicurezza nazionale o all’incolumità fisica di qualcuno”. Dato che tutti i casi che abbiamo fatto non minacciano la sicurezza nazionale né l’incolumità fisica, anzi sono questi personaggi che di solito minacciano la sicurezza nazionale a cominciare a quella della nostra economia e dei nostri soldi, tutto ciò che abbiamo pubblicato in Italia, sarebbe stato pubblicato in America e sapete che in America ci sono fior di politici che vengono costretti alle dimissioni non dai giudici, ma semplicemente dall’opinione pubblica quando viene a conoscere atti di indagine. Per esempio il caso di Blagojevic, il governatore amico di Obama che, intercettato mentre tentava di vendere il suo posto, anzi di vendere il seggio lasciato libero da Obama nel momento in cui era stato eletto a Presidente degli Stati Uniti, fu intercettato, tutto fu pubblicato dai giornali e Blagojevic si è dovuto dimettere.
Nei procedimenti dai Pentagon papers (sono carte del Pentagono a proposito delle bugie sulla guerra) al Sex gate di Clinton, il libero accesso dei media a questo tipo di materiale è considerato uno degli elementi chiave della democrazia americana, nella stragrande maggioranza dei casi negli stati anche per registrare di nascosto una telefonata basta il consenso della sola di una delle due parte, se vado a intercettare un mio colloquio con un altro, il consenso lo do io ne sono una delle due parti, quindi diamo a una fonte assolutamente insospettabile, non certamente da un organo giustizialista un bel panorama sul fatto che noi con questa legge diventeremo un caso unico al mondo libero, naturalmente se si va a cercare forse qualche paese dove i giornali non possono scrivere nulla lo si troverebbe, ma non si tratta di democrazia!
Cosa si può fare? Adesso sapete, mentre io sto parlando sta per iniziare un forum dei direttori dei giornali in Italia promosso dalla Federazione della stampa e si fronteggiano un po’ alcune linee di intervento, c’è una parte di giornali e di direttori di giornali che sono favorevoli a questa legge bavaglio, naturalmente, per esempio i giornali del gruppo Angelucci, guarda caso gli editori, il padre e il figlio, Antonio e Giampaolo sono tutti e due indagati e/o imputati in inchieste dove ci sono pure intercettazioni, quindi i giornali di Angelucci, è una combinazione naturalmente, Il Riformista e Libero sono entrambi ultrafavorevoli al bavaglio Belpietro e Polito hanno scritto cose memorabili, Belpietro tra l’altro cambiando completamente idea rispetto a quando era direttore di Panorama e parlò malissimo del bavaglio alla stampa sia nella sua versione Mastella, sia nella sua versione Alfano che comunque dal punto di vista della libertà di stampa sono assolutamente uguali, non si pubblica niente!
E’ favorevole a questa legge anche una serie di intellettuali “liberali” sono i nostri liberali alle vongole, tipo Ostellino de Il Corriere della sera che ha avuto uno scontro con il corriere di ieri con il suo Direttore De Bortoli, mentre la gran parte dei direttori dei giornali si sono espressi contro questo bavaglio, chi è contro e basta, chi invece è contro dicendo che è una legge esagerata, ma che comunque una legge per impedire gli abusi ci vorrebbe etc., fingono di non sapere che gli abusi, proprio in quanto sono abusi sono già vietati dalle leggi e non c’è bisogno di nessuna norma per vietare gli abusi, è chiaro che nessuna norma può impedire gli abusi, ogni giorno vengono commessi reati dappertutto nonostante che quei reati siano già penalmente sanzionati dalla legge, non è che una legge che vieta lo scippo impedisce gli scippi, gli scippi continuano a essere praticati, le rapine idem, gli omicidi idem, a nessuno verrebbe in mente di fare una nuova legge per vietare gli scippi, le rapine e gli omicidi soltanto perché vengono commesse rapine, omicidi e scippi, una volta che sono vietati sono vietati e bisogna prendere i colpevoli, allo stesso modo per gli eventuali abusi!
Poi ci sono invece quelli che sono alla ricerca di un miglioramento della legge, quelli che dicono: mediamo, facciamo una mediazione, accontentiamoci, chiediamo ai politici di darci un po’ più di libertà, un po’ meno carcere, un po’ meno multe, o che magari, questa è la mediazione ultima che sta venendo fuori dai finiani, molto timidi questi finiani su questo fronte, i quali sarebbero disposti a concederci, bontà loro, di poter fare un riassuntino degli atti di indagine e ci sono dei giornalisti o sedicenti tali che sono felici: evviva, ci lasciano fare un riassuntino!
Ho una bella intercettazione in cui due si mettono d’accordo per andare a rubare insieme i soldi nostri o esultano perché c’è un terremoto che porterà nelle loro tasche appalti e soldi o si mettono d’accordo per scannare persone sane, asportando loro organi vitali sani, per incassare più soldi dalla Regione (vedi scandalo della clinica degli orrori la Santa Rita di Milano) e cosa faccio? Invece di pubblicare le loro parole in modo che ciascuno, senza commento, si faccia un’idea di cosa stavano facendo questi signori e cosa stanno facendo questi signori e quindi che questi signori travolti dall’ondata di sdegno si facciano da parte, spariscano prima che inizi l’udienza preliminare, a prescindere dall’udienza preliminare, perché? Perché le hanno dette loro quelle parole o le spiegano e ci dicono che era tutto uno scherzo, una carnevalata, ma se poi le persone sono state veramente danneggiate nella loro salute, addirittura qualcuna è morta, beh allora a casa subito!
Beh, potrei pubblicare le loro parole e invece cosa ci propongono? Faccia un riassuntino, ma riassuntino intanto non è informazione, informazione è dare il massimo dell’informazione, se ho le parole, ho il dovere di dare le parole ai lettori, non le mie, quelle delle persone intercettate, le mie possono fraintendere, pensate se uno deve fare un riassuntivo di un’intercettazione, chi mi garantisce che il riassuntino che mi fa il giornalista mi riporta i dati essenziali di quell’intercettazione? E se il giornalista sceglie la parte che ha colpito di più lui, in buonafede o se il giornalista ha scelto la parte meno scomoda per il suo editore, per il suo giornale o per le tendenze politiche del suo ?house organ?, se invece uno pubblica il testo, la gente poi l’idea se la fa, invece io intervengo nella mia soggettività a condizionare chi mi legge con un riassuntino mio, chi lo saprà mai se il mio riassuntino era fedele o non era fedele al contenuto?
Poi ci sono anche quelli che non capiscono, ci sono un sacco di neofiti che si improvvisano giornalisti dall’oggi al domani, non capiscono le intercettazioni, non è meglio avere il testo? Oggi chi pubblica il testo integrale rischia una multa fino a 120 Euro, domani rischierà una multa talmente salata, migliaia di Euro che nessuno farà più il servizio di informare con il testo, con le parole esatte degli atti, ma noi dobbiamo dare un’informazione completa, non il riassuntino.
