27/09/2010 Fonte: Controlacrisi
Le notizie che le agenzie hanno fornito in queste ore sono ben peggiori di quanto potevamo immaginare. Se queste anticipazioni corrispondono alla verità ci troviamo di fronte ad un'Europa che assomiglierà più alle politiche di contenimento salariale del Cile di Pinochet che a qualsiasi governo di destra.
Il fatto che i governi di centro sinistra abbiano partecipato alla costruzione di questa sciagura chiude definitivamente una stagione. Non parliamo della socialdemocrazia europea il cui cuore non batte più da parecchio tempo, ma di quel socialiberismo, di quel capitalismo dal volto umano con cui in tanti si sono riempiti la bocca in questi decenni.
L'Europa che hanno creato è forte, autoritaria, antioperaia nel vero senso della parola. Le classi dirigenti del vecchio continente hanno scelto che alla crisi si risponde salvando le banche e massacrando i diritti ed i salari dei lavoratori in nome della competitività globale.
l'Italia ha fatto scuola aprendo la strada al sovversivismo delle classi dominanti contro la democrazia, ed i diritti.
Ora tutto il potere appartiene alle banche ed ai governi e non al popolo. Conterà più un tecnocrate avvezzo alle procedure di governamentalità di Bruxelles che un parlamentare italiano. Bene hanno fatto i sindacati europei ad individuare nella data del 29 la manifestazione contro l'austerity, è un primo passo dell'unico movimento in grado di opporsi a questo processo. Solo un nuovo movimento operaio su scala europea infatti potrà opporsi a questa barbarie.
Ecco come dovrebbe cambiare il Patto di stabilità che la Commissione Ue presenterà mercoledì. SEMESTRE EUROPEO.
Dal gennaio 2011 inizierà il coordinamento preventivo delle Finanziarie dei Paesi Ue, in pratica ogni stato dovrà cedere la propria sovranità di bilancio economica ad una sorta di "governo dei governi".
Le finanziarie dovranno essere costruite in base agli orientamenti e le linee guida emanate a inizio anno da Bruxelles.
Ad aprile gli Stati dovranno presentare sia il Programma di stabilità sia il Programma nazionale di riforme, in modo che la Commissione Ue li possa esaminare insieme e valutarli. Sulla base di queste analisi il Consiglio Ue, emanerà delle raccomandazioni specifiche Paese per Paese.
E' chiaro che le raccomandazioni prevederanno liberalizzazioni, privatizzazioni dei beni comuni, riforma del mercato del lavoro.
DEBITO PUBBLICO NEL MIRINO UTILIZZATO COME CRITERIO PRIMARIO.
Arriva la procedura di infrazione per debito pubblico eccessivo che sarà il criterio principale per la valutazione dei bilanci degli stati. Ogni Stato che non rispetta il parametro del 60% dovrà ridurlo di almeno un ventesimo l'anno.
Per il nostro paese il cui debito è attualmente intorno al 118%, ciò vuol dire una riduzione di 8 punti in tre anni. ùnon è un caso che oggi un Giulio Tremonti molto preoccupato è arrivato nella sede del Consiglio Ue con ben due ore di anticipo sull'inizio della riunione , l'essere arrivato prima dei colleghi potrebbe essere stato un ultimo tentativo di limitare i danni, ma da quello che riportano le agenzie non ci pare che ci sia riuscito.
DEBITO PRIVATO RIMANE COME 'FATTORE RILEVANTÈ.
Il livello e l'evoluzione del debito di famiglie e imprese verrebbe preso in considerazione come uno dei «fattori rilevanti», fattori presi in considerazione per la situazione generale di un Paese. Lo stesso vale per le scadenze dei titoli, l'evoluzione della crescita, i tassi di cambio, l'inflazione. L'Italia voleva che questo fattore fosse utilizzato per costruire il debito aggregato come fattore principale, questo le avrebbe permesso di sfuggire alla logica del patto dato che il nostro paese ha un elevato debito pubblico ed un basso debito privato. Evidentemente la Germania conta molto di più di Tremonti al tavolo di trattativa.
- SANZIONI PREVENTIVE E SEMI-AUTOMATICHE.
Scatteranno per i Paesi il cui deficit rischia di superare il 3%. Previsto il versamento in un deposito fruttifero dello 0,2% del Pil, anche i fondi strutturali saranno utilizzati per il deposito per la gioia delle regioni più povere che vedranno affievolirsi queste importanti linee di finanziamento.
Finanziamento che verrà definitivamente trattenuto nel caso di uno sforamento della soglia. Queste sanzioni saranno semi-automatiche: saranno proposte dalla Commissione e potranno essere bocciate solo a maggioranza qualificata degli Stati.
Non paga di quanto ottenuto Berlino insiste anche per la sospensione del diritto di voto per i Paesi recidivi, anche se questo vorrà dire modificare il trattato di Mastricht
RISCHIO MULTE PER SCARSA COMPETITIVITÀ.
Previste raccomandazioni per i Paesi che non fanno i progressi dovuti sul fronte della competitività, creando pericolosi squilibri all'interno della Ue. Se non attuate, scatterà una multa pari allo 0,1% del Pil.
FRENO ALLA SPESA.
La spesa pubblica non dovrà aumentare più velocemente del Pil. E nei Paesi che infrangono la disciplina del Patto dovrà aumentare ad un ritmo nettamente inferiore al Pil.
TAGLIANDO.
La ciliegina sulla torta arriva a fine giornata dall'Fmi che inventa il 'tagliandò sulla stabilità finanziaria dei Paesi più rilevanti a livello sistemico: «La recente crisi - ha detto il numero due del Fondo, John Lipsky - ha mostrato chiaramente la necessità di una valutazione regolare e obbligatoria della stabilità finanziaria per i Paesi che hanno grandi e interconnessi sistemi finanziari».
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