Unica soluzine: disobbedienza civile
Allora possiamo noi, come categoria dei giornalisti, giornalisti mendicare e piatire un favore da questo Parlamento, da questa maggioranza? Da questa banda di criminali che vogliono impedirci di fare il nostro mestiere e di impedire a voi di sapere le cose che fanno loro? Possiamo chiedere: vi prego, levateci un mese di galera? Vi prego levateci mille Euro di multa?
Vi prego lasciateci fare il riassuntino, ma cosa siamo una manica di accattoni? Di pezzenti, che stanno lì con il cappello in mano a misurare la libertà di stampa a centimetri? Libertà di stampa o c’è o non c’è, non c’è l’emendamento migliorativo, se è una portata è una porcata, come si fa a migliorare la porcata?
Lo dico perché già si sente il Colle, il Quirinale, il Capo dello Stato che vigila, che lancia moniti, che esercita la moral suasion che invita maggioranza e opposizione a una riforma condivisa, ma come si fa a condividere una porcata? Una porcata è meno porcata soltanto perché è condivisa, peggio mi sento se è condivisa una porcata, perché vuole dire che non c’è più nessuno che nota che è una porcata o che sono tutti d’accordo per fare una porcata, è molto bene che invece ci sia una netta contrapposizione, su una porcata, altro che condivisa!
Questa riforma non va fatta, non va condivisa, non va emendata, va presa e buttata nel cesso, questa deve essere la posizione di un giornalista serio e di un cittadino serio che vuole il primo informare e il secondo essere informato, questa porcata non serve a nulla di ciò che ci dicono a cui vuole mirare e quindi questa riforma non devono farla, se la fanno, che la facciano nella sua versione peggiore, perché peggio è questa legge e più ci sono possibilità che venga cancellata da una delle autorità di garanzia italiana o internazionali di cui disponiamo per fare cancellare le leggi porcata, le leggi incostituzionali.
Allora cosa serve questa continua trattativa, l’emendamento, il comma, il sottocomma, questa legge si prende in blocco e si butta nel cesso oppure gliela si lascia approvare nella versione più laida, perché così noi dopo, un minuto dopo che questa roba passa, abbiamo delle armi formidabili, intanto abbiamo il referendum abrogativo, un referendum in cui si chiede ai cittadini “volete sapere i segreti del potere o non li volete più sapere? Volete che magistrati e forze dell’ ordine possano ancora acchiappare i ladri, delinquenti, truffatori, corrotti, i mafiosi o non volete più?” E’ un referendum che rischia addirittura di fare il quorum quando si va a votare, potrebbe essere la tomba di Berlusconi e di questo regime e di tutti i berluschini che gli tengono bordone dall’altra parte, perché è bene ricordare che sul bavaglio alla stampa la Legge Mastella del centro-sinistra e la Legge Alfano del centro-destra sono uguali e sul bavaglio alla stampa il programma di Veltroni con cui il centro-sinistra e il PD si è presentano alle elezioni nel 2008 è identico a quello della Legge Alfano, adesso parlano di una legge degna della Spagna di Franco, è una legge degna del programma del PD del 2008 e della Legge Mastella del 2007 che fu votata dall’intera Camera dei Deputati nell’aprile 2007 con 9 persone su 630 deputati che si astennero o non parteciparono al voto, non ci fu un voto contrario!
Quindi questa legge potrebbe essere la tomba di questo regime, perché? Perché abbiamo intanto il referendum abrogativo, poi abbiamo degli strumenti anche più rapidi, ci faremo processare, la violeremo questa legge, Grillo l’ha detto, l’abbiamo detto noi de Il Fatto, per ora siamo stato l’unico giornale in Italia in cui i giornalisti hanno detto: noi un minuto dopo che questa legge verrà approvata, violeremo questa legge e continueremo a raccontare atti di indagini e intercettazioni e quel cavolo che ci pare perché non riconosciamo a questo Parlamento e a non Parlamento e a nessun governo, il diritto di scegliere cosa dobbiamo scrivere e cosa non dobbiamo scrivere, noi come giornalisti dobbiamo attenerci a una sola regola, a un solo limite, il Codice Penale, dobbiamo scrivere soltanto cose vere e soltanto cose di interesse pubblico, le cose false e le cose non di interesse pubblico non le pubblichiamo, il resto pubblichiamo tutto, questo è il nostro unico limite, se qualcuno ce ne impone un altro è fuori dalla Costituzione e è fuori dalla nostra correttezza e dalla nostra deontologia, della nostra missione professionale, quindi noi non su Il Fatto, ovviamente, perché? Perché le multe agli editori servono a far fallire i giornali poveri, noi siamo un giornale povero, mica abbiamo i soldi dello Stato per pagare le multe!
Noi i soldi dello Stato li rifiutiamo, quindi non avendo i soldi se non quelli delle nostre vendite e dei nostri abbonamenti, non li possiamo buttare perché al primo articolo ci staccano 600 mila Euro di multa, ci mangiamo il capitale sociale e la società è fallita, cosa faremo? Eventi in pubblico, teatri, piazze, Paladozza, ora c’è pure Santoro a piede libero finalmente, se riesce a liberarsi della gabbia della RAI, faremo cose per non fare ricadere la responsabilità sugli editori, ma noi come giornalisti de Il Fatto andremo in piazza a raccontare le cose che non si potranno più scrivere e se la gente sarà interessata e lo sarà perché quando una cosa diventa proibita suscita un interesse spasmodico, morboso, la gente verrà in piazza a ascoltare le cose che non si potranno più scrivere, verremo processati per avere violato questa legge facendo disobbedienza civile, nel processo i nostri avvocati chiederanno al giudice di sollevare la questione di legittimità costituzionale davanti alla Consulta, quest’ultima si pronuncerà e vedremo se vince la Costituzione o se vince Alfano, ma c’è uno strumento ancora più rapido per far cancellare questo obbrobrio e è la Corte di Strasburgo, la Corte europea per i diritti dell’uomo di Strasburgo, qualcuno crede, male informato, che per adire la Corte Europea lo si possa fare soltanto al termine del processo, io giornalista mi faccio processare per avere violato la Legge Alfano e dopo 3 gradi di giudizio se vengo condannato anche Cassazione posso andare alla Corte Europea di Giustizia a chiedere che venga condannata l’Italia per avere violato la Convenzione Europea sui diritti dell’uomo, non è così, altrimenti alla Corte Europea ci potremmo andare se la legge passa prima dell’estate tra 10 anni, invece no.
Franco Siddi, segretario della Federazione della stampa, il sindacato dei giornalisti e Katia Malavenda che è uno degli Avvocati più informati insieme a Oreste Flamini Minuto e a altri che difendono i giornalisti proprio come loro principale attività, non i giornalisti farabutti, i giornalisti che fanno semplicemente il loro mestiere, spiegano che ogni cittadino dell’Unione Europea può proporre, senza attendere i gradi di giudizio, il ricorso alla Corte quando una legge dello Stato di cui fa parte, viola un suo diritto garantito dalla Convenzione Europea per i diritti dell’uomo, quindi le norme che vengono giudicate contrarie alla Convenzione Europea per i diritti dell’uomo che garantisce, tra l’altro, il diritto inviolabile dei cittadini a essere informati e il dovere dei giornalisti e informarli correttamente e completamente, non con il riassunto, le norme giudicate contrarie alla convenzione – dice l’Art. 10 – sono subito disapplicate in base all’Art. 117 della Costituzione, quindi cosa succede? Che se noi cittadini con il diritto di essere informati, facciamo una class action , patrocinata da avvocati bravi, magari la potremo promuovere dei de Il Fatto, quello sì non è vietato o semplicemente noi giornalisti, lesi nel nostro diritto – dovere di informare, ci rivolgiamo alla Corte e la Corte dichiara che quella legge è contraria alla Convenzione Europea per i diritti dell’uomo, a quel punto i giudici italiani possono immediatamente disapplicare la nuova legge appena approvata, quindi questi avranno fatto tutta la fatica di questo mondo, sono 3 anni che si arrabattano per imbavagliare i giornalisti e accecare e assordare i cittadini e tac, con una decisione della Corte Europea, questa legge sarà come se non fosse mai esistita, non ci sarebbe neanche bisogno di abrogarla o di farla fulminare dalla Corte Costituzionale, è lì ma non viene applicata, è come la legge sulle rogatorie, che è contraria alle convenzioni, ai trattati e alle prassi internazionali e non viene mai applicata da nessun Tribunale italiano, nessuno l’ha cancellata, è come se non ci fosse, è lettera morta, è un aborto!
Questo è importante per far capire che non è che finisce tutto il giorno in cui questa legge sarà approvata, anzi quando questa legge sarà approvata comincia tutto e del resto questa legge ha già sortito degli effetti importanti, ha un po’ costretto il PD a fare opposizione, anche se alcuni di loro, quelli che si ricordano qual è il loro programma non ne vogliono tanto sapere, ha compattato gli editori, gli editori italiani sono i più paraculi del mondo, di fronte al rischio di prendere le multe o a non poter più scrivere niente, a non vendere più i loro giornali, è evidente che si preoccupano, ha compattato i giornalisti, salvo quelli che fingono di essere giornalisti mentre in realtà fanno un altro mestiere anche molto antico. Ha compattato i magistrati, altra categoria molto divisa, ha costretto anche equilibristi come il Procuratore Grasso a dire alcune cose in questi giorni, ha costretto l’Anm e il Csm che in altri casi (vedi Caso De Magistris, Caso Forleo) hanno fatto i pesci in barile quando addirittura non hanno collaborato alla loro cacciata, ha aperto nuove crepe nel Pdl tra i finiani e i berlusconiani, sta facendo incazzare non solo i cittadini italiani, ma le istituzioni europee, è intervenuta Freedom House, Reporter sains frontier, è intervenuto addirittura il sottosegretario alla giustizia americana, il quale ha detto: non toccate le vostre leggi perché a noi l’Italia ci serve attrezzata contro la criminalità e gli Stati Uniti lo sanno, perché c’è un certo scambio di criminalità mafiosa tra americani e italiani, soltanto che gli americani la puniscono e noi invece la agevoliamo!
C’è il rischio persino che gli elettori di centro-destra capiscano di quale sicurezza si parlava nella scorsa campagna elettorale quando loro hanno votato per il governo della sicurezza, non sapevano che era la sicurezza di Silvio Berlusconi e delle sue varie cricche.
Non è mai troppo tardi per cambiare idea, c’è chi gridava al regime nel 1994 come Montanelli e chi comincia a parlare di regime proprio in questi giorni, a causa di questa legge, gli ci è voluto 16 anni per capirlo, ma meglio tardi che mai, non tutti hanno i riflessi pronti come un novantenne tipo Montanelli, l’importante è non rassegnarsi perché questa potrebbe essere veramente la pietra di inciampo.
Per una volta tanto, l’ho scritto l’altro giorno, che Berlusconi si sta scavando la fossa, invece di collaborare a migliorare la fossa, lasciamolo lavorare e sta lavorando per noi, passate parola e ci vediamo lunedì!
24 maggio 2010, in Passaparola
Buongiorno a tutti, parliamo ancora una volta della legge cosiddetta sulle intercettazioni, la legge che impedirà ai magistrati di farle in gran parte delle indagini su fatti criminali e impedirà ai giornalisti, non solo di pubblicate le intercettazioni sempre, ma di pubblicare anche gli atti delle indagini, fino a quando le indagini saranno finite, per anni e anni, fino a quando e solo se, approderanno queste indagini a un’udienza preliminare, tagliando fuori quindi tutti quei fatti che magari non costituiscono reato oppure vengono archiviati perché nel frattempo sono già prescritti, tipo per esempio il caso Scajola.
Zitti tutti
Non voglio dilungarmi su quello che prevede la legge perché ce lo siamo raccontati più volte, ma in estrema sintesi i giornalisti non possono più pubblicare notizie e atti di inchieste, neanche parlarne, riassumerli e sintetizzarli.
Proprio non possiamo fare riferimento a quello che succede nelle indagini fino alla fine dell’udienza preliminare, le televisioni non possono riprendere i magistrati nei palazzi di giustizia, nei processi se una delle due parti si rifiuta non si può riprendere il dibattito che invece è un fatto pubblico, le intercettazioni si possono né riassumere né trascrivere, né raccontare, né nulla di nulla, di nulla, neanche se contenute nei mandati di cattura che vengono notificati alle persone arrestate, non si possono piazzare cimici nei luoghi dove si pensa che verrà commesso un reato. Bisogna avere già la certezza che in quel posto si sta commettendo un reato, quindi per prevenire reati che potrebbero essere organizzati o commessi non si può più fare niente; il caso tipico: i delinquenti che si danno appuntamento in un certo posto per parlare, se non si ha la certezza che in quel posto vogliono ammazzare o rapinare qualcuno, ma si pensa che potrebbero farlo, non c’è possibilità di controllarli e lo stesso vale per le telecamere negli stadi dove si tiene d’occhio lo stadio per avere immediatamente le immagini di tifosi violenti: se uno non ha la certezza che il tifoso sta già commettendo qualche violenza, non si può cominciare a mettere la telecamera e quindi naturalmente bisogna chiedere al tifoso di aspettare di commettere atti di violenza, di interrompere i suoi atti di violenza per dare il tempo alle forze dell’ ordine di mettere la telecamera, siamo a queste barzellette!
I magistrati naturalmente verranno perseguitati con norme che dicono che per esempio se fanno una conferenza stampa in cui spiegano un’operazione di polizia con l’arresto di un mafioso o di più mafiosi o cose di questo genere, non potranno poi seguire il processo se hanno parlato: hanno parlato delle indagini in conferenza stampa con la polizia? Dovranno astenersi e cedere la mano a un altro magistrato. Non si potranno intercettare le spie, gli agenti segreti senza avere prima avvertito il governo dal quale dipendono che naturalmente, pensate al nostro, si premurerà di avvertire loro di stare attenti alle telefonate e soprattutto le intercettazioni telefoniche non potranno durare per più di 75 giorni per certi casi sono esclusi i reati di mafia, ma come ben sapete spesso si viene a scoprire che un reato è di mafia dopo che si è fatta l’indagine su quel reato, chi lo sa se a chiedere il pizzo a un imprenditore è una banda di delinquenti comuni, oppure è Cosa Nostra o l’‘ndrangheta o la camorra? Bisogna intercettarli per capirlo, naturalmente, ma qui se l’intercettazione dura più di 75 giorni, al 75° giorno non può proseguire e quindi bisogna interrompere.
Quindi queste norme valgono tutte quante anche per i reati di mafia che di solito vengono scoperti soltanto dopo e non prima che si facciano le intercettazioni.
Infine non si potrà più registrare una conversazione con un’altra persona, tipo per esempio la D'Addario che si cautelò registrando le sue conversazioni nella famosa notte a Palazzo Grazioli sul lettone di Putin, che è che poi è accaduto l’altro giorno quando un giornalista si è spacciato per un imprenditore – corruttore e ha offerto una mazzetta a Sarah Ferguson, la principessa della Casa Reale Britannica, scoprendo che la signora gradisce ricevere tangenti, tant’è che l’ha intercettata e addirittura filmata mentre incassava questa tangente.
Questo in estrema sintesi è il contenuto della legge che naturalmente fa gridare allo scandalo contemporaneamente i magistrati disarmati e i giornalisti disarmati: speriamo che si accorgano i cittadini di essere le principali vittime di questa legge perché naturalmente non è una legge contro i giornalisti o contro i magistrati, i magistrati e i giornalisti continueranno a avere il loro stipendio, è una legge contro i cittadini che non potranno più sapere le cose che sanno oggi e non potranno avere le stesse garanzie di sicurezza. A chi pensa che la nostra sicurezza sia già in pericolo a causa della criminalità e dell’inefficienza dello stato nel reprimerla, deve sapere che in futuro la nostra sicurezza sarà infinitamente più minacciata perché una serie infinita di delinquenti la faranno franca grazie proprio all’impossibilità di fare le intercettazioni.
Cosa non sapremmo più di quello che abbiamo saputo in questi anni se per caso in questi anni fosse già stata in vigore questa legge? Non sapremmo nulla dello scandalo della protezione civile, sapremmo soltanto i nomi degli arrestati e il titolo di reato, non sapremmo che nella notte del terremoto c’erano imprenditori che ridevano e esultavano, non sapremmo che il Senatore Di Girolamo era messo in Parlamento dalla 'ndrangheta e che poi ogni tanto, tramite suoi boss gli telefonava per ricordargli che lui era lì per conto e in nome della 'ndrangheta , non sapremmo niente di casa Scajola naturalmente, né mai lo sapremmo, neanche in futuro perché per il momento non è indagato, se fosse indagato il reato sarebbe quasi prescritto, non c’è nessuna possibilità che si faccia un processo a Scajola per quei 900 mila Euro pagati da un imprenditore che vinceva appalti nel suo Ministero quando lui era al Ministero degli Interni e poi grazie al governo di cui lui faceva parte con il Ministro delle attività produttive, quindi Scajola sarebbe al suo posto e non saprebbe neanche lui, se è vero quello che dice, chi gli ha pagato la casa!
Non sapremmo dello scandalo che ha investito il centro-sinistra in Puglia con gli uomini della prima Giunta Vendola indagati come Frisullo e come Tedesco, che starebbero naturalmente ancora al loro posto; non sapremmo che il Procuratore Toro è sospettato di avere fatto la talpa per alcuni indagati per l’inchiesta sulla cricca e quindi non sapendolo il Procuratore aggiunto di Roma Achille Toro, quello che indagava con grande attenzione su Gioacchino Genchi, su una persona per bene, mentre invece su indagini di grandi malaffare svolgeva ben opera l’ipotesi accusatore, sarebbe ancora al suo posto e quindi continuerebbe a fare da tappo nelle indagini contro il malaffare dei colletti bianchi. E questi sono soltanto gli ultimi casi di cui non sapremmo nulla, ma naturalmente l’avremmo saputo con anni e anni di ritardo delle indagini sui furbetti del quartierino, sulla Parmalat, sulla Cirio, su Calciopoli, sul caso Cuffaro, sul caso di Trani non sapremmo ancora niente, sul perché in campagna elettorale era stata chiusa la trasmissione Annozero e cosa si preparava contro Annozero, la famosa multa dell'Autorità per le comunicazioni, saremmo un paese ignaro e avremmo un governo dove vengono celebrati ancora divi come Bertolaso, come Gianni Letta, Ministri efficientissimi come Matteoli che adesso sfilano addirittura interrogati a casa Berlusconi, tanto è lo scandalo nell’opinione pubblica. Berlusconi sta interrogando gli Scajola, i Bertolaso, i Verdini, addirittura Bondi etc., Lunardi, non avrebbe minimamente dovuto dire una parola su questo e sarebbero tutti ben saldi al loro posto e continuerebbero a distribuire appalti agli stessi Anemone etc., perché naturalmente nessuno di noi saprebbe nulla a parte i casi di quei pochi che sono stati arrestati.
Ci raccontano che questa legge è stata fatta per tutelare la privacy, la reputazione delle persone, il segreto. Abbiamo già detto, ma è bene ripeterlo, per evitare che qualcuno si faccia prendere per i fondelli, visto che continuano a scriverlo i giornali che sono favorevoli a questa porcheria, che la legge non aggiunge nulla alla difesa della privacy, della reputazione delle persone contro le diffamazioni e le calunnie e al segreto, perché già oggi è proibito dalla legge e è punito, come reato pubblicare notizie segrete e atti segreti, è reato diffamare le persone con calunnie e accuse false e è reato violare la privacy delle persone.
La lista Anemone non andava pubblicata
In questi giorni tra le tante cose utili che si sono lette sui giornali sullo scandalo della cricca, ne sono uscite due, secondo me vergognosamente lesive della privacy delle persone e della reputazione delle persone.
La prima è la pubblicazione integrale indiscriminata della lista Anemone, dei proprietari o affittuari di casa che hanno avuto l’appartamento ristrutturato dalla Ditta Anemone: il file era nel personal computer di Anemone, ce l’aveva la Guardia di Finanza, ce l’aveva da due anni, non sono state fatte indagini da parte della Magistratura di Roma su questa lista, la lista è uscita sui giornali con tutto l’elenco delle persone che hanno avuto la ditta Anemone che gli ristrutturava la casa. Domanda: c’è qualcosa di scandaloso nell’avere avuto la casa ristrutturata dalla Ditta Anemone? No, la Ditta Anemone è una ditta che se uno paga i lavori per la ristrutturazione è una ditta come tutte le altre. Il problema semmai è chi ha avuto la casa ristrutturata gratis o con lo sconto, soprattutto se in cambio dello sconto o dei lavori gratis Anemone ha avuto dei favorevoli dal proprietario della casa ristrutturata. Allora si sarebbe dovuto scremare quell’elenco indiscriminato mettendo sui giornali quelli che non hanno pagato o quelli che hanno avuto lo sconto e lasciando perdere tutte le persone che hanno regolarmente pagato i lavori. Non solo, ma non sempre chi ha la casa ristrutturata da Anemone ha scelto lui che fosse la ditta Anemone a ristrutturarla, per esempio tutti quelli che hanno case in affitto da enti pubblici o previdenziali, è ovvio che è l’ente proprietario a scegliere la ditta che ristruttura, mica l’inquilino che paga l’affitto; allo stesso modo sono finiti dentro funzionari e dirigenti di Polizia, per quale motivo? E’ chiaro che a ristrutturare la casa di un alto dirigente della Polizia o del Capo della Polizia non può essere una ditta qualsiasi, deve essere una ditta che ha il protocollo di sicurezza e di segretezza, perché è importante sapere chi ristruttura la casa di un importante dirigente della Polizia o dei servizi di sicurezza, altrimenti uno invece di ristrutturarla magari gli piazza una cimice in casa per conto di non si sa chi.
Hanno fatto un fritto misto, hanno messo tutti i nomi insieme, li hanno sbattuti sui giornali, questa è una gravissima violazione e è triste che tutti quelli che fanno i garantisti, solo perché in questo periodo c’è un’aria un po’ così di indignazione, non abbiano stigmatizzato questa cosa. Si sarebbe dovuto fare un lavoro, i giornali avrebbero dovuto prendere quella lista e andare a vedere caso per caso prima di pubblicarla; allo stesso modo è uno scandalo che si pubblichino gli sms tra un importante dirigente della protezione civile arrestato e un produttore cinematografico che non solo non è stato arrestato, ma non è neanche indagato. Sapete perché sono stati pubblicati quegli sms? Perché i due sono gay e quindi si mandavano delle effusioni amorose per sms, è lo stesso scandalo che ha destato polemiche quando è uscito il famoso sms tra Anna Falchi e Ricucci; ci sarà un problema a proposito delle inclinazioni sessuali di questi imputati? E’ possibile pubblicare gli sms sentimentali di due persone soltanto perché sono gay, mentre invece si fa polemica quando si pubblicano sms tra due eterosessuali che sono marito e moglie e tra l’altro che si mandino degli sms con scritto “Ti amo” non è che faccia questo grande discredito.
Queste cose che sono vergognose, sono già vietate dalla legge, quindi chi ha pubblicato gli sms sentimentali dell’inquisito arrestato e del produttore assolutamente intonso gay, ha già violato la loro privacy e risponderà davanti a una legge che esiste già dal 1996 che è la legge sulla privacy. Questa legge non aggiunge e non toglie nulla a questa cosa, perché già non si poteva fare prima, già non si potevano pubblicare quelli di Anna Falchi e di Ricucci e quindi già la pubblicazione dell’sms di Anna Falchi e di Ricucci è perseguibile per legge, senza bisogno di una nuova legge, questa nuova legge non aggiunge e non toglie niente in difesa della privacy, della reputazione e del segreto.
Cosa succede nei Paesi liberi
Infatti in tutto il mondo libero i giornali e le televisioni possono parlare e pubblicare di atti di indagine e intercettazioni disposti dalla Magistratura e anche non disposti dalla Magistratura, visto che in questi tutti gli altri paesi, a differenza dell’Italia dove l’unico soggetto autorizzato per legge a disporre intercettazioni con certe garanzie è il Magistrato, richiesta del Pubblico Ministero, decisione del G.I.P. che può decidere di non intercettare, quindi di non accettare la richiesta del PM se non ci sono quei gravi indizi di reato.
Dopodiché può decidere di interrompere le intercettazioni il G.I.P., anche se il PM vuole proseguirle, è tutto garantito dal giudice terzo che riceve e poi valuta le richieste del PM e tutto quello che fanno il PM e il giudice terzo è depositato e risulta agli atti. Quindi nessuno può essere intercettato legalmente senza che la cosa si sappia, mentre all'estero sapete che il grosso delle intercettazioni di solito le fanno i servizi di sicurezza, le forze di Polizia e anche autorità amministrative come enti locali, il caso paradossale incredibile dell’Inghilterra dove ci sono 56 diverse istituzioni, compreso l’ente che regola il pronto soccorso delle ambulanze o i Vigili del fuoco che possono disporre intercettazioni, negli Stati Uniti addirittura la Sec, il corrispettivo della nostra Consob.
Cosa succede negli altri paesi quando i giornalisti vengono a conoscenza di atti di indagine o di intercettazioni durante le indagini? Si pubblicano dappertutto. “Il Corriere della Sera” ha fatto una buona pagina l’altro giorno con i suoi corrispondenti da alcune capitali.
Fabio Cavalera dalla Gran Bretagna ci spiega che il freedom of information act dà diritto di conoscere e dunque di consultare ai giornalisti gli atti delle indagini, chiedendoli al Commisionar oppure al Tribunale i quali decidono e quando prevale l’interesse pubblico non possono dire di no al diritto dei cittadini di essere informati e al dovere dei giornalisti di informarli. Persino a Buckingham Palace si inchinano a questo principio sacro, tant’è che non poterono impedire la pubblicazione delle telefonate tra Carlo e Camilla: Carlo diceva a Camilla "vorrei essere il tuo Tampax" e Camilla rispondeva "non posso sopportare una domenica notte senza di te”. Non c’era nessun reato, era una violazione della privacy, ma si ritenne che l’interesse pubblico dei tradimenti dell’erede al trono nei confronti di sua moglie, Lady Diana prevalesse sulla privacy e quindi anche queste telefonate furono pubblicate, anche se non era reato e soprattutto anche se erano stati intercettati abusivamente. Non si è mai capito chi è stato a intercettarle quelle telefonate, si sospettò uno dei maggiordomi di Buckingham Palace.
Francia: le intercettazioni, scrive Massimo Nava da Parigi, com’è avvenuto anche in recenti casi, il processo a carico di de Villepin e di importanti esponenti dei servizi segreti accusati da Sarcozy di avere cospirato contro di lui, le intercettazioni sono state pubblicate anche in corso di istruttoria, anche durante l’inchiesta che lì si chiama ancora istruttoria, il giornalista pubblica documenti giudiziari e protegge le sue fonti.
Spagna: Elisabetta Rosa Spina da Madrid spiega che la pubblicazione delle intercettazioni non è perseguibile, non è vietata. Le intercettazioni ordinate dal Giudice Garçon nel caso Gürtel, che è uno scandalo che coinvolgeva politici delle comunità autonome di Madrid e Valencia, sono state pubblicate senza alcuna conseguenza per gli editori e per i giornalisti. Già, mi dimenticavo prima che naturalmente le sanzioni sono carcere e multa per i giornalisti e supermulte fino a 600 mila Euro per gli editori italiani per ogni articolo che viene pubblicato contenenti riferimenti a atti o a intercettazioni di inchiesta.
Il Pais infatti per descrivere cosa sta succedendo, l’abominio che sta succedendo in Italia ha avvertito gli spagnoli dicendo “sappiate che una legge simile a quella italiana avrebbe portato in carcere i giornalisti che hanno indagato sul caso Gürtel e che in Spagna hanno potuto pubblicare in corso di indagini le intercettazioni e gli atti”.
Russia: uno dice in Russia, il nostro modello Putin, almeno lì sarà vietato. No, nei procedimenti normali, scrive Fabrizio Dragosei da Mosca gli atti, gli interrogatori e le intercettazioni comunicati dal Giudice istruttore agli Avvocati difensori, esattamente come da noi quando sono depositati alle parti gli atti, possono essere liberamente pubblicati dai giornali che ne vengono a conoscenza.
E infine Stati Uniti. Scrive Alessandra Farkas da New York: negli Stati Uniti le intercettazioni da parte di terzi, io intercetto una conversazione con un altro sono legali previa autorizzazione di un giudice, lì c’è addirittura l’agente provocatore. Sapete che per scoprire un politico corrotto, la polizia infiltra suoi uomini che si spacciano per corruttori e mettono alla prova l’onestà del politico o del finanziere. Se quello, come nel caso di Sarah Ferguson, accetta la mazzetta, viene incastrato e quindi è ovvio che l’agente provocatore può intercettare i suoi colloqui travestito da corruttore, pensate da noi, li prendono già quando si fanno corrompere di corruttori veri, figuratevi se ci fossero pure dei diavoletti tentatori che vanno in giro a saggiare il livello di onestà dei politici italiani, sarebbe il deserto nelle nostre istituzioni.
In virtù del primo emendamento, siamo sempre nel caso americano, della Costituzione americana, il primo emendamento è quello che tutela la libertà di stampa, è il primo non a caso perché è importantissimo, i media hanno pieno accesso alla pubblicazione di materiale a essi inerente: “possiamo pubblicare qualsiasi cosa - spiega il direttore esecutivo del Report committee for freedom of the press - purché non presenti una minaccia alla sicurezza nazionale o all’incolumità fisica di qualcuno”. Dato che tutti i casi che abbiamo fatto non minacciano la sicurezza nazionale né l’incolumità fisica, anzi sono questi personaggi che di solito minacciano la sicurezza nazionale a cominciare a quella della nostra economia e dei nostri soldi, tutto ciò che abbiamo pubblicato in Italia, sarebbe stato pubblicato in America e sapete che in America ci sono fior di politici che vengono costretti alle dimissioni non dai giudici, ma semplicemente dall’opinione pubblica quando viene a conoscere atti di indagine. Per esempio il caso di Blagojevic, il governatore amico di Obama che, intercettato mentre tentava di vendere il suo posto, anzi di vendere il seggio lasciato libero da Obama nel momento in cui era stato eletto a Presidente degli Stati Uniti, fu intercettato, tutto fu pubblicato dai giornali e Blagojevic si è dovuto dimettere.
Nei procedimenti dai Pentagon papers (sono carte del Pentagono a proposito delle bugie sulla guerra) al Sex gate di Clinton, il libero accesso dei media a questo tipo di materiale è considerato uno degli elementi chiave della democrazia americana, nella stragrande maggioranza dei casi negli stati anche per registrare di nascosto una telefonata basta il consenso della sola di una delle due parte, se vado a intercettare un mio colloquio con un altro, il consenso lo do io ne sono una delle due parti, quindi diamo a una fonte assolutamente insospettabile, non certamente da un organo giustizialista un bel panorama sul fatto che noi con questa legge diventeremo un caso unico al mondo libero, naturalmente se si va a cercare forse qualche paese dove i giornali non possono scrivere nulla lo si troverebbe, ma non si tratta di democrazia!
Cosa si può fare? Adesso sapete, mentre io sto parlando sta per iniziare un forum dei direttori dei giornali in Italia promosso dalla Federazione della stampa e si fronteggiano un po’ alcune linee di intervento, c’è una parte di giornali e di direttori di giornali che sono favorevoli a questa legge bavaglio, naturalmente, per esempio i giornali del gruppo Angelucci, guarda caso gli editori, il padre e il figlio, Antonio e Giampaolo sono tutti e due indagati e/o imputati in inchieste dove ci sono pure intercettazioni, quindi i giornali di Angelucci, è una combinazione naturalmente, Il Riformista e Libero sono entrambi ultrafavorevoli al bavaglio Belpietro e Polito hanno scritto cose memorabili, Belpietro tra l’altro cambiando completamente idea rispetto a quando era direttore di Panorama e parlò malissimo del bavaglio alla stampa sia nella sua versione Mastella, sia nella sua versione Alfano che comunque dal punto di vista della libertà di stampa sono assolutamente uguali, non si pubblica niente!
E’ favorevole a questa legge anche una serie di intellettuali “liberali” sono i nostri liberali alle vongole, tipo Ostellino de Il Corriere della sera che ha avuto uno scontro con il corriere di ieri con il suo Direttore De Bortoli, mentre la gran parte dei direttori dei giornali si sono espressi contro questo bavaglio, chi è contro e basta, chi invece è contro dicendo che è una legge esagerata, ma che comunque una legge per impedire gli abusi ci vorrebbe etc., fingono di non sapere che gli abusi, proprio in quanto sono abusi sono già vietati dalle leggi e non c’è bisogno di nessuna norma per vietare gli abusi, è chiaro che nessuna norma può impedire gli abusi, ogni giorno vengono commessi reati dappertutto nonostante che quei reati siano già penalmente sanzionati dalla legge, non è che una legge che vieta lo scippo impedisce gli scippi, gli scippi continuano a essere praticati, le rapine idem, gli omicidi idem, a nessuno verrebbe in mente di fare una nuova legge per vietare gli scippi, le rapine e gli omicidi soltanto perché vengono commesse rapine, omicidi e scippi, una volta che sono vietati sono vietati e bisogna prendere i colpevoli, allo stesso modo per gli eventuali abusi!
Poi ci sono invece quelli che sono alla ricerca di un miglioramento della legge, quelli che dicono: mediamo, facciamo una mediazione, accontentiamoci, chiediamo ai politici di darci un po’ più di libertà, un po’ meno carcere, un po’ meno multe, o che magari, questa è la mediazione ultima che sta venendo fuori dai finiani, molto timidi questi finiani su questo fronte, i quali sarebbero disposti a concederci, bontà loro, di poter fare un riassuntino degli atti di indagine e ci sono dei giornalisti o sedicenti tali che sono felici: evviva, ci lasciano fare un riassuntino!
Ho una bella intercettazione in cui due si mettono d’accordo per andare a rubare insieme i soldi nostri o esultano perché c’è un terremoto che porterà nelle loro tasche appalti e soldi o si mettono d’accordo per scannare persone sane, asportando loro organi vitali sani, per incassare più soldi dalla Regione (vedi scandalo della clinica degli orrori la Santa Rita di Milano) e cosa faccio? Invece di pubblicare le loro parole in modo che ciascuno, senza commento, si faccia un’idea di cosa stavano facendo questi signori e cosa stanno facendo questi signori e quindi che questi signori travolti dall’ondata di sdegno si facciano da parte, spariscano prima che inizi l’udienza preliminare, a prescindere dall’udienza preliminare, perché? Perché le hanno dette loro quelle parole o le spiegano e ci dicono che era tutto uno scherzo, una carnevalata, ma se poi le persone sono state veramente danneggiate nella loro salute, addirittura qualcuna è morta, beh allora a casa subito!
Beh, potrei pubblicare le loro parole e invece cosa ci propongono? Faccia un riassuntino, ma riassuntino intanto non è informazione, informazione è dare il massimo dell’informazione, se ho le parole, ho il dovere di dare le parole ai lettori, non le mie, quelle delle persone intercettate, le mie possono fraintendere, pensate se uno deve fare un riassuntivo di un’intercettazione, chi mi garantisce che il riassuntino che mi fa il giornalista mi riporta i dati essenziali di quell’intercettazione? E se il giornalista sceglie la parte che ha colpito di più lui, in buonafede o se il giornalista ha scelto la parte meno scomoda per il suo editore, per il suo giornale o per le tendenze politiche del suo ?house organ?, se invece uno pubblica il testo, la gente poi l’idea se la fa, invece io intervengo nella mia soggettività a condizionare chi mi legge con un riassuntino mio, chi lo saprà mai se il mio riassuntino era fedele o non era fedele al contenuto?
Poi ci sono anche quelli che non capiscono, ci sono un sacco di neofiti che si improvvisano giornalisti dall’oggi al domani, non capiscono le intercettazioni, non è meglio avere il testo? Oggi chi pubblica il testo integrale rischia una multa fino a 120 Euro, domani rischierà una multa talmente salata, migliaia di Euro che nessuno farà più il servizio di informare con il testo, con le parole esatte degli atti, ma noi dobbiamo dare un’informazione completa, non il riassuntino.
Unica soluzine: disobbedienza civile
Allora possiamo noi, come categoria dei giornalisti, giornalisti mendicare e piatire un favore da questo Parlamento, da questa maggioranza? Da questa banda di criminali che vogliono impedirci di fare il nostro mestiere e di impedire a voi di sapere le cose che fanno loro? Possiamo chiedere: vi prego, levateci un mese di galera? Vi prego levateci mille Euro di multa?
Vi prego lasciateci fare il riassuntino, ma cosa siamo una manica di accattoni? Di pezzenti, che stanno lì con il cappello in mano a misurare la libertà di stampa a centimetri? Libertà di stampa o c’è o non c’è, non c’è l’emendamento migliorativo, se è una portata è una porcata, come si fa a migliorare la porcata?
Lo dico perché già si sente il Colle, il Quirinale, il Capo dello Stato che vigila, che lancia moniti, che esercita la moral suasion che invita maggioranza e opposizione a una riforma condivisa, ma come si fa a condividere una porcata? Una porcata è meno porcata soltanto perché è condivisa, peggio mi sento se è condivisa una porcata, perché vuole dire che non c’è più nessuno che nota che è una porcata o che sono tutti d’accordo per fare una porcata, è molto bene che invece ci sia una netta contrapposizione, su una porcata, altro che condivisa!
Questa riforma non va fatta, non va condivisa, non va emendata, va presa e buttata nel cesso, questa deve essere la posizione di un giornalista serio e di un cittadino serio che vuole il primo informare e il secondo essere informato, questa porcata non serve a nulla di ciò che ci dicono a cui vuole mirare e quindi questa riforma non devono farla, se la fanno, che la facciano nella sua versione peggiore, perché peggio è questa legge e più ci sono possibilità che venga cancellata da una delle autorità di garanzia italiana o internazionali di cui disponiamo per fare cancellare le leggi porcata, le leggi incostituzionali.
Allora cosa serve questa continua trattativa, l’emendamento, il comma, il sottocomma, questa legge si prende in blocco e si butta nel cesso oppure gliela si lascia approvare nella versione più laida, perché così noi dopo, un minuto dopo che questa roba passa, abbiamo delle armi formidabili, intanto abbiamo il referendum abrogativo, un referendum in cui si chiede ai cittadini “volete sapere i segreti del potere o non li volete più sapere? Volete che magistrati e forze dell’ ordine possano ancora acchiappare i ladri, delinquenti, truffatori, corrotti, i mafiosi o non volete più?” E’ un referendum che rischia addirittura di fare il quorum quando si va a votare, potrebbe essere la tomba di Berlusconi e di questo regime e di tutti i berluschini che gli tengono bordone dall’altra parte, perché è bene ricordare che sul bavaglio alla stampa la Legge Mastella del centro-sinistra e la Legge Alfano del centro-destra sono uguali e sul bavaglio alla stampa il programma di Veltroni con cui il centro-sinistra e il PD si è presentano alle elezioni nel 2008 è identico a quello della Legge Alfano, adesso parlano di una legge degna della Spagna di Franco, è una legge degna del programma del PD del 2008 e della Legge Mastella del 2007 che fu votata dall’intera Camera dei Deputati nell’aprile 2007 con 9 persone su 630 deputati che si astennero o non parteciparono al voto, non ci fu un voto contrario!
Quindi questa legge potrebbe essere la tomba di questo regime, perché? Perché abbiamo intanto il referendum abrogativo, poi abbiamo degli strumenti anche più rapidi, ci faremo processare, la violeremo questa legge, Grillo l’ha detto, l’abbiamo detto noi de Il Fatto, per ora siamo stato l’unico giornale in Italia in cui i giornalisti hanno detto: noi un minuto dopo che questa legge verrà approvata, violeremo questa legge e continueremo a raccontare atti di indagini e intercettazioni e quel cavolo che ci pare perché non riconosciamo a questo Parlamento e a non Parlamento e a nessun governo, il diritto di scegliere cosa dobbiamo scrivere e cosa non dobbiamo scrivere, noi come giornalisti dobbiamo attenerci a una sola regola, a un solo limite, il Codice Penale, dobbiamo scrivere soltanto cose vere e soltanto cose di interesse pubblico, le cose false e le cose non di interesse pubblico non le pubblichiamo, il resto pubblichiamo tutto, questo è il nostro unico limite, se qualcuno ce ne impone un altro è fuori dalla Costituzione e è fuori dalla nostra correttezza e dalla nostra deontologia, della nostra missione professionale, quindi noi non su Il Fatto, ovviamente, perché? Perché le multe agli editori servono a far fallire i giornali poveri, noi siamo un giornale povero, mica abbiamo i soldi dello Stato per pagare le multe!
Noi i soldi dello Stato li rifiutiamo, quindi non avendo i soldi se non quelli delle nostre vendite e dei nostri abbonamenti, non li possiamo buttare perché al primo articolo ci staccano 600 mila Euro di multa, ci mangiamo il capitale sociale e la società è fallita, cosa faremo? Eventi in pubblico, teatri, piazze, Paladozza, ora c’è pure Santoro a piede libero finalmente, se riesce a liberarsi della gabbia della RAI, faremo cose per non fare ricadere la responsabilità sugli editori, ma noi come giornalisti de Il Fatto andremo in piazza a raccontare le cose che non si potranno più scrivere e se la gente sarà interessata e lo sarà perché quando una cosa diventa proibita suscita un interesse spasmodico, morboso, la gente verrà in piazza a ascoltare le cose che non si potranno più scrivere, verremo processati per avere violato questa legge facendo disobbedienza civile, nel processo i nostri avvocati chiederanno al giudice di sollevare la questione di legittimità costituzionale davanti alla Consulta, quest’ultima si pronuncerà e vedremo se vince la Costituzione o se vince Alfano, ma c’è uno strumento ancora più rapido per far cancellare questo obbrobrio e è la Corte di Strasburgo, la Corte europea per i diritti dell’uomo di Strasburgo, qualcuno crede, male informato, che per adire la Corte Europea lo si possa fare soltanto al termine del processo, io giornalista mi faccio processare per avere violato la Legge Alfano e dopo 3 gradi di giudizio se vengo condannato anche Cassazione posso andare alla Corte Europea di Giustizia a chiedere che venga condannata l’Italia per avere violato la Convenzione Europea sui diritti dell’uomo, non è così, altrimenti alla Corte Europea ci potremmo andare se la legge passa prima dell’estate tra 10 anni, invece no.
Franco Siddi, segretario della Federazione della stampa, il sindacato dei giornalisti e Katia Malavenda che è uno degli Avvocati più informati insieme a Oreste Flamini Minuto e a altri che difendono i giornalisti proprio come loro principale attività, non i giornalisti farabutti, i giornalisti che fanno semplicemente il loro mestiere, spiegano che ogni cittadino dell’Unione Europea può proporre, senza attendere i gradi di giudizio, il ricorso alla Corte quando una legge dello Stato di cui fa parte, viola un suo diritto garantito dalla Convenzione Europea per i diritti dell’uomo, quindi le norme che vengono giudicate contrarie alla Convenzione Europea per i diritti dell’uomo che garantisce, tra l’altro, il diritto inviolabile dei cittadini a essere informati e il dovere dei giornalisti e informarli correttamente e completamente, non con il riassunto, le norme giudicate contrarie alla convenzione – dice l’Art. 10 – sono subito disapplicate in base all’Art. 117 della Costituzione, quindi cosa succede? Che se noi cittadini con il diritto di essere informati, facciamo una class action , patrocinata da avvocati bravi, magari la potremo promuovere dei de Il Fatto, quello sì non è vietato o semplicemente noi giornalisti, lesi nel nostro diritto – dovere di informare, ci rivolgiamo alla Corte e la Corte dichiara che quella legge è contraria alla Convenzione Europea per i diritti dell’uomo, a quel punto i giudici italiani possono immediatamente disapplicare la nuova legge appena approvata, quindi questi avranno fatto tutta la fatica di questo mondo, sono 3 anni che si arrabattano per imbavagliare i giornalisti e accecare e assordare i cittadini e tac, con una decisione della Corte Europea, questa legge sarà come se non fosse mai esistita, non ci sarebbe neanche bisogno di abrogarla o di farla fulminare dalla Corte Costituzionale, è lì ma non viene applicata, è come la legge sulle rogatorie, che è contraria alle convenzioni, ai trattati e alle prassi internazionali e non viene mai applicata da nessun Tribunale italiano, nessuno l’ha cancellata, è come se non ci fosse, è lettera morta, è un aborto!
Questo è importante per far capire che non è che finisce tutto il giorno in cui questa legge sarà approvata, anzi quando questa legge sarà approvata comincia tutto e del resto questa legge ha già sortito degli effetti importanti, ha un po’ costretto il PD a fare opposizione, anche se alcuni di loro, quelli che si ricordano qual è il loro programma non ne vogliono tanto sapere, ha compattato gli editori, gli editori italiani sono i più paraculi del mondo, di fronte al rischio di prendere le multe o a non poter più scrivere niente, a non vendere più i loro giornali, è evidente che si preoccupano, ha compattato i giornalisti, salvo quelli che fingono di essere giornalisti mentre in realtà fanno un altro mestiere anche molto antico. Ha compattato i magistrati, altra categoria molto divisa, ha costretto anche equilibristi come il Procuratore Grasso a dire alcune cose in questi giorni, ha costretto l’Anm e il Csm che in altri casi (vedi Caso De Magistris, Caso Forleo) hanno fatto i pesci in barile quando addirittura non hanno collaborato alla loro cacciata, ha aperto nuove crepe nel Pdl tra i finiani e i berlusconiani, sta facendo incazzare non solo i cittadini italiani, ma le istituzioni europee, è intervenuta Freedom House, Reporter sains frontier, è intervenuto addirittura il sottosegretario alla giustizia americana, il quale ha detto: non toccate le vostre leggi perché a noi l’Italia ci serve attrezzata contro la criminalità e gli Stati Uniti lo sanno, perché c’è un certo scambio di criminalità mafiosa tra americani e italiani, soltanto che gli americani la puniscono e noi invece la agevoliamo!
C’è il rischio persino che gli elettori di centro-destra capiscano di quale sicurezza si parlava nella scorsa campagna elettorale quando loro hanno votato per il governo della sicurezza, non sapevano che era la sicurezza di Silvio Berlusconi e delle sue varie cricche.
Non è mai troppo tardi per cambiare idea, c’è chi gridava al regime nel 1994 come Montanelli e chi comincia a parlare di regime proprio in questi giorni, a causa di questa legge, gli ci è voluto 16 anni per capirlo, ma meglio tardi che mai, non tutti hanno i riflessi pronti come un novantenne tipo Montanelli, l’importante è non rassegnarsi perché questa potrebbe essere veramente la pietra di inciampo.
Per una volta tanto, l’ho scritto l’altro giorno, che Berlusconi si sta scavando la fossa, invece di collaborare a migliorare la fossa, lasciamolo lavorare e sta lavorando per noi, passate parola e ci vediamo lunedì!
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